Troppi italiani hanno provato una sostanza psicoattiva illegale

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Consumi nella popolazione generale

Secondo quanto evidenziato dalle elaborazioni preliminari dell’indagine IPSAD 2017, si stima che in Italia circa una persona su tre (il 33,5%) di età compresa tra i 15 e i 64 anni abbia utilizzato almeno una sostanza psicoattiva illegale nella vita e circa una persona su 10 (il 10,3%) ne abbia fatto uso nell’ultimo anno. Le percentuali aumentano se si concentra l’analisi sulla popolazione giovane adulta, ovvero quella di età compresa tra i 15 e i 34 anni. In questa popolazione infatti la percentuale di coloro che hanno fatto uso nella vita di una qualsiasi sostanza illegale raggiunge il 43% (il 22,5% relativamente al consumo negli ultimi 12 mesi). “Secondo le stime, oltre 93 milioni di adulti (ossia poco più di un quarto della popolazione di età compresa fra 15 e 64 anni nell’Unione europea) hanno provato sostanze illecite nel corso della vita. Le esperienze con il consumo di droga sono più frequentemente segnalate dai maschi (56,8 milioni) che dalle loro controparti di sesso femminile (36,8 milioni). La sostanza stupefacente più provata è la cannabis (53,8 milioni di maschi e 34,1 milioni di femmine), mentre le stime sono decisamente inferiori per il consumo nell’arco della vita di cocaina (12,2 milioni di maschi e 5,3 milioni di femmine), MDMA (9,3 milioni di maschi e 4,7 milioni di femmine) e amfetamine (8,4 milioni di maschi e 4,2 milioni di femmine).”

Tra le sostanze psicoattive illecite la cannabis risulta la sostanza maggiormente utilizzata, sia nella popolazione generale (consumo nella vita e negli ultimi 12 mesi rispettivamente 33,1% e 9,8%) che tra i giovani adulti (consumo nella vita 42,5%, nell’ultimo anno 22%). Il dato si presenta in crescita rispetto alle rilevazioni precedenti. Percentuali molto più basse si osservano per il consumo di cocaina (nella popolazione generale il 6,8% nella vita, l’1,9% nell’ultimo anno). Anche per questa sostanza si confermano valori percentuali maggiori tra i giovani adulti (8,3% nella vita, 1,6% nell’ultimo anno). L’analisi dell’andamento temporale, nelle ultime indagini sia per la popolazione generale che per quella giovane-adulta, mostra una diminuzione delle percentuali di consumatori di cocaina nell’ultimo anno. Anche per quanto riguarda il consumo di oppiacei si confermano valori percentuali maggiori tra i giovani adulti (2,6% nella vita, 1,3% nell’ultimo anno) rispetto alla popolazione generale (1,9% nella vita, 0,6% nell’ultimo anno). La diminuzione osservata nel dato preliminare dell’indagine 2017 è in contro tendenza rispetto a quanto rilevato nelle indagini precedenti e quindi da rivalutare in sede di elaborazioni definitive.

“Si stima che 87,7 milioni di adulti europei (15- 64 anni), pari al 26,3 % di questa fascia d’età, abbiano provato la cannabis in qualche momento della propria vita. Di questi, una cifra stimata di 17,1 milioni di giovani europei (15-34 anni), pari al 13,9 % di questa fascia d’età, avrebbe consumato cannabis nell’ultimo anno.” [European Drug Report 2017, EMCDDA] Un dato, seppur preliminare, rilevato per la prima volta nello studio in atto, descrive la diffusione di sostanze psicoattive che imitano gli effetti delle sostanze illegali (le cosiddette NPS). L’1,4% di popolazione generale ne riferisce un utilizzo nell’ultimo anno. Tale percentuale sale al 2,5% nella popolazione giovane-adulta. Tra queste sostanze la più utilizzata è la cannabis sintetica (SPICE) con una quota, nella popolazione generale nell’ultimo anno, pari allo 0,7% (tale percentuale raddoppia tra i giovani adulti). Consumo di NPS

Consumi nella popolazione studentesca

Le informazioni relative ai consumi di sostanze illegali tra gli studenti sono fornite dallo studio ESPAD®Italia, che analizza i comportamenti d’uso di alcol, tabacco e sostanze illegali da parte degli studenti italiani di età compresa tra i 15 e i 19 anni, anche in relazione ad altri fattori di rischio personali o sociali. Questo studio non solo rappresenta un solido standard per il monitoraggio a livello Europeo ma, essendo condotto da circa 20 anni, permette di osservare i cambiamenti nel tempo. Nel 2016, il 32,9% dei partecipanti allo studio, per una stima di circa 800.000 studenti, ha riferito di aver utilizzato almeno una sostanza psicoattiva illegale nel corso della propria vita (M:37,7%; F:28%), mentre il 25,9% (M:30,9%; F:20,7%) ha riferito di averlo fatto nel corso dell’ultimo anno (circa 650.000 ragazzi).

