Notizie dal Sudan: “Dal tragico Sud Sudan”

Gesù risorto fa’ miracoli… Ma ha bisogno del tuo aiuto!
La guerra ignorata del Sud Sudan … 1 bambini su 5 in fuga.

Gent.mo Fratello e Sorella in Gesù risorto , sono molto in ritardo per augurarle “Felice Anno 2018! ci stiamo avvicinando alla Pasqua e anche questa volta con cuore amareggiato devo confessare che la lotta Fratricida- tribale continua a mietere innumerevoli vittime, tradirei la mia vocazione missionaria Salesiana e farei un torto specialmente a 5 milioni di persone, di cui un milione sono bambini affamati, se non portassi il loro grido, ignorato, dimenticato e soffocato da Mass Media. 

Papa Francesco nell’udienza di novembre, dove anche il sottoscritto era presente, disse che vorrebbe venire, nel Sud Sudan, ma per ragioni di sicurezza, non è stato possibile, ma spera di venire nel 2018. Il Papa ha fatto un appello, dicendo: “Aiutiamo il Sud Sudan, un Paese devastato da un conflitto che sta mettendo in ginocchio la popolazione già stremata da una carestia, 5 milioni di persone sono a rischio della vita, e moltissimi stanno già morendo di fame”. Non si è limitato solo a dire parole vuote, ma ci ha dato l’esempio, donando ai vescovi del Sud Sudan 500.000 euro per salvare chi muore di fame… 

Vescovi e noi missionari abbiamo chiesto e implorato le autorità, di rispettare i valori fondamentali della vita, i diritti umani, e nel nome del Signore di fermare le atrocità pazzesche, con stupri di migliaia di bambine e donne, di bambini bruciati vivi, e di orrendi crimini di guerra. Noi missionari siamo convinti che è fondamentale il dialogo fra le diverse tribù per poter riportare la Pace, la Riconciliazione e il Perdono vicendevole, Gesù ci ha dato l’esempio, perdonando chi l’ha messo in croce, e prima di morire ci ha fatto il più caro Regalo: “ci ha donato la Sua Mamma Maria”.
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Dopo l’indipendenza, le speranza del paese più giovane del mondo, ma anche del più povero e pericoloso, sono cadute con la cruenta guerra tribale-civile… avendo tanta speranza, grandi sogni, soprattutto giovani, considerando che il 70 per cento della popolazione è composta proprio da giovani e bambini. E’ una lotta che ruota intorno al potere e alla gestione delle risorse. Non è più soltanto una guerra tra le tribù Dinka e Nuer, le due maggiori etnie, ma lo è anche con le altre tribù perché ormai sono stanche di questo sistema che è diventato lo scempio del paese, che ira solo ad avere il potere militare, politico ed economico. Il popolo del Sud Sudan è distrutto da questa guerra che ha visto delle atrocità inumane, bruciando la gioia e il futuro a diciassette mila bambini, addestrandoli per farne dei Terribili Bambini Soldato, il cui motto è “UCCIDI O SARAI UCCISO”, sono violentati, sfruttati, usato come scudo umani e kamikaze. A tutto questo si aggiunge la povertà estrema e la tremenda carestia. Se non sono le armi, è la fame che stermina questo popolo.
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E’ una fame calcolata e voluta dal governo, sovente ci blocca gli aiuti umanitari che con tante difficoltà riusciamo ad avere, ci accusa che aiutiamo i nemici, ma per noi sono tutti uguali Figli di Gesù Risorto. Indubbiamente il governo vuole fare una specie di “Pulizia Etnica- dei nemici” usando la FAME come arma per eliminarli. La fame è più feroce e spietata dalle pallottole dei mitra. Rebecca Nyakan mi dice: “Non so cosa dare da mangiare ai miei sette figli, da tempo mangiano soltanto radici e bacche selvagge, chi non è stata ferito, o ucciso durante gli attacchi e si è salvato scappando, adesso rischia di morire di fame o di malattie causate dalla denutrizione. La situazione è diventata impossibile, perché ci sono due guerre da combattere: quella tribale, e quella della fame, è impossibile trovare il cibo perché i commercianti non comprano il cibo per non essere derubati dai ribelli e mettere a rischio la propria vita. E’ pure arrivato il Colera ad aggiungere altre vittime. CI SONO PIU’ ARMI CHE PERSONE.  E’ ancora peggio per le ragazze, solo il 10% finiscono la scuola secondaria, perché i genitori le vogliono sposare presto, per avere i soldi dalla famiglia del futuro marito, una volta sposate devono andare a cercar la legna e l’acqua per cucinare, rischiando molestie e aggressioni, poi diventando mamme, col pericolo che ogni 50 donne che partoriscono una muore. Ritornare nei loro villaggi di origine è un sogno, perché i ribelli sparano a tutti, hanno bruciato le loro capanne. Non posso dimenticare lo scorso Luglio quando in un solo giorno ben 13,000 cristiani sono fuggiti dalla lotta tribale nella capitale Juba, erano quasi tutte mamma con 4-5 bambini per mano e uno legato sulla schiena, sono arrivate affamate, sfinite, dopo giorni di cammino, una mamma ha partorito per strada, vennero a rifugiarsi nella nostra missione, dicendo: “Se moriamo voliamo morire assieme ai missionari”. 

Il Papa ha raccomandato alle autorità del Sud Sudan: “In questo momento è necessario l’impegno di tutti a non fermarsi solo a dichiarazioni, ma dobbiamo aiutare con alimentari e permettere che possono giungere alle popolazioni sofferenti. Il Signore sostenga questi nostri fratelli e questi operano per aiutarli”. Come risposta all’appello del Papa, in questa quaresima e per la Pasqua, chiedo a Lei e alle persone di Buona Volontà, a nome di Papa Francesco un aiuto per salvare la vita dei nostri bambini,  con il prezzo di un caffè possiamo salvare una vita, e dare un pasto a 3 bambini. Assieme preghiamo per la PACE perché il fratello non continui ad uccidere il proprio fratello, per far tacere le armi e per riunirsi in fraternità e perdono per la PACE portata da Cristo Risorto. A nome dei Salesiani e dei nostri giovani e bambini: 

AUGURIAMO UNA SANTA PASQUA!

Jim Comino, da 25 anni missionario salesiano in Sudan e Sud Sudan

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