Il grande inganno alle donne nigeriane: Ti porto in Italia a lavorare

Foto di microscopic da Pixabay

“Se vuoi ti porto in Italia. Lì ci sono lavoro e tanti i soldi con cui potrai aiutare la tua famiglia.”

Per loro, la frase rappresenta il sogno di una vita migliore, una possibilità di sfuggire a una vita di sofferenza. Può essere un cugino, un amico o talvolta un fidanzato o una fidanzata a suggerire questa frase. Tuttavia, il sogno si infrange presto. Spesso, quando raggiungono il viaggio o, al più tardi, la destinazione, il sogno si è già infranto. Lottano e urlano, ma sono già in trappola. Lontano da casa, non c’è nessuno che li protegga. Spesso non parlano la lingua locale e se tentano di fuggire vanno incontro a dure punizioni e ritorsioni sulle loro famiglie.

Il loro inferno inizia così…

Solo in Italia sono tra le 20 e le 40.000 le ragazze vittime di questa schiavitù moderna. 2 milioni i “clienti” che abusano di queste ragazze che potrebbero essere le nostre figlie (il 50% ha un’età compresa tra i 16 e i 25 anni). Non possiamo stare zitti,non vogliamo essere complici. Nessuna donna deve essere schiava..

Ecco perché e’ necessaria una legge molto semplice di poche righe,
che vieti l’acquisto di prestazioni sessuali, senza punire chi le offre.
Ovvero multare pesantemente il cliente e offrire a chi “si vende” per poverta’, sfruttamento, ignoranza percorsi di reinserimento e formazione.

Noi come associazione siamo pronti ad aiutare le tante donne sfruttate e disperate a liberarsi e ricostruire una vita nuova.

Paolo Botti

Curare sempre e ovunque mai interrompere la vita

Credo nella preghiera – Padre Andrea Gasparino