
Questo mini studio parte da un intervento di Roberto Saviano pro legalizzazione delle droghe.
Un articolo pieno di errori. Moltissimi magistrati hanno da tempo spiegato che la mafia si combatte con le indagini e la cultura, non legalizzando i suoi mercati (prostituzione, droga, gioco).
Errore 1) Dice Saviano: “Legalizzare (…) indebolirà le mafie sottraendo loro capitali e allo stesso tempo ridimensionerà il mercato illegale. Chi vorrà fumare uno spinello preferirà di certo sostanze controllate che si possono acquistare regolarmente, senza incorrere in sanzioni, e non andrà a cercare un pusher giù in strada”. SBAGLIATO
È chiaro che ci sono dei limiti a qualsiasi legalizzazione di cui vi sia proposta di legge, tra cui l’età dell’acquirente, la quantità che può essere posseduta e venduta e la percentuale di principi attivi. Anche i più convinti sostenitori della legalizzazione non sostengono che un bambino possa entrare liberamente in una tabaccheria e comprare un chilo di cannabis con il 50% di Thc. Per la mafia è sufficiente operare al di fuori dei confini stabiliti. Per quanto riguarda l’età, si rivolgono più pesantemente ai minorenni, e per quanto riguarda la quantità e la qualità, superano il limite offrendo prodotti con un contenuto di grammi e metanfetamina superiore al limite stabilito. L’aumento del desiderio di consumare cannabis a seguito della legalizzazione sosterrà ulteriormente le attività criminali che superano la soglia. L’esperienza dei Paesi che hanno già leggi come quella promossa in Italia da vari gruppi di pressione e partiti politici ci dice che le mafie continuano a guadagnare.
Errore 2) Saviano: “i dati. Il Portogallo nel 2001 depenalizza la cannabis e lì in 15 anni diminuisce il consumo. L’Uruguay nel 2013 e il Colorado nel 2014 ne legalizzano il commercio a scopo ricreativo: e anche lì il consumo diminuisce invece di aumentare.” SBAGLIATO
I dati in nostro possesso sono opposti:
il Prof. G. Di Chiara, direttore del dipartimento di tossicologia all’università di Cagliari: “L’esperienza degli USA, dove 20 Stati hanno legalizzato il fumo di cannabis per uso medico e due anche per uso ricreazionale, indica che la legalizzazione della cannabis aumenta soprattutto la quantità consumata pro capite (…). Non ha eliminato il mercato illegale ma ne ha semplicemente ristretto la clientela agli adolescenti e agli adulti che non possono permettersi il costo elevato della cannabis legale” (Il Sole 24 ore, 18.05.14). Antonio M. Costa, già vicesegretario ONU con delega alla sicurezza e al contrasto del narco traffico: “in Colorado l’uso tra i giovani è salito dal 27% al 31% (contro il 6-8% della media nazionale) (…) il mercato illecito prospera (40% del consumo)” (La Stampa, 25.07.16).
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Errore 3) Saviano: “il mondo reale è quello in cui chi fuma due pacchetti di sigarette al giorno (ma anche uno) rischia di ammalarsi di cancro. Il mondo reale è quello in cui quando bevi tre cocktail sei pericoloso per te stesso e per chi trovi sulla tua strada se poi ti metti al volante. In Italia le vittime del tabacco sono stimate sulle 80mila all’anno. Le vittime dell’alcol 40mila. E invece non c’è una sola vittima causata da droghe leggere.” SBAGLIATO
Prof. Luigi Janiri, vicepres. sez. dipendenze della Soc. italiana psichiatria: “(…) l’alcol è in grado di determinare effetti nocivi sulla salute sia fisica, sia psichica. E’ un dato accertato che ciò avvenga per dosi progressivamente crescenti di alcol e in un tempo molto più lungo (rispetto alla cannabis). L’altra differenza importante rispetto alla cannabis risiede nel fatto che (…) mentre un episodio psicotico transitorio si può verificare in una persona anche alla prima assunzione di cannabis, non si verifica alla prima assunzione di alcol”. Ulteriore differenza è il tempo di smaltimento: “Una persona che fuma una canna oggi impiega (…) per eliminarla fino a 15-20 giorni” (audizione svolta alla Camera il 2.04.14).
Poi le vittime “da droghe leggere” esistono veramente, i dati dei ricoveri ospedalieri, di psicosi da farmaci o accessi al pronto soccorso dopo l’assunzione dei derivati della cannabis sono in aumento in Europa e in Italia. I numeri in America sono drammatici, ancor piu’ pensando che la generazione attuale è psicologicamente e caratterialmente piu’ fragile e indifesa di quelle precedenti.
Serve un monitoraggio su incidenti stradali, violenze, risse, problemi di salute causati dalla diminuzione delle difese immunitarie.
Errore 4) Saviano: “applicando alla cannabis la stessa imposta del tabacco lo Stato incasserebbe in tasse tra i 6 e gli 8 miliardi di euro”. SBAGLIATO
Sui costi sociali derivanti dal consumo dei droga vi sono invece ricerche e studi consolidati, che elaborano i costi di cura, riabilitazione, salute, problematiche sociali che sono associati all’uso delle droghe indipendentemente che siano legali o meno (è l’uso che fa quei danni)
Nella relazione sulle tossicodipendenze della Presidenza del Consiglio la stima dei costi sociali relativa al 2012 – ma il consumo è cresciuto negli ultimi due anni a causa della pessima riforma del 2014 – era di 15,81 miliardi di euro, l’1% del PIL. Legalizziamo pure, i costi aumenteranno. Dopo la legalizzazione in “Colorado – ricorda ancora A.M.Costa – (…) la richiesta di assistenza al Pronto soccorso è aumentata del 31%, i ricoveri in ospedale del 38%. In crescita anche i morti su strada. (…) gli introiti fiscali languiscono all’1% (110 milioni di dollari, su un bilancio di 11 miliardi).”
Le entrate certamente sono meno dei costi sociali. Vantaggio zero.
Errore 5) Saviano: “Sapete come è stato finanziato l’attentato in Spagna del 2004? Con l’hashish che i gruppi vicini ad Al Qaeda hanno venduto anche alla camorra napoletana. (…) L’Is controlla ormai una produzione da oltre 5 miliardi di dollari. Sì, l’erba e l’hashish sono diventati gli strumenti primi di finanziamento delle organizzazioni fondamentaliste.” SBAGLIATO
IS e il terrorismo guadagnavano e guadaganano oggi di piu’ dal commercio sottocosto di petrolio nelle zone occupate e da finanziamenti e armi provenienti da potenze di area a dominanza sunnita.