Circa 650.000 studenti hanno utilizzato almeno una sostanza psicoattiva illegale nel corso del 2016.

Una buona parte di questi ultimi, circa l’86%, ha fatto uso di una sola tipologia di sostanza, mentre il 14% è identificabile come “policonsumatore” avendo usato 2 o più sostanze illegali. Il 16,5% degli studenti ha utilizzato sostanze psicoattive illegali nel mese in cui è stato condotto lo studio (M:20,8%; F:12,1%) e il 4,2% ne ha fatto un uso frequente (M:6,3%; F:2,1%) utilizzando 20 o più volte cannabis e/o 10 o più volte le altre sostanze illegali (cocaina, stimolanti, allucinogeni, eroina). Il 2% degli studenti, quasi 50.000 ragazzi, ha riferito di aver assunto una o più volte sostanze senza conoscerne la tipologia; il 42% ha assunto sostanze sconosciute per non più di 2 volte, il 34% ha ripetuto l’esperienza oltre 10 volte. Come negli anni precedenti, la sostanza illegale maggiormente utilizzata è la cannabis, a cui seguono la SPICE, la cocaina, stimolanti e allucinogeni, mentre l’eroina è quella meno diffusa. Così come a livello europeo, anche in Italia si riscontrano differenze di genere: sono i ragazzi ad avere percentuali più alte per i consumi di sostanze psicoattive, con consumi doppi rispetto alle coetanee per tutte le sostanze eccetto la cannabis, dove il rapporto è 1,5. Per quanto riguarda invece le differenze a livello nazionale, in generale nel Sud Italia si registrano consumi leggermente inferiori (24% vs 27% delle altre zone) rispetto al resto del Paese.

 Uso di sostanze nella vita Il 2% degli studenti ha assunto una sostanza senza sapere cosa fosse.

CANNABIS Quasi un terzo della popolazione studentesca (32,4%), circa 804.000 15-19enni, ha utilizzato cannabis almeno una volta nella vita, il 25,8% (circa 640.000) ne ha fatto uso nell’ultimo anno (consumo recente) e il 16,1%, 400.000 studenti, ha riferito di averla consumata nel corso del mese in cui ha partecipato allo studio (consumo corrente). Dopo una ripresa dei consumi di cannabis osservata fra il 2011 e il 2014, negli ultimi anni se ne osserva una sostanziale stabilizzazione. La cannabis si conferma come la sostanza psicoattiva illegale più diffusa. Gli studenti che riferiscono di aver usato cannabis nel 2016 sono poco più del 30% dei ragazzi e quasi il 21% delle ragazze. Le percentuali aumentano con l’età: per il genere maschile vanno dal 14,4% tra i 15enni al 43,7% tra i 19enni, mentre per il genere femminile dal 10,3% al 28%. Nel 2016 si sono osservate percentuali leggermente inferiori per quanto riguarda i consumatori occasionali, mentre si mantengono stabili (3,5%) le quote relative ai consumatori frequenti (20 o più volte nell’ultimo mese). Rispetto al 2015, non si osservano differenze sostanziali nei pattern di consumo per genere e classe di età. Al Sud le percentuali di consumatori sono inferiori rispetto a quelle nazionali (24% vs 27% delle macro-aree).

