Cercare, sempre, la bellezza, perché è la bellezza che ci spiega l’origine del mondo (Silvana De Mari)

Oggi parliamo di Mark Twain e del suo straordinario libro, Tom Sawyer. Se non ve lo siete letto, per carità di Dio, non ve lo perdete! Tom Sawyer è un libro straordinario e c’è a un certo punto una scena straordinaria. Tom ne fatte più lui che Rinaldo in campo, la zia Polly che è sua zia, ed è molto seccata che lui ne abbia fatte più che Rinaldo in campo, lo condanna a passare la domenica pomeriggio a dipingere la palizzata. Quindi, ci sono tre punizioni. Primo, dipingi la palizzata che è lavoro, quindi fatica. Secondo, non vai al fiume a giocare con gli altri bambini. Terzo, tutti i bambini ti passeranno davanti mentre vanno al fiume e ti sfotteranno perché stai dipingendo la palizzata. Tom ci pensa un po’ su, poi comincia a dipingere la palizzata con molta molta… molto “piacere”(tono ironico). I bambini passano e a un certo punto riesce addirittura a convincerli a pagarlo pur di poter dipingere un pezzo di palizzata. E’ così. Ancora più importante delle cose è il senso che diamo alle cose. Noi possiamo considerare terribili delle vite che altre persone, per esempio qualcuno che vive nelle zone rurali del Messico o dell’India, potrebbe considerare puramente un sogno. E quindi… questo è fondamentale. A volte basta cambiare il punto di vista da cui guardiamo le cose. E, “plin plon”, adesso arriva l’inserzione pubblicitaria (dlin!, sa), questo è un punto fondamentale in Hania. C’è un momento in cui Hania è completamente disperata, in effetti la situazione in cui si trova non ha molte speranze e, improvvisamente, comincia a guardare le cose con un altro punto di vista. Esiste il sole, esiste l’erba, esiste la bellezza di un cavallo. Esiste la bellezza, esiste l’alba, domani il sole sorgerà di nuovo, qualsiasi cosa sia successa oggi nelle nostre vite. Quindi lei intuisce il punto cardine: cercate la bellezza. Cercare, sempre, la bellezza, perché è la bellezza che ci spiega l’origine del mondo.
(Silvana De Mari)

Io mi chiamo Joseph è una storia di accoglienza, di vite complicate, di rinascita grazie a un bambino.
Da leggere dai 10 anni in su.
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