Coppia, famiglia e matrimonio, tre cose tanto diverse

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Alla base della decisione dell’Assemblea Nazionale francese che prevede il matrimonio e il diritto all’adozione per le coppie omosessuali grazie all’eliminazione della differenza tra i sessi come condizione fondamentale per il vincolo matrimoniale — “il matrimonio per tutti” — c’è un grave e distorto uso ideologico del diritto a non essere discriminati.
Una distorsione ideologica che fa torto al buon uso della ragione e proprio per questo lede, nel matrimonio, fondamentali istituti etici della società.

La presunta discriminazione da rimuovere consisterebbe nel fatto che le coppie eterosessuali e le coppie gay non siano discriminabili, in base all’orientamento sessuale, nei loro diritti per accedere all’istituto familiare del matrimonio, perché questo sarebbe diritto di ogni persona. Questo assunto si regge — in diritto e in fatto — su un uso ideologico e improprio dell’analogia tra coppia, famiglia e matrimonio. Coppia, famiglia e matrimonio sono realtà, e istituti giuridici, affatto diversi. E non può esserci, senza grave pregiudizio, una pura e semplice transitività analogica dall’uno all’altro istituto di requisiti di diritto; un passaggio puramente analogico dall’uno all’altro dei diritti che a questi istituti sono propri, o vi si vogliono riconoscere.

La spuria “rifondazione” della famiglia sul matrimonio risolto in puro legame affettivo toglie alla famiglia proprio la funzione che le è stata riconosciuta da sempre: il suo essere naturale presidio sociale del legame riproduttivo eterosessuale. Laddove l’associazione familiare, nella sua radice di coppia eterosessuale, “nasce” essa stessa dalle “nozze”, dalla possibilità di far nascere, dal naturale orientamento procreativo del legame. L’essere famiglia, o il “fare famiglia”, non può quindi fare aggio sugli orientamenti sessuali della coppia. Non si può dedurre dal loro “fare famiglia”, l’equivalenza degli orientamenti sessuali della coppia ai fini del matrimonio. Facciano famiglia o no, resta tutta in piedi la differenza tra le coppie gay e le coppie eterosessuali; e la pregnanza di questa differenza, anche per rispetto al dato esistenziale che comporta.

Alla base della decisione dell’Assemblea Nazionale francese non c’è alcuna discriminazione da sanare, ma solo purtroppo una pressione ideologica sempre più forte, che mina da tempo sul piano culturale le basi etiche e giuridiche della società europea, e istituti etici, prima ancora che giuridici, fondativi e strutturanti un’ordinata convivenza sociale. Istituti etici e giuridici certo da aggiornare ai tempi, e il riconoscimento dovuto alle unioni civili va in questo senso; ma non sovvertibili nelle loro strutture di fondo, che il diritto riconosce da sempre.

Eugenio Mazzarella, Università Federico II di Napoli, Deputato del Partito Democratico

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