
La legge sull’aborto a New York è stata approvata nel gennaio 2019 ed è conosciuta come Reproductive Health Act (RHA). Questa legge consente l’aborto oltre la 24esima settimana di gestazione, senza limiti di tempo, se il feto non è in grado di sopravvivere al di fuori del grembo materno o se la gravidanza rappresenta una minaccia per la vita o la salute della madre.
La notizia della legge che consente l’aborto oltre la 24esima settimana senza alcun limite di tempo, è stata quasi ignorata dai media italiani. Tuttavia è difficile non capire la gravità di questa decisione. A quell’età di sviluppo, molti bambini sono in grado di sopravvivere se nascono prematuramente, quindi l’aborto a questo punto diventa uccidere attivamente il bambino. Nel 2021, i dati degli aborti a New York mostrano che questa pratica continua ad essere legale nella città. Solo nel 2020 su 59000 aborti a New York, ben 1200 erano oltre la 20a settimana.
Questo è un passaggio estremo che porta il tema dell’aborto alle sue conseguenze naturali, svelando la verità su ciò che accade nel ventre della madre. Non è più possibile negare l’evidenza: il luogo che tutti abbiamo sempre rappresentato come quello del massimo rifugio e della massima sicurezza è diventato il luogo del massimo terrore, dove i bambini si trovano esposti all’annientamento per decisione della persona che dovrebbe amarli e proteggerli. In questo modo, i bambini sono privati di ogni identità personale e di ogni difesa, mentre le madri assumono il terribile diritto di vita e di morte senza essere aiutate a capire in modo inequivocabile ciò di cui si stanno facendo protagoniste.