In moltissimi centri NewAge tra le tante proposte definite “olistiche”, integrali, insieme ad altre proposte non scientifiche, che possono definirsi piu’ simili a proposte simil spirituali (ma non compatibili con cristianesimo, pur attingendovi per poter essere credibili agli occhi dei partecipanti) vi è da tempo anche la proposta delle Costellazioni Familiari.
Si tratta di una terapia che pretende di curare perfino le conseguenze del passato, in una sorta di terapia degli avi.
Bert Hellinger fondatore del “metodo” delle “Costellazioni famigliari” è un ex sacerdote che in modo sincretistico fonde la Teosofia con la Teologia nonchè la Programmazione Neurolinguistica e vari tipi di Ipnosi. Affermano i fautori di questa “terapia”: “L’intuizione fondamentale di Bert Hellinger è che quando un membro della famiglia viene escluso o dimenticato a causa di un destino difficile, ciò ha conseguenze nelle generazioni successive finchè non ottiene nuovamente il suo posto nel nucleo di appartenenza. Se un fratello o un fidanzato è morto o disperso in guerra, se un bimbo è morto in giovane età o una donna muore diparto, un altro membro della famiglia della generazione seguente tende a sostituire inconsapevolmente chi è stato escluso e ne imita il destino manifestando le sue emozioni ed i suoi sintomi, o cerca di seguirlo nella morte. Se qualcuno nel passato non si è preso la responsabilità di una colpa grave, un bambino tenterà in seguito di espiare questa colpa, pagandone il prezzo con la sua salute, con la sua felicità, con il suo successo nella vita.
Attraverso la messa in scena delle costellazioni familiari, verrebbero portate alla luce le dinamiche nascoste che ci manterrebbero legati alla nostra famiglia e ci farebbero appartenere a quel gruppo, dinamiche che ci spingerebbero ad attuare dei comportamenti che condizionano sia la nostra vita che i nostri sentimenti, senza che questi ci appartengano personalmente“. In questo orizzonte immanente, Hellinger introduce l’orizzonte preternaturale del “campo morfico” o “campo cosciente” che definisce “la rete di informazioni presente attorno a noi”. Occorrerebbe raggiungere una “armonia” lasciando “agire la manifestazione dei livelli inconsci per comprendere a fondo l’origine del disagio o del sintomo e quindi reintegrare nel sistema l’elemento mancante” fino alla guarigione. Si opererebbe una “risonanza morfica” per far emergere a livello consapevole, attraverso il processo delle “Costellazioni Famigliari”, la parte più profonda. Il “terapeuta lavora in sintonia con le forze che agiscono e guidano il campo”.
Evidentemente siamo in un contesto New Age, immanente e preternaturale, dove il channeling, il “campo morfico” – visione junghiana/spiritista dell’inconscio collettivo – il determinismo assoluto, la chiusura al trascendente e l’indirizzamento esclusivo al benessere psicofisico nonchè la pretesa di guarigione, sono le caratteristiche con chiari rimandi e affinità col mondo esoterico classico.
Il principio esoterico della “risonanza” per cui “ogni persona che incontriamo e tutti gli eventi della nostra vita sono lì perché noi li abbiamo attirati lì“ – tipico anche delle “Costellazioni Famigliari” – evidenzia come il contesto sia il monismo e l’autodeterminazione assoluta contesto che stride al cristianesimo per il quale il grande peccato dell’uomo è la superbia: mettere la creatura al posto del suo Creatore (cfr. Rm.1).
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La fede cattolica è molto solida e razionale: non sono energie, dinamiche nascoste, o le azioni dei nostri avi ad influire sulla nostra vita. Siamo noi i padroni del nostro vissuto, e anche quando qualcosa di negativo ci accade, può non essere colpa di nessuno, è il mistero del male, il mistero del peccato nel mondo.
Con la fede non andiamo a rimuovere energie o situazioni passate, ma affrontiamo con speranza e la vicinanza di Dio le fatiche quotidiane. Talvolta accettiamo anche qualcosa che è impossibile cambiare senza perdere la pace che ci viene dal sapere che non siamo soli, che siamo amati da Dio e dal sapere che oltre questa vita ci attende il Paradiso.
P.B.