Il cliente? ”E’ di tutte le età e sempre più violento”

Il cliente: non c’è un cliente tipo e vi è una bassa percezione del rischio. La violenza è aumentata e in settimana vi sono le giornate “dello sballo”.  “L”unico dato comune – risponde l’Unità di Strada del Gruppo Abele – è che sono di tutte le età: dai 18 ai 70 anni. Il cliente vuole sempre la “novità”, quindi la ragazza appena arrivata. I clienti sono per la maggior parte sposati o fidanzati. Sono più violenti rispetto al passato: una volta erano gli stranieri, oggi gli italiani. Molti fanno uso di alcol e di sostanze stupefacenti, alcuni sono ex tossici”. Una caratteristica comune a molti è che richiedono prestazioni particolari, soprattutto senza preservativo. “Da parte loro portano un certificato di sana e robusta costituzione. Poi non si fermano davanti a nulla, non vanno via anche se vedono qualcun altro. Si definiscono “amici” delle regazze, dicono che le controllano perché in strada c’è brutta gente. Non hanno il senso della gravità della loro azione se si accompagnano con minorenni o con donne che fanno parte di una rete di organizzazioni criminali”.   “Da noi il fenomeno della prostituzione non è a Venezia, ma sulla terraferma, a Mestre  e Marghera- affermano dal Comune di Venezia – non c’è un cliente tipo possono essere facoltosi o meno, giovani o vecchi, ragazzini con lo scooter, italiani o stranieri. In tutti però la percezione del rischio per la salute. Violenza, stupri e rapine ci sono sempre stati, soprattutto nelle zone periferiche”. “Nella nostra zona- dicono Ong da Asti – il cliente abituale ha fra i 30 e i 40 anni piuttosto abbiente, e sono quelli che, diversamente dai ragazzini e dagli over 60, usano di più il condom”.   Perché andare con una prostituta? “C’è chi va per divertimento chi per trasgressione, solitudine, e c’è anche chi si innamora. Alcuni ex clienti si indebitano per riscattare la ragazza; altri hanno un atteggiamento “salvifico” verso più giovani con l’aria più dimessa. Ci sono i violenti, che scaricano il loro istinto aggressivo, e spesso le ragazze non li denunciano, perché non sono in regola”. “Il nodo critico – continua l’esponente di una Ong torinese- sono i rapporti non protetti: su 10 uomini, 8 li chiedono. vengono dati più soldi, e spesso le ragazze li accettano, soprattutto quelle dell’Est, mentre le nigeriane contrattano di più e sono più consapevoli dei pericoli”.   La totalità delle persone che ha avuto rapporti con le prostitute ha avuto almeno un contatto con qualche malattia trasmissibile sessualmente, ma spesso sono di lieve entità e curabili. Diversamente da quanto spesso diffuso non tutte le prostitute sono malate. Spesso infatti chi si prostituisce in strada più che con Hiv ha a che fare con malattie infettive o legate al clima, ha disturbi causati dall’esposizione al freddo come laringiti e faringiti o problemi alle gambe. Molte prostitute invece si sono sottoposte una, due o tre volte ad interruzioni volontarie di gravidanza.

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