Avevo fame e mi avete comprata

PERCHÉ HAI FAME e ascolti il tuo stomaco.
Prima di ogni altra cosa.
Perché a scuola non c’e’ posto per te.
Ci sono andati i tuoi fratelli maschi, non c’erano abbastanza soldi per pagare tasse e libri per tutti.
A casa, le bambine aiutano la mamma. Tanto lì ci sono sempre un sacco di cose da fare. Solo che quando diventi grande, di lavoro non ne trovi mai.
Perché manca sempre tutto: l’acqua in casa – quando hai una casa vera e non una baracca – e i soldi per fare la spesa. E manca la benzina alla pompa. E allora ci si mette in fila, anche per giorni.

Eppure la Nigeria produce un’enormità di petrolio. Ma per gli altri! Non c’è lavoro e non c’è giustizia. E c’è chi non ha niente e chi ha troppo, e se ne va in giro con l’ultimo modello di Suv americano o va a giocare a golf e ha la mega-villa fortificata come una fortezza. Perché altrove è meglio. Altrove non può che essere meglio di qui. Altrove ci sono tanti soldi e si può fare una bella vita. E guadagnare un po’ per aiutare la famiglia.
Perché quello che è capitato alle altre non può capitare a me.
Quei racconti, tutte storie!
Perché io sono più intelligente e più furba, e faro’ la parrucchiera o la cameriera. Perché quando un sogno nasce dallo stomaco non credi a chi vuole demolirtelo, prima ancora che provi a realizzarlo. Perché sognare è l’unica cosa che ti resta quando non hai più nient’altro.

E PER UN SOGNO SI PUÒ ESSERE DISPOSTI A TUTTO….
POI TI TROVI IN STRADA. SFRUTTATA E VENDUTA.

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