
Che i disabili gravi siano un peso. Che i comatosi siano un inutile fardello.
E in definitiva ogni condizione di vita difficile sia insostenibile e inutile.
No. La vita non è un peso. No. Gli imperfetti non sono un peso.
Ogni essere umano è unico e irripetibile.
Ci sono le fatiche e i dolori di ogni giorno e tutti noi, stato compreso, siamo chiamati a incoraggiare e supportare la vita di chi vive la malattia o la sofferenza.
Non adeguiamoci alla cultura dello scarto.
Ma uniamoci per lottare contro questa cultura. Facciamo gruppi, incontri non per limitare i danni ma per sconfiggere questa cultura.
Potremmo chiedere l’obiezione di coscienza per i medici, per i farmacisti, per gli operatori sanitari, su queste pratiche (aborto, eutanasia/assistita, ru486, selezione dei feti nella fecondazione). Ma è solo un passaggio tecnico.
Dobbiamo avere l’obiettivo grande di abolire queste leggi e creare una opinione pubblica favorevole alla vita e alla sua dignità intangibile, intoccabile. I mass media, la cultura, la politica, il potere, sono tutti schierati dietro l’idea dei falsi diritti civili che di civile non hanno nulla.
Il lavoro che ci aspetta è molto. Se vuoi collaborare contattaci.