1. Voodoo (Introduzione)

Foto di MonikaP da Pixabay

Introduzione allo conoscenza di questa pratica che ha molta influenza (negativa) nella tratta delle nigeriane in Europa.

Al “Vodun” si guarda spesso tramite l’esame delle sue ricadute negative, mentre per alcune popolazioni africane, in generale per il popolo Fon del Benin, è qualcos’altro.

ORIGINI E PRATICHE CONTEMPORANEE
Il Vodun, come tutte le religioni, è una risposta alle tre domande fondamentali che si pongono tutti gli esseri umani, a prescindere dal colore della pelle e da dove vivono sulla terra:

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  1. Chi siamo?
  2. Dove siamo?
  3. Da dove veniamo?

La gente del golfo di Guinea pensava che ci dovesse essere una forza soprannaturale responsabile dell’esistenza di tutti gli elementi che ci circondano e, quindi, anche di noi. Questo ragionamento li condusse a credere in una energia che si manifestava attraverso gli elementi fisici da cui noi riceviamo l’alito “di Dio”.

Vodun è l’espressione di un potere spirituale, in poche parole il potere di una mente trasformata (dopo la morte) che può comprendere tutte le meraviglie dell’umanità (terra, cielo, foreste, oceani, stelle, montagne ecc.). Secondo la “visione” dei Fon Danxomè, questa pratica ci è stata mutuata da civiltà’ antiche, molto più di quanto si pensi, in Oyo Yoruba, che è stato ridisegnato e migliorato in tempo per darci quello che noi ora chiamiamo “Vodun” , lo stesso anche per  “Orisha” che è la stessa cosa in Yoruba ed anche la religione della civiltà Ashanti del Ghana.

Il regno antico di “Danxomè” era situato nel golfo della Guinea fra due grandi, antiche civiltà’, vale a dire Ashanti del Ghana e Yoruba di Ifè nella Nigeria del sud, e doveva il suo sviluppo veloce e drammatico alla sintesi di queste civiltà ed al commercio degli schiavi. Erede delle due grandi civilta’ sopra indicate, il popolo “Aja-Fon” del regno antico di Danxomè credeva che tutte le meraviglie del creato fossero esseri che hanno vissuto sulla terra e rimangono ad un certo punto attraverso l’esistenza del mondo. Dopo la loro morte fisica, si erano trasformati e diventati invisibili. Questa riflessione ci conduce alla definizione della parola Vodun, che è un’abbreviazione di “Yehwe-vodun o Vodon (vodun = deformazione di voodoo).

YE: ombra o spirito      Hwe: ristretto, inadeguato

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Ricapitolando, diciamo che un uomo che muore, perde qualcosa della sua entità fisica che fa cambiare la sua natura e condizione. Ha lasciato questo mondo di mortali per un mondo invisibile, dove non morirà mai. Così l’essere si separa da noi e diventa divino, un mediatore fra noi viventi e Dio il creatore. Quindi, il mondo del Vodun è un mondo in cui tutto è bello e magnifico; è il paradiso per i seguaci di Vodun. Significa la stessa cosa quando parliamo dello “Orisha”, così chiamato dai Yoruba, (un’altra versione di “Vodun”). Se nel tempo il secondo termine prende la precedenza su altre terminologie, ciò avviene a causa della disciplina nell’organizzazione del regno di “Danxomè” e per il commercio di schiavi che hanno permesso a questo sistema di credenze di soppiantare l’epoca delle due grandi civiltà che lo avevano fatto nascere. Il Vodun ha acquisito altre forme quando è stato esportato in America oltre l’Oceano Atlantico.

Gabin Bernard DJIMASSE

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