
I Filippini regolarmente soggiornanti, al 1° gennaio 2019 sono 161.829, un numero stabile rispetto all’anno precedente, e rappresentano il 4,4% dei non comunitari in Italia. La comunità filippina risulta sesta per numero
di presenze, perdendo la quinta posizione detenuta per anni, a causa della sensibile crescita nell’ultimo anno della comunità indiana.
Analizzando le principali caratteristiche demografiche dei cittadini filippini regolarmente soggiornanti in Italia al 1° gennaio 2019, si registra:
- una discreta polarizzazione di genere, che vede prevalere le donne, con una quota prossima al 57%, dato contrastante con il complesso dei non comunitari regolarmente soggiornanti, tra i quali il genere femminile rappresenta il 48,3%;
- un’età media superiore a quella rilevata sul complesso dei cittadini non comunitari (38 anni, a fronte dei 34 anni rilevati per il complesso della popolazione non comunitaria).
La distribuzione per classi d’età evidenzia la prevalenza all’interno della comunità filippina delle classi di età più mature; complessivamente il 42% dei cittadini di origine filippina ha più di 45 anni a fronte del 27,8% rilevato sul complesso dei non comunitari. Colpisce in particolare la forte presenza di donne over 60 nella comunità in esame: 13,9%. Si tratta probabilmente delle protagoniste dei primi percorsi migratori della comunità, storicamente caratterizzata da un modello migratorio che, soprattutto in passato, ha visto le donne – inserite nei servizi di cura alle famiglie e alle persone – quali prime protagoniste.
Benché i minori rappresentino la classe di età prevalente nella comunità in esame, la loro incidenza sul totale risulta sensibilmente inferiore alla media non comunitaria: 20% a fronte di 21,8%; dato da legare, con ogni probabilità, alla forte canalizzazione dei lavoratori della comunità verso il settore dei servizi familiari e domestici che mal si concilia con la vita familiare. I 32.343 minori filippini rappresentano il 4% dei minori non comunitari presenti in Italia al 1° gennaio 2019.
In linea con l’andamento decrescente delle nascite da genitori non comunitari in Italia (passate da 52.624 unità nel 2016 a 51.582 unità nel 2017) anche la comunità in esame fa rilevare un calo delle nascite del 2%: da 1.642 del 2016 a 1.609 del 2017. Complessivamente nel corso degli ultimi 8 anni sono nati quasi 463mila bambini con cittadinanza non comunitaria in Italia, oltre 13mila (il 3%) di cittadinanza filippina.
La bassa incidenza di bambini filippini sul complesso dei nati, è da legare, anche alla bassa presenza di nuclei familiari all’interno della comunità in esame, d’altronde risultano pochi anche i matrimoni che hanno coinvolto cittadini filippini nell’ultima annualità di riferimento: i matrimoni celebrati nel 2017 in cui almeno un coniuge è di nazionalità filippina sono 194, ovvero un esiguo 1,1% delle nozze con almeno uno dei due coniugi di cittadinanza non comunitaria. Si tratta prevalentemente di nozze che riguardano un marito italiano ed una moglie filippina (69,6%), circa un quinto è relativo ad un cittadino filippino che sposa una donna italiana, mentre il 10,8% coinvolge coniugi entrambi stranieri. Rispetto all’anno precedente i matrimoni che coinvolgono membri della comunità in esame hanno registrato un lieve aumento (+7,8%), ad aumentare sono state soprattutto le unioni tra mogli italiane e mariti filippini (+61,5%). L’incidenza della comunità risulta lievemente superiore sulle nozze che hanno coinvolto un marito italiano e una sposa non comunitaria: nell’1,3% dei casi la sposa era filippina.
In riferimento alla distribuzione territoriale della comunità, il 52,6% dei cittadini filippini risiede nel Nord Italia, un valore inferiore di oltre 8 punti percentuali rispetto a quello riferito al complesso dei cittadini non comunitari presenti nel Paese. Si trovano proprio nel Settentrione due delle prime tre regioni per numero di presenze filippine: la Lombardia, che accoglie oltre un terzo delle presenze filippine, a fronte di un quarto dei non comunitari complessivamente considerati e l’Emilia Romagna (terza per numero di cittadini filippini) che fa registrare un’incidenza pari all’8,3% (per il complesso dei cittadini provenienti da Paesi Terzi l’incidenza sale all’11,3%).
Seconda regione per numero di presenze filippine è invece il Lazio, dove ha ricevuto o rinnovato il permesso di soggiorno il 28,2% dei cittadini filippini, incidenza nettamente superiore a quella relativa al totale dei migranti di origine non comunitaria (11,2%). D’altronde la forte specializzazione della comunità nel settore dei servizi domestici e di cura, canalizza le presenze verso i grandi centri urbani, come Roma e Milano, in cui risulta più elevata la domanda di lavoro in tale ambito.
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Fonte: Rapporto annuale sulla presenza dei migranti 2019