3. E le discussioni i conflitti?

Foto di Gerd Altmann da Pixabay

Che cosa vi verrebbe da pensare di una coppia dove non si discute mai? Non vi domandereste chi dei due abbia inghiottito l’altro?

  • Le differenze tra l’uomo e la donna rappresentano una risorsa straordinaria: l’approccio diversa alla realta’ permette un arricchimento reciproco, a patto che entrambi accettino la fatica di ascoltarsi e facciano lo sforso di comprendersi. Scambi di punti di vistaq o discussioni, talora anche vivaci, aiutano l’amore a crescere mediante una maggiore conoscenza reciproca.

Può succedere, invece, chesi sia così legati alle proprie idee e così decisi ad imporle, da non essere per nulla disponibili ad ascoltare l’altro. Allora la comunicazione entra in crisi Ma la cosa non è poi così grave se non vi si aggiungono piccoli giudizi ironici o di condanna. Infatti, tutte queste osservazioni, in apparenza poco importanti, in realtà feriscono l’altro perchè non lo rispettano. E ognuno reagisce in base al proprio temperamento: lasciando esplodere il risentimento, chiudendosi nel mutismo e nell’amarezza, passando al contrattacco. L’amore dichiara guerra La paura, la diffidenza e l’odio tentano di prendere il suo posto. Conservare nel proprio cuore motivi d’irritazione o rancori, « ruminare » il proprio disaccordo, ecco il veleeno dell’amore.

  • La cura? Decidere di bloccare i sentimenti negativi e di fermare, a volte, anche le interpretazioni dell’immaginazione. Questa decisione di amare di nuovo, di riaprire il proprio cuore all’altro, di accoglierlo e di accettarlo così com’è, di guardarlo con uno sguardo nuovo, è il perdono. Non si tratta di eliminare il passato come se non fosse mai esistito, ma di ripartire, nonostante l’accaduto, con una nuova speranza e una nuova forza.
    « Ti chiedo perdono per tutte le volte che non l’ho fatto da quando siamo sposati ». « Quondo mio marito mi ha detto così. è stato come se ci fossimo sposati di nuovo. La nostra coppia ha ritrovato la vita », ci ha detto un’anziana signora.

Ogni fase della nostra esistenza è costellata di conflitti. Attraverso il perdono, essi, invece di uccidere l’amore, possono contribuire a farlo crescere.

Testimonianza

Era il giorno di Natale. Dovevamo raggiungere la famiglia di Giacomo, mio marito, a 150 chilometri da casa nostra. Ci attendevano per il pranzo e ci saremmo trattenuti lì fino al giorno dopo. Poi noi due saremmo partiti per un viaggio di alcuni giorni, mentre i nostri figli sarebbero stati ospitati dai nostri fratelli e sorelle, presenti anche loro alla festa di Natale.

Poichè eravamo in ritardo, mio marito accelerava i tempi della partenza: valige, cappotti, tutto fu caricato in un batter d’occhio e a me non rimase nemmeno il tempo per controllare di non aver dimenticato nulla!

Nel pomeriggio, i bambini decisero di andare a giocare fuori. Era nevicato e faceva freddo: volevo dare loro guanti e berretti, ma non riuscii a trovarli. Allora li mandai dal papà. Ma lui rispose di non averli visti né nell’armadio né nell’automobile. Io non gli credetti e cominciai ad arrabbiarmi: di sicuro, distratto com’era, era stato lui nella fretta della partenza, ad averli dimenticati! Scoppiò una scenata davanti a tutta la famiglia e mio marito uscì di casa sbattendo la porta!

Da parte mia, continuavo a ripetermi: « Sempre lo stesso, non fa attenzione a nulla, non si preoccupa degli altri e adesso quei poveri bambini avranno le mani gelate! ». Ma era abbastanza strano che non avesse visto nulla. E se guanti e berretti non fossero stati dove sospettavo? E se per caso li avessi messi in valigia? Mi precipito a vedere: apro la prima valigia, la seconda e alla fine trovo guanti e berretti ben sistemati in un angolo. Ero stata io a metterli lì! Impossibile negarlo: avevo torto! Cominciai ad essere presa da rimorsi. Dovevo chiedere perdono ma avevo paura. E se Giacomo avesse continuato a volermene?

Spiavo il suo ritorno, con un po’ d’ansia. Quando lo vidi arrivare, mi avvicinai: « Sai, vorrei chiederti perdono ». Non ho detto altro: Mio marito mi ha guardato e mi ha detto: « Ti perdono ». In quel momento un’ondata di gioia ha colmato i nostri cuori. Eravamo come due innamorati. La nostra famiglia non capiva più nulla. Ci era capitato di rivivere l’emozione intensa di quando avevamo pronunciato il nostro « si » il giorno del matrimonio.

Benedetta


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