23. Allora, caso o creazione?

L‘uomo puo’ valutare i suoi limiti, la sua finitezza. E questo lo riempie di insoddisfazione, come se fosse fatto per qualcosa di piu’. «Chi ti ha fatto,uomo?». Rifiutare l’ipotesi di Dio e’ piu’ difficile di quanto non si creda. Parlare di caso, come hanno fatto certi scienziati, non significa tornare a divinizzare il caso,tornare al Fato, la forza oscura e incomprensibile che, secondo gli antichi, domina il mondo?

  • Altri scienziati hanno fatto notare che, se il caso, partendo dal Big Bang, è riuscito a fare l’uomo incidentalmente, mediante le galassie e le prime cellule della vita, questo caso ha dovuto vincere il primo premio della lotteria milioni di volte! E per sottolineare quanto la vita sia complessa, hanno scritto che la formazione casuale di un batterio, la più semplice forma di vita, «ha la stessa probabilità di assemblaggio di un Boeing 747 provocato da un tornado che solfia in un deposito di rottami ».
  • Altri ancora, che credono di trovare nella scienza un rifugio al sicuro da qualsiasi riflessione di carattere spirituale, si lasciano andare a mettere una N maiuscola alla Natura, una E all’evoluzione o una M alla materia… Un atteggiamento idolatrico difficile da evitare.
  • Allora, perché non accettare un Dio intelligente piuttosto che un caso imbecille? E se abbiamo una libertà, perché non cercare questo Dio che ci lascia liberi di riconoscerlo? Ed ascoltare le sue parole: «Ti amo e, se vuoi, ti prometto sin da ora un’eternità d’amore» ?
  • L’uomo, animale dotato di intelligenza e di ragione, desideroso di compiere il bene, capace di amare e di essere amato, vale più dell’animale. Questo essere unico ha origine dalla terra e dall’evoluzione, ma scaturisce al vertice della gerarchia della natura, perché, fatto ad immagine di Dio, è chiamato ad incontrarlo e a trovare la sua felicità in piena 1ibertà

Ecco cosa significa che ha un’anima spirituale.

DALL’ISTINTO ALLA LIBERTA’ E ALL’AMORE

Mentre l’animale è dotato di istinto, l’uomo dispone di quell’intelligenza e di quella libertà che gli permettono di costruire la sua vita, di creare, di inventare (i progressi tecnologici), di produrre opere d’arte. Egli è in grado di adattarsi alle situazioni più svariate e nuove.
Libertà significa non sentirsi schiavi dell’istinto, delle pulsioni. Essere capaci di non subire gli avvenimenti. Libertà vuol dire decidere cosa fare in vista di un obiettivo,di uno scopo.
La libertà non è data una volta per tutte. L’uomo è un «essere di cultura». «La cultura è produzione, in un essere ragionevole, della capacità di scegliere i propri fini in generale, quindi di essere 1ibero», sosteneva Kant. E attraverso le sue scelte l’uomo può crescere: può rispondere dei propri atti ed essere consapevole delle loro conseguenze. È, cioè, responsabile. L’uomo, così, dà un significato alla sua1ibertà. Grazie a questa libertà può amare, ed è questo amore che la rende felice.

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