Il mondo dove vivete non vi piace? Cambiatelo (Silvana De Mari)

Foto di Gerd Altmann da Pixabay

Tutto quello che abbiamo, a cominciare dal particolare non irrilevante che nessuno ci spara addosso, nessuno ci bombarda e nessuno ci deporta, sarebbe stato considerato magnifico dai nostri nonni vissuti durante la seconda guerra mondiale. Mi hanno obiettato” mia nonna era più felice di me” . Anche io sono certa che gli anni 50, con tutti i loro limiti, fossero infinitamente più pieni di serenità degli attuali e passo il tempo a scriverlo. Quante volte ho scritto che dal 68 a oggi depressione e fobie si sono moltiplicate del 1000 per cento. Il post si riferisce agli anni 40, ai bombardamenti, ai morti in guerra, alle deportazioni. Vostra nonna sotto i bombardamenti stava bene? Noi con i nostri problemini stiamo peggio di come si sta sotto un bombardamento? Questo è uno dei problemini : il vittimismo. Chiunque non sia bombardato o deportato è in grado di cambiare la realtà. Non siamo in guerra, nessuno è venuto a prenderci alle 4 del mattino per portarci in Gulag, nessuno ha visto il proprio figlio morire di ustioni fino all’osso per spegnere il reattore di Chernobyl.

Qualcuno ha visto la propria madre bruciata viva con un lanciafiamme? Io ho conosciuto un uomo che l’ha vista. È diventato un grande chirurgo plastico; riparava le ustioni. Il mondo dove vivete non vi piace? Cambiatelo. Si corrono rischi, ne sono testimone, ma è possibile. Ringraziate il cielo che nessuno ha bombardato casa vostra, che vostro figlio non era pompiere a Chernobyl, che non siete nati nell’isola di Bikini, e cominciate a cambiare qualcosa. Siete in grado di farlo. Battersi è molto più divertente di lamentarsi, e come diceva Sant’Agostino, se la morte non può trovarti da vincitore, che ti trovi da combattente. Io combatto la guerra per il diritto a dire la verità: chi combatte con me?
(Silvana De Mari)

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