Come devono comportarsi i genitori di fronte al cyberbullismo

Image by alan9187 from Pixabay

I genitori si dividono tra chi incentiva l’uso di internet in quanto funzionale ad un ruolo di baby-sitting a domicilio e chi manifesta ansia e preoccupazione ricorrendo a comportamenti sanzionatori e punitivi. È opportuno che i genitori conoscano ed approfondiscano il fenomeno della rete, per evitare drastiche posizioni punitive, che potrebbero avere come risvolto negativo il fatto che i propri figli utilizzino la strategia del connettersi con i computer di amici o presso degli Internet Point con il risultato di perdere completamente il “controllo” delle connessioni. Il genitore dovrebbe favorire il dialogo con i propri figli, chiarire le opportunità dell’utilizzo della rete e “condividere le connessioni”.

Se l’adulto non è in grado di controllare la navigazione del minore potrebbe avvalersi dell’ausilio dei filtri che limitano l’accesso ai siti mediante selezione e controllo degli stessi (trattasi di software che si installano sul computer per stabilire quali contenuti sono disponibili e per prevenire la visione di contenuti inadeguati per un’utenza più giovane). In questo caso sarebbe opportuno selezionare il tipo di filtro in funzione dell’età evolutiva del minore e di condividere con il diretto interessato le motivazioni di una tale scelta in modo da ridurre l’entità di un eventuale conflitto. Per il cyberbullismo sarebbe utile persuadere la vittima a cambiare indirizzo di posta elettronica ed a non frequentare più i siti o le chat infestate dal cyberbullo.

Questo comporta l’interruzione di tutti gli altri rapporti creatisi in quella comunità, scelta che non sempre la vittima è disposta a fare. Il genitore può imporla d’autorità, ma questo potrebbe essere visto dal ragazzo come una penalizzazione per averne parlato. Se necessaria, è una decisione che va adottata comunque. Persuadete il giovane navigatore che la cosa più sbagliata da fare è quella di dare corda al persecutore: supplicarlo di smettere, rispondergli per le rime, mostrarsi arrabbiati.
Al massimo va inviato un solo messaggio: “Ho informato i miei genitori, che hanno fatto denuncia alla Polizia”. Solo questo messaggio, poi basta. Se la persecuzione è insistente, se si prolunga per più di due settimane, se il contenuto dei messaggi persecutori diventa troppo pesante, soprattutto se contiene minacce o ricatti, potete realmente segnalare l’azione persecutoria alla Polizia.

L’azione del cyberbullo può essere segnalata al moderatore della chat o ai proprietari degli eventuali blog o degli altri siti sui quali il bullo lascia i suoi messaggi. Se gli episodi di cyberbullismo sono avvenuti in una comunità virtuale, è relativamente facile chiedere l’intervento dei gestori.

Tratto da: Manuale “La dipendenza da internet, videogiochi e gioco d’azzardo”, ASL Bari

SOSTIENI GLI AMICI DI LAZZARO E QUESTO SITO.
Abbiamo davvero bisogno di te!
IBAN (BancoPosta intestato ad Amici di Lazzaro)
IT98P 07601 01000 0000 27608 157
PAYPAL Clicca qui (PayPal)
SATISPAY Clicca qui (Satispay)

SOSTIENI INIZIATIVE MISSIONARIE!
Con il tuo 5 per 1000 è semplice ed utilissimo.
Sul tuo 730, modello Unico, scrivi 97610280014

San Valentino, altro che Baci Perugina

San Pietro e la Madonna (racconto di Bruno Ferrero)