Quelle come te possono andare solo in Paradiso

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Cinque anni prima del matrimonio, a Teresa Sammito, 32 anni, di Frigintini (RG), era stato diagnosticato un tumore non asportabile, per il quale aveva subito una chemioterapia. Successivamente, si era sposata con Salvatore Spadaro, un imprenditore zootecnico, e durante il matrimonio era rimasta incinta.

La gravidanza era stata complicata fin dall’inizio, e al quarto mese di gestazione, le complicazioni erano diventate così significative che i medici avevano consigliato l’aborto. Tuttavia, Teresa non aveva mai nemmeno preso in considerazione questa possibilità. Aveva piena fiducia che il Signore l’avrebbe guidata nella scelta giusta: “Il Signore saprà indicarmi cosa fare”

Quando le contrazioni erano iniziate, Teresa era stata ricoverata prima a Modica, e successivamente trasferita all’ospedale “Cannizzaro” di Catania, una struttura sanitaria più adatta al suo caso.

Il parto era stato relativamente tranquillo, ma poi Teresa aveva subito un arresto cardiaco ed era stata tenuta in vita in coma farmacologico. Purtroppo, due giorni dopo, si era verificato un secondo arresto cardiaco, seguito da un’emorragia cerebrale, che le aveva causato la morte. Nel frattempo, il bambino era nato prematuro e aveva un peso di 1,5 kg, ma era sopravvissuto.

Durante il funerale, il marito aveva raccontato che era stata nella stessa chiesa dove si erano sposati poco più di dieci mesi prima che voleva salutare Teresa.

Durante la cerimonia, il parroco don Giovanni Stracquadanio aveva fatto eseguire il canto “Grazie mamma”, il cui testo assumeva un significato particolare in quel contesto. Aveva detto: “Anche se domani non sarò vicino a te, resterà una luce in fondo al cuore. Grazie perché mi hai donato la vita, mentre per te c’era solo il dolore”.

Il sacerdote aveva poi aggiunto: “Dall’esempio di Teresa, ognuno di noi dovrebbe trarre una conclusione. Lei ci ha dato l’esempio di vita affinché ognuno di noi sia capace di pensare anche agli altri e non solo a se stesso. Il suo esempio è uno schiaffo al nostro egoismo. Non c’è amore più grande di quello dato per la vita di una persona amata”.

Gli attestati di affetto per Teresa non erano mancati, e uno di essi diceva: “Le persone come te possono andare solo in Paradiso”. Sul suo profilo Facebook, Teresa non aveva mai lasciato messaggi che non fossero gioiosi, positivi e celebranti la vita.

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