La legalizzazione/depenalizzazione della prostituzione non protegge le donne che si prostituiscono

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CATW ha condotto due studi principali sul commercio del sesso e sulla prostituzione, intervistando quasi 200 vittime dello sfruttamento commerciale sessuale. In questi studi, le donne che si prostituivano rivelavano che nei luoghi di prostituzione veniva fatto poco per proteggerle, non importa se essi erano legali o illegali. Secondo una delle donne « Le uniche volte che proteggono qualcuno erano quando proteggono i clienti ». (Raymond, Hughes & Gomez, 2001; Raymond, D’Cunha, Ruhaini Dzuhayatin, Hynes & Santos, 2002).  Uno di questi studi ha intervistato 146 di vittime della tratta in 5 paesi. L’80% delle donne intervistate avevano subito violenza fisica da magnacci e dagli acquirenti e avevano subìto gli effetti sulla salute, simili e non diverse dalla violenza e dallo sfruttamento sessuale, indipendentemente dal fatto che le donne siano state vittime della tratta internazionale o se erano nella prostituzione locale (Raymond et al, 2002, p. 62).

La violenza a cui le donne erano soggette era una parte intrinseca della prostituzione e dello sfruttamento sessuale. I lenoni si servivano della violenza per molte diverse ragioni e scopi. La violenza veniva usata per introdurre alcune donne nel mondo della prostituzione e per deprimerle così che esse avrebbero fornito atti sessuali senza fare problemi. Dopo l’iniziazione, ad ogni momento del percorso, la violenza veniva utilizzata per la gratificazione sessuale dei lenoni, come forma di punizione, per minacciare ed intimidire le donne, per esercitare il dominio dei lenoni, per pretendere sottomissione, per punire le donne per presunte « violazioni », per umiliare le donne, per isolare e imprigionare le donne. Tra le donne che riferivono che i luoghi di prostituzione avevano dato loro una qualche protezione, esse la qualificavano mostrando che nessun protettore era mai nella stanza con loro, quando potevano servire a qualcosa. Una donna che era stata nella prostituzione su chiamata, affermava che: « Il conduttore doveva servire da guardia del corpo. Tu dovevi chiamare quando entravi, per assicurare che tutto andava bene. Ma loro non stavano fuori dalla porta mentre tu eri dentro, così poteva accadere qualunque cosa ».  Gli studi di CATW trovarono anche che le videocamere di sorveglianza nei luoghi di prostituzione venivano usati per proteggere lo stabilimento. La protezione delle donne dagli abusi é di secondaria o di nessuna importanza.

Il nostro testamento deve essere pieno di amore per la vita (Silvana De Mari)

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