
E’ insieme un sogno e un’inquietudine… La persona che ho incontrato e’ fatta proprio per me? Quella che io sogno esiste davvero e, se esiste, come posso riconoscerla?
- Sono domande quasi inevitabili. Piu’ si conosce l’altro, piu’ si scoprono i suoi pregi ma anche i suoi difetti. E allo stesso tempo ci si rende conto che il legame ha caratteristiche assolute, definitive. E se mi sbagliassi? E se non fosse lei o lui? E se la passione ci accecasse e, una volta sposati, ci rendessimo conte di esserci ingannati? A volte l’immaginazione tende a creare in noi un modello ideale dell’altro. Lui o lei devono corrispondere ad esso: stessa andatura, stesso carattere e, soprattutto, non quel difetto! … Sovente, invece di accogliere l’altro o di imparare a conoscerlo per quello che egli è, cerchiamo di riscontrare in lui l’ideale che ci siamo forgiati.
- Per riconoscere insieme che si è fatti l’uno per l’altro, ci vuole il tempo necessario per conoscersi: condividere in profondità, accettare che l’altro possa essere diverso.. É bene anche porsi insieme alcune domande. Saremo capaci di amarci per tutta la vita? Potremo affrontare insieme le difficoltà della vita? Ci amiamo abbastanza per sopportare i nostri difetti? Questa indagine porta ad una scelta che si è allora in grado di affrontare liberamente: «si, è proprio con lui, è proprio con lei crie voglio passare la mia vita, avere bambini, costruire una famiglia». La scelta dell’altro, che porta ad un legame totale e definitivo, viene allora fatta nella fiducia e nella speranza.
- Detto ciò, bisogna a volte anche saper interrompere una relazione perchè si capisce che, in fondo, non si è fatti l’uno per l’altro, che non si potranno superare divergenze di temperamento, diversità di ambiente, di cultura o di età, che non si riuscirà ad accettarne i limiti,… È indispensabile, inoltre, fare questa scelta cercando di evitare motivazioni del tipo: «Voglio sposarmi a tutti i costi e avere dei bambini…», «Tutto si aggiusterà una volta sposati…», «Piace ai miei genitori…», e così via. E non lasciarsi condizionare dalle pressioni della società e della famiglia, dalla tendenza a idealizzare l’altro, da dipendenze fisiche e affettive che si sono create senza che nessuno dei due se ne rendesse conto.
- Questa decisione, infatti, impegna tutta la nostra vita, quella dell’altro e quella dei bambini che potranno arrivare. Per questo si può dire che il matrimonio è sì un punto di partenza per la vita in comune, ma è anche lo sbocco di un cammino a due, percorrendo il quale ci si è riconosciuti fatti l’uno per l’altro.
Testimonianza
L'articolo continua dopo questa richiesta di aiuto... Prima ancora di conoscerci, ognuno di noi aveva il desiderio di fondare una famiglia, di restare puro net cuore e nel corpo in attesa dell’altro. Questo non ci impediva di cercare l’anima gemella e di porci regolarmente questa domanda: sarà questo? sarà quella? SOSTIENI QUESTO SITO. DONA ORA con PayPal, Bancomat o Carta di credito
Michele e Veronica |
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