Modelli di consumo tra gli studenti Il 58,5% degli studenti che ha fatto uso di cannabis nel 2016, riferisce di averla consumata meno di 10 volte durante l’anno, il 13,9% di averla usata fra 11 e 19 volte, mentre il 27,6% 20 o più volte (M:34%; F:19%). In merito alla possibiità di reperimento di questa sostanza, oltre il 42% degli studenti riferisce di potersi procurare cannabis facilmente (M:46,9%; F:37,8%). Queste percentuali aumentano al crescere dell’età, e si differenziano per genere, con i ragazzi in vantaggio rispetto alle coetanee. Per quanto riguarda la percezione del rischio, il 31,1% degli studenti reputa pericoloso fare uso di cannabis anche solo occasionalmente, mentre il 40,4% ritiene pericoloso farne un uso regolare. Sono le studentesse a mostrare una maggiore consapevolezza rispetto ai coetanei indipendentemente dalla frequenza di uso (uso regolare: F:45,3% vs M:35,6%; uso occasionale: F:33,4% vs M:28,8%).

Circa 90.000 studenti fanno uso di cannabis quasi ogni giorno.

Luoghi di reperimento e poliuso Per quanto riguarda il possibile uso associato di altre sostanze, si registrano percentuali relativamente basse. Tra i consumatori di cannabis l’86% riporta di farne un consumo esclusivo, mentre il 9% vi associa cocaina, il 7% allucinogeni e l’8% stimolanti.

Il consumo problematico di cannabis L’ultimo studio campionario (2016) ha rilevato che per il 23,4% di coloro che hanno assunto la sostanza durante l’anno, pari a quasi 150.000 studenti, il consumo di cannabis si connota come “problematico”, senza mostrare differenze fra soggetti minorenni e maggiorenni, ma con differenze di genere dovute alla maggiore frequenza rilevata fra i ragazzi (27,3%; F: 17,7%). Fra 2009 e il 2011 la quota di consumatori problematici diminuisce, passando dal 26,8% al 21,5%, per aumentare nel 2012 (24,2%), stabilizzandosi al 23%. Il consumo problematico di cannabis, è stato rilevato dal 2009 inserendo fra gli strumenti di ESPAD®Italia il questionario CAST (Cannabis Abuse Screening Test), un test d’autovalutazione rispetto al proprio consumo di cannabis (Legleye et al., 2007), opportunamente validato a livello nazionale (Bastiani et al., 2013).

Consumo problematico di NPS-New Psychoactive Substance
Sono circa 86.000 gli studenti hanno utilizzato almeno una volta nella vita NPS (comprendendo catinoni sintetici, ketamina e/o painkillers), pari al 3,5% di tutti gli studenti italiani 15-19enni. Se a questi si aggiungono gli studenti che hanno fatto uso di cannabinoidi sintetici (SPICE) si raggiunge l’11,9% quasi 300.000 studenti a testimonianza del fatto che queste ultime sostanze rappresentano le più diffuse fra le “nuove sostanze psicoattive”. I maschi consumano una volta e mezzo più delle coetanee.

La SPICE è la sostanza più diffusa fra gli studenti dopo la cannabis.

I consumi di cannabinoidi sintetici (SPICE) L’11% degli studenti, pari a circa 275.000 15-19enni, ha utilizzato almeno una volta cannabinoidi sintetici, soprattutto tra i maschi (13%; F:9,2%). Un terzo l’ha consumata al massimo 2 volte, il 35,4% lo ha fatto per 10 volte o più e il restante 31,6% tra le 3 e le 9 volte. Le Nuove Sostanze Psicoattive (NSP) sono sostanze che imitano gli effetti delle droghe illecite, come cannabis, ecstasy o allucinogeni, che possono avere aspetti differenti (ad esempio miscele di erbe, polveri, cristalli o pasticche). Dietro alla loro larga diffusione l’utilizzo di internet svolge un ruolo importante: nel 2013 l’EMCDDA ha individuato 651 siti web (spesso nel deep web, ossia quella parte del web che si trova in Internet ma non viene indicizzata dai motori di ricerca) che vendevano “droghe legali”. Questi siti offrono spesso anche forum per uno scambio di informazioni per l’assunzione delle NPS.

I consumi di catinoni sintetici Quasi l’1,2% degli studenti, ossia quasi 30.000 15- 19enni, e soprattutto di genere maschile (1,4%; F:0,9%) ha assunto sostanze quali il mefedrone almeno una volta nella vita.

