Come nasce il magistero? (Bruto Maria Bruti)

Gesù risorto, apparendo ai discepoli che si recavano nel villaggio di Emmaus, spiegò loro il significato della Bibbia: – allora aprì loro l’intelligenza, affinché comprendessero le Scritture (.) – (Lc 24,45). Insegna il Catechismo della Chiesa Cattolica: – la fede cristiana (.) non è una “religione del libro “. Il cristianesimo è la religione della “Parola ” di Dio, ” non di una parola scritta e muta, ma del Verbo incarnato e vivente”. Perché le parole dei Libri Sacri non restino lettera morta, è necessario che Cristo, Parola eterna del Dio vivente, per mezzo dello Spirito Santo ci ” apra la mente all’intelligenza delle Scritture ” (Lc24,45) – (Catechismo della Chiesa Cattolica n. 108).

La stessa Bibbia, da sola, senza la spiegazione degli Apostoli illuminati dallo Spirito Santo, è facilmente fraintesa. Scrive, infatti, l’Apostolo Pietro: – in esse (= nelle lettere di Paolo Apostolo) ci sono alcune cose difficili da comprendere e gli ignoranti e gli instabili le travisano, al pari delle altre Scritture, per la loro propria rovina- (2 Pt 3,16). E’ vero che nella Chiesa tutti “abbiamo lo Spirito Santo “. Ma non nello stesso modo. C’è chi lo ha per credere ed eventualmente per indagare le profondità della fede e chi lo ha per insegnare. (.) Se la Chiesa è un corpo, non tutti i suoi membri hanno le stesse funzioni. C’è chi guida e chi è guidato. Corpo dice organicità, cioè struttura, differenziazione e vita. Tutto deve essere attivo in un corpo, ma in modo differenziato – (Don Piero Cantoni, L’infallibilità del magistero del Papa, in Processi alla Chiesa a cura di Franco Cardini, Piemme, Casale Monferrato 1994, p.142 e p.133).

Scrive, infatti, l’Apostolo Paolo:- E’ Lui ( Cristo ) che ha stabilito alcuni come apostoli, altri come profeti, altri come evangelisti, altri come pastori e maestri, per rendere i fratelli idonei a compiere il ministero, al fine di edificare il corpo di Cristo ( cioè la Chiesa ), finché arriviamo tutti all’unità della fede e della conoscenza del Figlio di Dio (.) Questo affinché non siamo più come fanciulli sballottati dalle onde e portati qua e là da qualsiasi vento di dottrina, secondo l’inganno degli uomini, con quella loro astuzia che tende a trascinare nell’errore- ( Efesini 4,11-14 ).  Gesù affida agli Apostoli il compito di insegnare: (.) Andate dunque e ammaestrate (.) Io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo- (Mt 28,18-20).

Perché possano insegnare Gesù manda sugli Apostoli lo Spirito Santo: – E io manderò su di voi quello che il Padre mio ha promesso; ma voi restate in città, finché non siate rivestititi di potenza dall’alto- (Lc 24,49).

Mentre gli Apostoli ricevono lo Spirito Santo per stabilire qual’ è la Parola autentica di Dio, per custodirla, trasmetterla e spiegarla, i fedeli ricevono, con la Cresima, i doni dello Spirito Santo per difendere e approfondire la Parola trasmessa e il cui vero significato viene spiegato dal Magistero. Scrive il Catechismo della Chiesa Cattolica: – grazie all’assistenza dello Spirito santo, l’intelligenza tanto delle realtà quanto delle parole del deposito della fede può progredire nella vita della Chiesa: con la riflessione e lo studio dei credenti (.), con la profonda intelligenza che i credenti provano delle cose spirituali; (.) le parole divine crescono insieme con chi le legge (Catechismo della Chiesa Cattolica n. 94). E ancora: – la Cresima – (.) ci accorda una speciale forza dello Spirito Santo per diffondere e difendere con la parola e con l’azione la fede (.)- (Catechismo della Chiesa Cattolica n.1303).

Come ogni organismo ha bisogno di un capo, quale centro di integrazione e di unità fra tutte le parti, così gli apostoli hanno bisogno di un capo. Gesù conferisce il primato a Pietro che è il Vescovo dei vescovi: gli apostoli devono insegnare in comunione con Pietro e sotto la sua autorità. Gesù cambia il nome di Simone in Pietro, che significa roccia (cfr. Gv 1,42, Mt10,2; Mc 3,16; Lc 6,14): il nuovo nome di Pietro ricorre nel Nuovo testamento più di 150 volte. Quando Dio cambia nome ad un uomo lo incarica di una missione speciale: si pensi al nuovo nome che Abramo riceve (Gn 17,5).

Infatti, Gesù promette a Pietro il primato – E io ti dico: tu sei Pietro e su questa Pietra edificherò la mia Chiesa e le porte degli inferi non prevarranno contro di essa. A te darò le chiavi del Regno dei cieli e tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli e tutto ciò che scioglierai sulla terra, sarà sciolto nei cieli- (Mt 16,18-19). Il primato di Pietro non vuol dire impeccabilità personale, ma compito di confermare gli altri apostoli e i fedeli tutti nella verità: – Simone, Simone, ecco Satana vi ha cercato per vagliarvi come il grano, ma io ho pregato per te, che non venga meno la tua fede; e tu, una volta ravveduto, conferma i tuoi fratelli- (Lc 22,31-32): quando Pietro parla a nome di tutta la Chiesa per insegnare, allora è Cristo che parla attraverso lui.

