Santa Lucia, da Siracusa alla scandinavia

Stella, CC BY-SA 4.0, via Wikimedia Commons

Dianzi, ne l’alba che procede al giorno,
quando l’anima tua dentro dormia,
sovra li fiori ond’è là giù addorno
venne una donna, e disse: “I’ son Lucia;
lasciatemi pigliar costui che dorme;
sì l’agevolerò per la sua via”.
(Dante Alighieri, Purgatorio IX)

Racconto curioso su Santa Lucia:
La mattina del 13 dicembre 1975, in una stanza dell’hotel di Stoccolma, si trovava Eugenio Montale, il poeta italiano vincitore del Premio Nobel per la letteratura poche ore prima. Improvvisamente, una ragazza bellissima vestita di bianco, con sette candele tra i capelli biondi, entrò nella stanza canticchiando una ninna nanna dolce. Montale, spaventato, si nascose sotto le lenzuola e chiamò la sua governante per cercare conforto. Grande fu la sopresa quando scoprì che il 13 dicembre vi era una tradizione svedese per Santa Lucia, di svegliare le persone rappresentando Santa Lucia con una corona illuminata da candele, portando un piccolo dono e cantando la canzone napoletana “Santa Lucia”.

Storia della festa di Santa Lucia:
La festa di Santa Lucia ha origini che risalgono al 13 gennaio a Siracusa, in Sicilia. Durante il regno dell’imperatore romano Diocleziano nel 303, venne emanato un editto contro il cristianesimo. Si dice che Santa Lucia abbia subito il martirio durante quel periodo. La leggenda racconta che Lucia, una giovane vergine e cristiana, fu avvisata in sogno di essere destinata al martirio mentre si recava in pellegrinaggio sulla tomba della martire Agata, alla ricerca di guarigione per sua madre ammalata.

Quando Lucia rifiutò il suo fidanzato pagano, lui tentò di violentarla, ma lei si difese cavandosi gli occhi con le sue stesse mani, sfregiandosi. Il fidanzato la denunciò al console Pascasio, che non riuscì a sposarla e la condannò a trascorrere il resto della sua vita in un bordello del porto. Lucia sopportò di essere trascinata da due buoi, di subire l’attacco con fuoco, catrame e acqua bollente, e di essere pugnalata a morte come vergine e cieca. Prima della sua morte, Lucia predisse la fine imminente dell’imperatore crudele.

Santa Lucia era considerata la luce della fede, la luce degli occhi e la luce della notte più lunga e buia dell’anno, che all’epoca (ma non oggi) coincideva con il solstizio d’inverno del 13 dicembre. In Sicilia, le ragazze mangiavano solo verdure tra il 12 e il 13 dicembre e sognavano di incontrare un uomo che le avrebbe amate per sempre. Santa Lucia rappresenta un simbolo della carità cristiana e della forza di fronte all’oppressione.

Nel sud Italia il 13 dicembre i bambini ricevono i doni portati dalla Santa

Lucia ci dice che la vita è fatta per essere donata. Lei ha vissuto questo nella forma estrema del martirio, ma il valore del dono di sé è universale: è il segreto della vera felicità. L’uomo non si realizza pienamente nell’avere e neppure nel fare; si realizza nell’amare, cioè nel donarsi. E questo può essere inteso anche come il segreto del nome “Lucia”: una persona è “luminosa” nella misura in cui è un dono per gli altri. E ogni persona, in realtà, lo è, è un dono prezioso.
(Papa Francesco)

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