L’incubo del nazismo è storicamente più lontano col passare degli anni, ma riesce sempre a tornare d’attualità. Stavolta la vicenda da brividi arriva dalla regione austriaca del Tirolo, dove recentemente sono stati trovati 221 corpi sepolti in un campo. Secondo quanto rivelato dai tecnici che hanno concluso l’esumazione delle salme, fra i cadaveri ci sarebbero anche quelli di persone altoatesine, vittime con tutta probabilità di un programma di ‘eutanasia’ nazista.
PRIMA PICCHIATI, POI UCCISI. Come ha detto lo storico austriaco Oliver Seifert, che fa parte del team di esperti che ha curato l’operazione, i corpi sono stati in gran parte identificati e il 20% delle vittime proviene dalla regione austraica del Vorarlberg e dall’Alto Adige.
Quasi tutti i cadaveri presentano fratture alle costole, oppure alle ossa facciali o femorali, segni delle violenze subite durante il ricovero nella vicina clinica di Hall.
Il particolare più aggiacciante è che metà delle vittime sono donne e tra esse figurano bambini di 14 anni e vecchi di 90 anni.
UN PROGRAMMA DI PULIZIA RAZZIALE. L’Aktion T4 fu il nome dato al programma di eutanasia nazista che, sotto responsabilità medica, prevedeva la soppressione di persone affette da malattie genetiche, inguaribili o da malformazioni fisiche.
I medici incaricati di portare avanti l’operazione decisero di eliminare il 20% dei disabili presenti negli istituti di cura, uccidendo un totale di circa 200 mila persone. Tale programma veniva attuato nell’ambito dell’eugenetica e dell’«igiene razziale», uno dei capisaldi della Germania nazista.
HITLER: «È UN’OPERA GRANDIOSA». Lo conferma questo passaggio del Mein Kampf di Adolf Hitler: «Chi non è sano e degno di corpo e di spirito, non ha diritto di perpetuare le sue sofferenze nel corpo del suo bambino. Qui, lo Stato nazionale deve fornire un enorme lavoro educativo, che un giorno apparirà quale opera grandiosa, più grandiosa delle più vittoriose guerre della nostra epoca borghese».
Fatti e parole che riportano avanti la lancetta del tempo, facendo tornare una spaventosa sensazione di inquietudine sulla natura dell’uomo, carnefice dei suoi stessi simili, ancora oggi.

Potevano convertirsi all’Islam e aver salva la vita, ma hanno scelto Gesu’
