I matrimoni precoci o forzati: valutazione del rischio

La valutazione del rischio di matrimoni forzati consente procedure meno quantificabili di quelle relative alle MGF e non può quindi essere circoscritta alla mera ricostruzione di un punteggio. Mancano statistiche ufficiali nei paesi d’origine, e le motivazioni che spingono i genitori al matrimonio delle proprie figlie implicano uno sguardo più articolato e statisticamente meno trattabile.

Possiamo usare tuttavia come riferimento i dati sul matrimonio precoce forniti dalle Nazioni Unite, quale indicatore di popolazioni nelle quali può essere presente anche la pratica del matrimonio forzato.

In questo modo si può costruire una sorta di “allerta” in relazione all’età della bambina/giovane in ingresso, a chi eventualmente la accompagna, alla propensione ai matrimoni precoci e ai tassi di fecondità accertati nel paese di provenienza nonché alle condizioni di vita delle zone da cui proviene (calamità, conflitto, altro).

Anche in questa circostanza viene definito un livello di allerta di maggiore o minore importanza in relazione alla combinazione di queste caratteristiche.

Un indicatore di supporto alla costituzione della famiglia precoce è costituito dai tassi di fecondità delle giovani fra 15 e i 19 anni. Questo indicatore di supporto indica come prevedibile che nei paesi interessati da consistenti contingenti di matrimoni delle bambine il tasso di fecondità è decisamente elevato, ma anche che la maternità precoce è frequente fra i coniugati entro i 18 anni.

Fonte: “Linee guida per il riconoscimento precoce delle vittime di mutilazioni genitali femminili o altre pratiche dannose” – Associazione Trama di Terre

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