Caratteristiche demografiche della comunità nigeriana in Italia (2019)

I nigeriani regolarmente soggiornanti, al 1° gennaio 2019 sono 106.788 e rappresentano il 2,9% dei non comunitari in Italia. Rispetto al 1° gennaio 2018, si registra un aumento delle presenze nigeriane (2,7%), che porta la comunità dal quattordicesimo posto del 2018 all’undicesimo del 2019.

Analizzando le principali caratteristiche demografiche dei cittadini nigeriani regolarmente soggiornanti in Italia al 1° gennaio 2019, si registra:

  • una polarizzazione di genere a favore degli uomini: gli uomini rappresentano infatti il 58,2% della comunità e le donne il restante 41,8%, dato inferiore rispetto al complesso dei non comunitari regolarmente soggiornanti, tra i quali il genere femminile rappresenta il 48,5%;
  • un’età media di 28 anni, dunque molto inferiore a quella rilevata sul complesso dei cittadini non comunitari (34 anni).

La distribuzione per classi d’età evidenzia la prevalenza all’interno della comunità nigeriana delle classi di età più giovani; complessivamente più della metà dei cittadini di origine nigeriana ha meno di 30 anni (il 54,6% del totale a fronte del 40,3% rilevato sul complesso dei non comunitari). Colpisce in particolare la forte presenza di minori tra le donne della comunità in esame: il 27% ha meno di 18 anni, a fronte del 21,5% rilevato sul totale dei non comunitari. Superiore alla media dei non comunitari è proprio l’incidenza dei minori, che rappresentano la classe di età prevalente nella comunità in esame: 23% a fronte di 21,8%. I 24.543 minori nigeriani rappresentano il 3% dei minori non comunitari presenti in Italia al 1° gennaio 2019. Da sottolineare per la comunità in esame è anche la rilevante presenza di minori non accompagnati. La Nigeria, con 316 minori, è infatti l’ottava nazione di provenienza dei minori stranieri non accompagnati in Italia. Al di là del dato assoluto, spicca la grande variazione percentuale rispetto all’anno precedente, addirittura -59,5%, un dato da leggere in relazione sia al calo complessivo dei MSNA (-45,6%), che alla drastica diminuzione degli arrivi via mare dalla Libia, rotta principale dei migranti nigeriani diretti in Europa. Questa ipotesi sarebbe avvalorata da analoghe variazioni percentuali registrate in altre nazionalità che tradizionalmente raggiungono il nostro Paese tramite la rotta mediterranea. Va sottolineato un sostanziale equilibrio di genere tra i minori nigeriani non accompagnati (55,4% maschi e 44,6% femmine), a fronte di un nettissimo disequilibrio tra i MSNA non comunitari in generale (93,1% e 6,9%). La Nigeria è il primo Paese di provenienza delle minori straniere non accompagnate, accolte nel nostro Paese: le 141 bambine e ragazze provenienti da tale nazione rappresentano circa un terzo delle accolte in Italia.

In netta controtendenza con l’andamento decrescente delle nascite da genitori non comunitari in Italia (passate da 52.624 unità nel 2016 a 51.582 unità nel 2017), la comunità in esame fa rilevare un aumento delle nascite del 21%: da 2.043 del 2016 a 2.482 del 2017. Complessivamente nel corso degli ultimi 8 anni sono nati quasi 463mila bambini con cittadinanza non comunitaria in Italia, quasi 16mila (il 4,8%) di cittadinanza nigeriana. L’elevato numero di nuovi nati e di minori, all’interno della comunità in esame, è da collegare – con ogni probabilità – alla presenza di numerosi nuclei familiari. Non a caso aumentano anche i matrimoni che coinvolgono cittadini nigeriani: nel 20176 687, il 13% in più rispetto al 2016, sebbene si siano ridotte sia le unioni tra mariti italiani e mogli nigeriane (-5,9%), sia quelle tra mariti di origine nigeriana e donne italiane (-9,6%). Dei 687 matrimoni celebrati nel 2017 in cui almeno uno dei coniugi risulta nigeriano, il 60% riguarda una sposa nigeriana e un altro non comunitario, il 26% circa è relativo ad un cittadino italiano che sposa una donna nigeriana, mentre poco più del 15% coinvolge uno sposo nigeriano e una donna italiana. I matrimoni che riguardano almeno un cittadino nigeriano rappresentano il 4% del totale dei matrimoni con almeno un coniuge non comunitario. In riferimento alla distribuzione territoriale della comunità, il 57,1% dei cittadini nigeriani risiede nel Nord Italia, un valore inferiore di 4 punti percentuali rispetto a quello riferito al complesso dei cittadini non comunitari presenti nel Paese. Si trovano proprio nel Settentrione le prime tre regioni per numero di presenze nigeriane: il Veneto, che accoglie il 15,5% del totale delle presenze della comunità, è al primo posto; a breve distanza segue la Lombardia con il 14% e infine l’Emilia Romagna, che fa registrare un’incidenza pari al 13% (per il complesso dei cittadini provenienti da Paesi Terzi la percentuale scende all’11,3%). La presenza nel Mezzogiorno della comunità in esame è di quasi 6 punti percentuali superiore a quella rilevata sul totale dei non comunitari, facendo registrare il 20,2% a fronte del 14,6%. Un nigeriano su 10 vive nel Lazio, unica altra regione oltre alle 3 settentrionali già menzionate a registrare una doppia cifra (10%). A livello provinciale, Roma e Torino registrano la più alta percentuale di presenza della comunità in esame (Mappa 1), rispettivamente 5,7% e 5,9%.

Fonte: Rapporto annuale del Governo (Ministero del lavoro e delle politiche sociali) sulla presenza dei migranti-2019

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