I consumi di farmaci antidolorifici usati per sballare (painkillers) Sono circa 60.000 (pari a 2,5%) gli studenti che hanno utilizzato, almeno una volta nella vita, farmaci antidolorifici (cosiddetti painkillers) con la finalità di sballare: tra i maschi la quota si attesta al 2,9%, mentre tra le femmine è del 2,2%. Tra chi ha sperimentato painkillers nella vita, la maggior parte lo ha fatto 1-2 volte (38,8%), il 35,5% per 10 o più volte, in particolar modo i maschi (39,1%; F:30,9%); il restante 25,8% ne ha fatto uso tra le 3 e le 9 volte.

Le alte percentuali di consumo riscontrate tra i più giovani confermano la recente diffusione delle NPS.

I consumi di Salvia Divinorum Questa sostanza è stata utilizzata almeno una volta nella vita da circa 52.000 studenti, che corrispondono al 2,1% di tutti gli studenti: il consumo risulta più diffuso tra i maschi (sono il 2,6% i maschi che hanno utilizzato Salvia Divinorum contro l’1,7% delle coetanee).

I consumi di ketamina Sono 37.000 gli studenti che hanno utilizzato ketamina almeno una volta nel corso della propria vita (1,5%) soprattutto i maschi (M:2,1%; vs F:1,0%). Per entrambi i generi le quote dei consumatori aumentano al crescere dell’età. Tra i consumatori, il 35,2% ha utilizzato ketamina per non più di 2 volte, il 24,5% tra le 3 e le 9 volte, mentre il 40,3% in 10 o più occasioni. I Cannabinoidi sintetici conosciuti genericamente come “Spice” rappresentano il più largo gruppo di sostanze monitorate in Europa dai Sistemi di Allerta, questi prodotti totalmente chimici si presentano come misture di erbe, non contengono cannabis, ma quando vengono fumati ne producono effetti simili, rappresentano una nuova frontiera per il mercato delle sostanze illecite e sono facilmente reperibili sul WEB. La grande variabilità di cannbinoidi sintetici e le differenti composizioni chimiche rendono queste sostanze potenzialmente molto pericolose , inoltre non appena uno di questi composti sta per essere messo al bando come sostanza illegale c’è già pronto per il Mercato un prodotto sostitutivo con una composizione chimica differente. Poiché non si sa ancora molto di come queste sostanze funzionino e dei loro effetti tossici a livello di salute esse rappresentano un grosso rischio per chi ne fa uso.

COCAINA

Per tutti i modelli di consumo, la cocaina ha mantenuto tendenze stabili nell’ultimo quinquennio: sono poco più di 89.000 gli studenti che riportano di averla sperimentata almeno una volta nella vita (3,6%), 61.000 quelli che ne hanno fatto uso nel corso del 2016 (2,5%) e quasi 39.000 quelli che l’hanno usata nel mese antecedente la compilazione del questionario (1,6%). Rimane costante anche il dato relativo al consumo frequente (10 o più volte nell’arco dell’ultimo mese) che se fino al 2006 si è mantenuto attorno allo 0,3%, dal 2009 oscilla tra lo 0,6% e lo 0,8%, facendo registrare una quota percentuale dello 0,7% nell’ultima rilevazione, pari a circa 17.000 ragazzi. Anche in questo caso sono riscontrabili differenze di genere, con consumi più elevati tra i ragazzi: il rapporto maschi/femmine tra coloro che hanno fatto uso di cocaina nell’ultimo anno è di 2,3.

Modelli di consumo tra gli studenti La maggior parte degli studenti ha fatto un uso occasionale della sostanza, al massimo 5 volte nell’arco dell’anno (47,4%), il restante 52,6% ha invece riferito un consumo più assiduo e di questi, quasi il 29% l’ha consumata almeno 20 volte. Per quanto riguarda la disponibilità della cocaina, il 13,4% degli studenti ritiene di avere facile accesso a questa sostanza e, tale percezione, aumenta al crescere dell’età (il massimo è raggiunto da i maschi 19enni: 22,1%).

Luoghi di reperimento e poliuso II 42% di coloro che hanno fatto uso di cocaina nel 2016 si è procurato la sostanza a casa di uno spacciatore e il 38% per strada. Circa un terzo riporta di avervi avuto accesso in discoteca (36%) o durante concerti e rave (32%)2. Oltre il 71% degli studenti ritiene molto rischioso provare la sostanza, percezione che tra le ragazze sale al 74,1%, contro il 68,7% dei maschi. Tra tutti gli studenti che fanno uso di sostanze psicoattive illegali, solo l’1% consuma esclusivamente cocaina e tra i policonsumatori il 95% consuma anche cannabis.

