E voi coccolatelo (il bimbo in pancia)

Foto di esudroff da Pixabay

All’ospedale di Siena si tiene un corso per future mamme dalla 13a alla 25a settimana dal titolo “Parole e musica nel percorso nascita”, il cui scopo è quello di creare un legame precoce tra bambino, mamma e papà. Ma tutti i genitori, anche per conto loro, possono cimentarsi in questa esperienza così bella.
Ecco che cosa suggerisce Manuela Zuccarino, una delle ostetriche che lo coordinano:

Cantategli una ninna nanna.
La musica è un ottimo strumento di comunicazione per trasmettere al bambino sensazioni ed emozioni. “Nel nostro corso, le mamme si prendono a braccetto, ognuna con le mani sul proprio pancione, e cantano tutte insieme, dondolandosi. Lo si può fare anche “a  due”, coinvolgendo il futuro papà. Magari con una vecchia ninna nanna che ricorda la propria infanzia>>. ·

Parlategli.
<<La voce della mamma arriva al bambino amplificata, ma anche quella del papà, più grave e pacata, viene percepita molto bene. Tant’ è vero che i piccoli appena nati dimostrano di riconoscerla.>>. Meglio ancora se quando gli si parla lo si chiama per nome: servirà anche ai genitori a sentire il piccolo già “persona”, e a creare un legame più profondo. ·

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Accarezzatelo.
<<E’ vero che c’è di mezzo la cute, l’utero, il liquido amniotico. ma le carezze gli giungono comunque: soprattutto, gli arrivano le emozioni che queste carezze portano con sé. ·

Cercate di rilassarvi e di “visualizzarlo”.
E’ un ottimo modo per entrare in comunicazione, che serve ad allontanare l’ansia e a innescare pensieri positivi che sono di grande aiuto anche alla mamma.

La salute inizia nel pancione.
Aiutate il piccolo a partire con il piede giusto, regalandogli salute già nei nove mesi. Ecco come. ·

Non mettetevi a dieta proprio adesso.
Una sottoalimentazione del feto nel primo trimestre di vita aumenta il rischio di obesità nell’età adulta, forse perché il centro di controllo dell’appetito del cervello viene programmato per assimilare al massimo gli alimenti. Un’equilibrata alimentazione materna durante l’attesa non solo favorisce il benessere e la crescita del piccolo dentro il pancione e nei primi mesi di vita, ma lo salvaguarda anche, più avanti, dal rischio di contrarre molteplici disturbi dell’età adulta, quali malattie del cuore e della circolazione, pressione alta, diabete. ·

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Date il via libera alle vitamine
Vere e proprie “sostanze della vita”: queste piccole molecole sono essenziali per l’organismo (per il sangue, i tessuti e tutte le cellule) e, cooperano a garantire il corretto funzionamento del metabolismo (cioè tutti i complessi processi chimici che si svolgono all’interno delle cellule). Per assicurarne il giusto apporto conviene consumare tanta frutta e verdura fresca, in tutta la sua gamma di colori.

Bevete molto.
Il corpo di ogni essere umano è composto per il 75% di acqua; quello di un neonato arriva addirittura all’80-90%. Almeno 8 bicchieri di acqua minerale naturale al giorno assicurano al feto un corretto passaggio di elementi nutritivi e di ossigeno.

Eliminate il fumo.
Il fatto che la mamma fumi fa sì che al piccolo arrivi meno ossigeno. Questo incide negativamente sulla sua vitalità e sulla sua crescita. Diversi studi hanno evidenziato che i figli di madri fumatrici pesano meno (il che li espone, nell’età adulta, a un maggior rischio di disturbi cardiocircolatori e del metabolismo) e che l’incidenza di parti prematuri è maggiore.

Il feto sogna?
<<Ovviamente non lo sappiamo con certezza, ma ve ne sono tutti i presupposti>>, osserva il dottor Bellieni. <<Sappiamo infatti che, dalle 30 settimane, presenta una chiara differenziazione tra Veglia, Sonno Quieto e Sonno Attivo, e quest’ultimo ha tutte le caratteristiche del sonno REM dell’adulto, la fase in cui si sogna>>. Ma cosa sognerebbe? <<Evidentemente non immagini: più probabilmente, rielaborazioni delle sensazioni – tattili, gustative, acustiche – che prova in utero>>.

Così piccolo e già così poliglotta.
Ma che cosa “arriva” effettivamente al feto, di una novella letta ad alta voce dalla mamma? Alcuni ricercatori hanno inserito in utero microscopici registratori, dopo la rottura delle acque. Si è verificato che le parole lette dalla mamma, in realtà non si distinguono bene. A essere percepiti meglio sono l’intonazione e il suono delle vocali, che poi sono anche gli elementi tipici di ogni lingua. Altri esperimenti hanno dimostrato infatti che il bambino, alla nascita, reagisce in maniera diversa se sente una persona che parla nella sua lingua-madre (cioè parlata dalla mamma quando lui era nel pancione) o in una lingua straniera; ovviamente, devono trattarsi di due lingue completamente diverse, per esempio, giapponese e tedesco.

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