Dalla parte dei piccoli e dei poveri – intervista a Paolo Botti

“Ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo
di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me” (Mt 38, 40)
Intervista a cura di Enrico Occelli
Qualche domanda a Paolo Botti, torinese che da anni dedica la vita al servizio con la sua associazione “Amici di Lazzaro”

Domanda: Quando ti ho conosciuto eri un ragazzino che cantava negli “Alunni del Cielo”, il gruppo vocale fondato e diretto da Padre Geppo Arione. C’è un legame tra quella comunità e la tua scelta successiva? Che cosa porti con te di quella prima esperienza?
Risposta: Prima degli “Amici di Lazzaro” ho dedicato vari anni al servizio con gli Alunni del Cielo, dove oltre alla missione dell’annuncio del Vangelo con la musica e il canto ho scoperto il mondo dei poveri che Padre Geppo seguiva ed aiutava; qui ho fatto le prime esperienze di accoglienza di vittime di sfruttamento che ospitavamo all’Istituto Sociale, presso i padri gesuiti.

Ho imparato tanto da Padre Geppo: la prudenza unita alla fiducia nella Provvidenza, lo spirito semplice e povero nel fare le cose unito alla creatività e alla voglia di inventarne sempre di nuove. La mia attività attuale è lo specchio di quegli insegnamenti, della sua saggezza e della sua intelligenza.

Domanda: Qual è la vocazione specifica degli “Amici di Lazzaro”?
Perché hai scelto proprio questa missione?
Risposta: La nostra vocazione è far fare ai giovani esperienze di servizio, amicizia e preghiera con i poveri e i piccoli. Non ho scelto questa missione, direi piuttosto che pian piano mi si è aperta davanti e ho capito che era molto bella!

Domanda: Quanti siete e come operate? Ci racconti una tua giornata tipo?
Risposta: Siamo circa 50 volontari divisi in vari gruppi di servizio (ved. box). Le mie giornate sono molto
varie. Al mattino prima delle sette mi svegliano i miei bimbi, con cui faccio colazione; poi comincia il lavoro, commissioni e qualche colloquio con famiglie e mamme; ogni pomeriggio e tre sere a settimana ho vari impegni nelle nostre attività. In mezzo ci metto qualche lavoro extra che serve per mantenermi, e un po’ di preghiera trovando il tempo negli spostamenti anche brevi in auto, mentre addormento i bimbi, in tutti i momenti in cui c’è silenzio.
Inoltre tutte le settimane dedico un po’ di tempo ad aggiornarmi su temi giovanili per poter dialogare
meglio coi ragazzini (musica, cinema, fumetti) e naturalmente alla mia formazione cristiana. La giornata termina verso l’una o le due di notte… perché spesso alcune attività le posso fare solo quando in casa tutto tace, a notte fonda.

Domanda: Come vive la tua “famiglia stretta”, tua moglie e i tuoi figli, i rapporti con la “famiglia allargata”?
Risposta: In parte ci convive giorno e notte, dal momento che a casa nostra ospitiamo sempre da 2 a 4 ragazze, a volte ex vittime di sfruttamento, altre volte ragazze con problemi economici, a volte ragazze
madri. Stiamo bene, e ci fa bene aprirci agli altri. A volte desideriamo un po’ di privacy in più, però
quando abbiamo qualche giorno di pace sentiamo che ci manca il “sano caos” nella casa. Anche i miei
figli, pur se piccoli, già si inseriscono in molte iniziative diurne, perché spesso li porto con me e sono abituati a vedere tante persone, tanti bimbi, ad avere tanti amici intorno.

Domanda: Qual è il tuo “sogno” per il futuro?
Risposta: Una casa più grande, magari una canonica o una scuola, dove poter accogliere qualche povero in più e poter ospitare anche gruppi di giovani per settimane comunitarie o campi di servizio. Da anni come associazione siamo davvero poveri; facciamo tanto con pochissimo spazio, senza una vera e propria sede, e speriamo che arrivi qualcosa…

Domanda: Come è vista la tua esperienza (ed altre simili) nell’ambito della Chiesa torinese e universale? Come la vedi tu?
Risposta: Credo sia vista bene. Soprattutto negli ultimi anni tante parrocchie hanno cominciato a collaborare con noi; tanti parroci ci vogliono bene e ci aiutano.
La nostra è un’esperienza di Chiesa fatta di cattolici semplici che provano a vivere il bene nel servizio e nel quotidiano. Speriamo che l’associazione testimoni la bellezza dell’essere cattolici e porti frutto di conversione in noi, nei volontari e in chi aiutiamo.
Inoltre siamo visti come una realtà abbastanza unica perché accanto al lato sociale, di aiuto ai poveri, non perdiamo la fedeltà totale alla Chiesa e al Papa e non rinunciamo al lato spirituale e all’annuncio esplicito del Vangelo. Inoltre l’amicizia coi poveri aiuta davvero tanti a riscoprire la bellezza della vita.


“Amicizia, preghiera e servizio”, sono questi i tre cardini della nostra associazione.
GRUPPO STAZIONI – Serate di incontro e ascolto dei senzacasa nelle stazioni e nel centro di Torino.
UNITÀ di STRADA CONTRO LO SFRUTTAMENTO – Incontro con le ragazze nigeriane vittime
di tratta e sfruttamento.
CORSI gratuiti di LINGUA ITALIANA per le donne straniere.
DOPOSCUOLA PER ELEMENTARI e MEDIE. In partenza anche un supporto linguistico e scolastico
per ragazzi e ragazze delle superiori.
•Attività di GIOCO E ANIMAZIONE, weekend e CAMPI ESTIVI per dare non solo aiuto ma
anche valori, proposte e per condividere la nostra esperienza di fede.
•PROGETTO EMERGENZA FAMIGLIE – Un aiuto materiale con pacchi viveri e sostegno economico
a tante famiglie in difficoltà.
•AIUTO ALLA MATERNITÀ – Aiuto a ragazze e donne che si trovano ad avere una gravidanza inattesa,
che è il nostro modo per combattere l’aborto non a parole ma con fatti concreti e solidali.
•CATECHISMO INTERCULTURALE – Formazione spirituale a chi lo desidera e a chi vuol approfondire
la fede cattolica o sente il desiderio della conversione al cattolicesimo.
(Dalla home page del sito www.amicidilazzaro.it)
Per il tuo contributo: ccp 27608157
Per altre informazioni  info@amicidilazzaro.it  3404817498 (anche sms/whatsapp)

da Chiesa Qui Oggi  – 2013

Bagni pubblici aperti in agosto a Torino

Senza due corpi e due pensieri differenti non c’e’ futuro (Giorgio Gaber)