Diminuiscono gli studenti che provano cocaina

EROINA

Pur rimanendo la sostanza meno utilizzata dagli studenti italiani, l’eroina segna un leggero incremento tra chi riferisce di averla provata almeno una volta nella vita. Tale percentuale, dopo essere diminuita dal 2,5% all’1,3% fra il 2006 e il 2015, torna a risalire nel 2016 (1,5%, pari a quasi 37.000 studenti). Per quanto riguarda il consumo recente, invece, dopo il lieve aumento registrato a partire dal 2010, la tendenza è rimasta stabile negli ultimi 3 anni, assestandosi all’1,1% dell’ultima indagine (circa 28.000 studenti). Resta stabile anche la quota di coloro che riferiscono l’uso nei trenta giorni precedenti la compilazione del questionario (0,9%, pari a oltre 23.000 ragazzi). Il consumo frequente, invece, dopo la tendenza negativa che ha caratterizzato il periodo 2013-2015 (da 0,7% a 0,4%), nell’ultima rilevazione torna ai livelli del 2013, lo 0,7%. Per quanto riguarda le differenze di genere, il consumo di eroina negli ultimi dodici mesi ha coinvolto più gli studenti maschi rispetto alle studentesse, in un rapporto quasi doppio tra i generi (1,5% contro 0,8%). La distribuzione per età non sembra seguire alcun trend: tra i maschi 18enni si raggiunge la quota massima di consumatori recenti (1,9%) seguiti dai 15enni (1,7%); tra le femmine sono le 17enni ad avere i consumi più elevati (1%), pari al doppio di quelli rilevati fra le 15enni (0,5%); le altre fasce d’età oscillano tra 0,7% e 0,9%.

Modelli di consumo tra gli studenti Il 50,1% degli studenti che ha riferito uso di eroina nel 2016 dice di averla assunta 20 o più volte, il 28,1% tra le 6 e le 19 volte, mentre il 21,8% meno di 5 volte. Poco più del 5% degli studenti ritiene di potersi procurare facilmente l’eroina, soprattutto fra i ragazzi (6% in totale; 7,6% tra i 18enni) rispetto alle ragazze (4,3%). Quasi il 72% degli studenti ritiene rischioso utilizzare eroina: questa percezione è più alta tra le studentesse (74,8%), rispetto ai coetanei di genere maschile (68,3%).

 Luoghi di reperimento La maggior parte dei consumatori si rifornisce direttamente dallo spacciatore (29%), per strada (27%), in casa di amici (25%) e a scuola (23%).

Quasi 17.000 studenti fanno uso di eroina 10 o più volte al mese.

STIMOLANTI

La percentuale dei soggetti che riferiscono consumo delle più “classiche” sostanze stimolanti (quali amfetamine, ecstasy, GHB e MDMA) ha subito una costante diminuzione passando dal 4,7% del 2008 al 3,6% dell’ultima rilevazione (pari a 89.000 studenti): il solo valore disomogeneo di questo trend in questi anni è relativo all’anno 2013. Anche il consumo recente ha subito un trend molto simile passando dal 2,8% del 2008 e del 2013 a un 2,4% nel 2016 (quasi 60.000 studenti). Il consumo corrente ha invece subito una lieve crescita fino al 2013, raggiungendo l’1,7%, per poi stabilizzarsi nelle ultime rilevazioni fino all’1,5% registrato nel 2016, corrispondente a circa 37.000 ragazzi. Per quanto riguarda il consumo frequente di stimolanti, nel 2016 è lo 0,7% degli studenti ad averli assunti 10 o più volte nell’ultimo mese (circa 17.000 ragazzi), quota in linea con le rilevazioni a partire dal 2010. Nel 2016, il consumo di stimolanti nel corso dell’ultimo anno ha riguardato maggiormente il genere maschile che mostra una quota percentuale quasi doppia rispetto alle ragazze, (rispettivamente 3,2% e 1,7%); tendenzialmente il consumo aumenta al crescere dell’età con i maschi che tra i 19enni doppiano le coetanee (4,4% vs 2,2%).