Gesù per tre volte dice a Simone di pascere le sue pecore (Gv 21,15-17): pascere un gregge vuol dire procurargli il cibo spirituale e tenerlo unito contro le minacce dall’interno e dall’esterno.

Dopo la resurrezione e ascensione di Gesù, Pietro esercita il primato: provoca e dirige l’elezione di Mattia (At 1,15-26), tiene un discorso a nome di tutti gli apostoli nel giorno di Pentecoste (At 2,14-41), difende la causa del Vangelo contro le autorità giudaiche (At 4,8; 5,29), pronuncia la sentenza contro Anania e Saffira (At 5,1-11), decide l’ammissione del pagano Cornelio al cristianesimo (At 10,47; 15,7), dirige il concilio di Gerusalemme (At 15, 7-12).

Pietro è la – roccia – sul quale Cristo fonda la sua Chiesa, ma come individuo egli è mortale come tutti. E’ evidente che Pietro deve avere successori, di modo che le – porte degli inferi – cioè le potenze del male, non prevalgano contro la Chiesa: lo stesso vale per il possesso delle chiavi del Regno (potere di amministrare i beni spirituali), per il potere di legare e sciogliere (cioè di dirigere la comunità) e per il compito di pascere le pecore. La Rivelazione di Dio, la sua Parola, è stata trasmessa a voce (Sacra Tradizione) e per iscritto (Sacra Scrittura).

Dall’insegnamento che gli apostoli hanno tramandato a viva voce proviene l ‘elenco ufficiale dei libri ispirati che compongono la Bibbia. Questo elenco completo è chiamato – Canone – delle Scritture e comprende per l’Antico Testamento 46 libri e 27 per il Nuovo (cfr. Catechismo della Chiesa Cattolica n.120).

Gli autori sacri scrissero i quattro Vangeli, scegliendo alcune cose tra le molte tramandate a voce (cfr. Catechismo della Chiesa Cattolica n.126, par.3). Scrive l’Apostolo Paolo: – Perciò, fratelli, state saldi e mantenete le tradizioni che avete apprese così dalla nostra parola come dalla nostra lettera- (2 Ts 2,15). Il Nuovo Testamento non raccoglie tutto il messaggio riguardante Cristo ed è il Vangelo stesso a dirlo: – Vi sono ancora molte altre cose compiute da Gesù, che, se fossero scritte una per una, penso che il mondo stesso non basterebbe a contenere i libri che si dovrebbero scrivere- (Gv 21,25).

Gesù è una persona viva che ci assiste continuamente attraverso la Chiesa: – molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso. Quando verrà lo Spirito di verità, egli vi guiderà alla verità tutta intera, perché non parlerà da sé, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annunzierà le cose future – (Gv 16,12-13). Il Magistero della Chiesa, assistito dallo Spirito, serve per guidare alla verità tutta intera, cioè serve per approfondire il senso della Parola di Dio, la cui profondità è insondabile e il cui tesoro è inesauribile. Dice Gesù: – (.) se un maestro della legge diventa discepolo del regno di Dio, è come un capofamiglia che dal suo tesoro tira fuori cose vecchie e cose nuove- (Mt 13,52).

Ripetiamo un concetto fondamentale: – (.) anche se la Rivelazione è compiuta, non è però completamente esplicitata; toccherà alla fede cristiana coglierne gradualmente tutta la portata nel corso dei secoli- (Catechismo della Chiesa Cattolica n.66)

(Bruto Maria Bruti)

Bruto Maria Bruti
LA NOSTRA SESSUALITÀ
Felicità, desiderio e piacere nell’essere umano

pp. 168 – € 15,50
ISBN 978-88-7198-593-0

Questo libro è un sollievo. Il professor Bruti ci parla di cose belle, grandi, importanti. Ci parla di amore, di un progetto personale che si compie nell’unione con l’altro, del desiderio di potersi abbandonare nel completo godimento di un eterno abbraccio. È un sollievo, dicevo, leggere di noi stessi, della nostra sessualità e della persona che amiamo in questi termini. Dopo anni in cui gli «esperti» hanno tentato di convincerci che la gioia è «nient’altro che» un «orgasmo», che la persona amata è «nient’altro che» un «oggetto sessuale», che il sesso è «nient’altro che» un «meccanismo relativamente semplice che provvede alla reazione erotica quando gli stimoli fisici e psichici sono sufficienti», finalmente qualcuno ci dice che in realtà dell’altro ci sarebbe: il nostro desiderio di sentirci amati in modo unico, esclusivo, incondizionato, per sempre (dalla Presentazione di Roberto Marchesini).

Il libro si puo’ trovare e chiedere (talvolta ordinandolo) in qualsiasi libreria.
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La nostra sessualità – Felicità, desiderio e piacere nell’essere umano libro, Bruti Bruto M., SugarCo, giugno 2010, Sessualità e morale – LibreriadelSanto.it

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