Ringraziare ogni giorno (Paolo Botti)

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Ringraziare è un bell’esercizio di vita, per scorgere il bene, per accorgersi che oltre ai problemi ed affanni quotidiani c’è Qualcuno che opera accanto a noi , che ha messo persone spesso semplici e silenziose a darci esempi di amore gratuito e instancabile.
Se ripenso all’anno passato come non dire grazie della mia famiglia, di mia moglie e i miei figli, del bene infinito che posso vedere ogni giorno.
Dire grazie di Eve, nigeriana, che pur facendo vita di strada, sfruttata, trovava il modo 3 pomeriggi la settimana di guardare gratuitamente una signora disabile.
Dire grazie di quella nonnina che da anni sotto Natale mi fa arrivare una coperta di lana frutto del lavoro di mesi, per coprire un senzacasa.
Dire grazie di quella giovane sposa malata che offre per i nostri poveri le sue sofferenze e le sue chemio.
Dire grazie di quella imprenditrice che si porta in azienda i ragazzini del quartiere e mette i suoi dipendenti nell’orario di per aiutarli a fare i compiti.
Dire grazie per la pensionata che nelle varie feste religiose manda i suoi 5 euro per i suoi morti ed aiutare un povero.
Dire grazie per Anni che ha scelto la povertà anziché la criminalità da cui è uscita.
Dire grazie per Halima che ha scelto il cattolicesimo e vive nascosta la sua fede con un coraggio da leonessa.
Dire grazie per Emanuele che ha lasciato la strada e ha rinunciato all’operazione e ora ha una bella fidanzata, e subisce le critiche e offese degli ex amici.
Dire grazie per Denis che ha tanti amici poveri e li va trovare e cercare negli ospedali, nelle case di riposo e con pazienza lo ascolta e accompagna.
Dire grazie per il volto di tanti bambini che hanno disperato bisogno di esempi, di affetti, di una mamma ed un papà, che ci sorridono e sciolgono il cuore quando giochiamo con loro.
Dire grazie per la preghiera e le lacrime delle nigeriane che in strada con una candela in mano invocano il perdono di Dio sulle loro vite, non sapendo che ci passeranno davanti nel regno dei cieli
Dire grazie anche delle sconfitte, delle amarezze, di quello che non riusciamo a fare perché siamo pochi, perché i fondi son quelli che sono, perché le periferie del mondo e dei cuori sono troppe… perché così ci ricordiamo che è a Dio che dobbiamo dire grazie e che il bene va oltre quel che si vede e che a volte dobbiamo solo lasciar fare al buon Dio.
Dire grazie anche delle croci che la vita ci porta. A volte le croci arrivano per farci crescere nella fede, a volte arrivano e basta. E dobbiamo ringraziare in ogni caso, la nostra vera meta è il cielo.
Signore io lo so che mi ci vorrà tutta l’eternità per ricambiare tutto il bene che ho visto e che ho ricevuto, aiutami in questo anno che arriva a dirti grazie sempre, con il cuore che si scioglie di fronte al male, di fronte al bene, di fronte all’umanità che ha così tanto bisogno di sentirsi amata da Dio tramite noi. Signore grazie perché mai mi hai abbandonato.
Paolo Botti (Amici di Lazzaro)

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