Modelli di consumo tra gli studenti Oltre il 48% degli utilizzatori del 2016 ha manifestato una frequenza d’uso di almeno 5 occasioni/anno, mentre il 31% ha sperimentato un uso decisamente più frequente (20 o più volte) e il 20,6% un uso intermedio (da 6 a 19 occasioni/anno). Oltre l’11% degli studenti ritiene sia facile potersi procurare stimolanti, con uno scarto di quasi 3 punti tra il genere maschile (12,5%) e quello femminile (9,6%), scarto che aumenta al crescere dell’età raggiungendo il 17,1% tra i ragazzi 19enni e il 12,2% tra le coetanee. Le studentesse attribuiscono all’uso di stimolanti un rischio maggiore rispetto ai maschi (70,4% vs 64,5%), nel complesso li ritengono molto rischiosi quasi il 68% degli studenti italiani.

Luoghi di reperimento I luoghi di approvvigionamento più frequentemente utilizzati sono la discoteca (39%), i concerti o rave (31%), la strada (30%) e la casa dello spacciatore (30%). Fig.1.2.11 Consumo di stimolanti

Gli stimolanti “classici” mantengono un trend in diminuzione.

ALLUCINOGENI

Per i consumi di allucinogeni, quali ad esempio LSD e funghi allucinogeni, fino al 2008 si è assistito a un aumento delle percentuali di utilizzatori, tanto del consumo almeno una volta nella vita quanto di quello nell’ultimo anno, che hanno raggiunto rispettivamente il 4,7% e il 2,9%. Negli anni successivi sia la percentuale di utilizzatori nella vita, sia i consumatori di più breve periodo (nell’ultimo anno) hanno subìto un lieve ma costante decremento fino al 2016 (rispettivamente 3,3%, pari a quasi 82.000 studenti e 2,1%, pari a oltre 52.000 studenti). Le quote percentuali relative al consumo corrente, dopo aver sperimentato un aumento fino al 2010 (1,6%), si sono stabilizzate negli anni successivi all’1,3% dell’ultima indagine (31.000 15-19enni che riferiscono di aver assunto allucinogeni nel mese antecedente la compilazione del questionario). Anche l’uso frequente (10 o più volte negli ultimi 30 giorni), in aumento sino al 2012 (0,8%), si stabilizza facendo registrare nell’ultima rilevazione uno 0,7%, pari a circa 17.000 studenti. Fig.1.2.12 Consumo d

i Quasi 17.000 studenti fanno un uso frequente di allucinogeni

Il consumo recente di allucinogeni ha coinvolto quasi il 3% degli studenti e poco più dell’1% delle studentesse, con un rapporto maschi/femmine di 2,2; il consumo aumenta al crescere dell’età per raggiungere i livelli massimi tra i 18enni (3,2% tra i ragazzi e 1,8% tra le ragazze), mentre non si riscontrano differenze tra i 19enni e i 17enni. Tra i minorenni sono quasi il 2% ad aver consumato allucinogeni nell’ultimo anno, mentre tra i 18- 19enni i consumi arrivano al 2,3%. Modelli di consumo tra gli studenti Se è vero che tra consumatori recenti oltre la metà ha assunto allucinogeni al massimo 5 volte, il 33% riferisce di averlo fatto 20 o più volte nell’anno e il 16,3% tra le 6 e le 19 volte. Rispetto alla disponibilità, l’11,3% dei maschi e l’8,6% delle femmine ritengono sia facile procurarsi allucinogeni: tra i maschi la percezione aumenta al crescere dell’età raggiungendo il 15,1% tra i 19enni mentre tra le femmine l’andamento è meno regolare ma raggiunge comunque il valore massimo tra le ragazze più grandi (11,6%). La maggior parte degli studenti, il 66,3%, attribuisce un elevato rischio all’uso di allucinogeni, soprattutto tra le femmine (70,5%; maschi 61,9%).

Luoghi di reperimento Per recuperare la sostanza, gli studenti ricorrono più frequentemente allo spacciatore (36%), la cercano in strada (33%), nei concerti o ai rave (31%) e in discoteca (30%). Circa il 9% degli studenti che ha fatto uso di almeno una sostanza illegale nel 2016 (cannabis, allucinogeni, stimolanti, cocaina), riferisce di poterla reperire facilmente via Web. Allucinogeni e stimolanti vengono percepite come le più facilmente reperibili in rete, sembra più difficile acquistare cannabis e cocaina on-line.

dalla Relazione annuale al parlamento sullo stato delle tossicodipendenze in italia 2017

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