La profezia di Fatima

olofgoodwill, CC BY 2.0, via Wikimedia Commons

Il significato della profezia secondo la Bibbia e la visione profetica di Fatima

La profezia biblica ha soprattutto due significati:
1) predice ciò che Dio stesso ha deciso di fare
2 ) vuole essere avvertimento e/o consolazione per gli uomini per esortarli al cambiamento.

Il primo significato della profezia biblica è più chiaro a tutti: attraverso i Profeti dell’antico testamento, per esempio, Dio predice ciò che ha deciso di fare: la predizione della nascita del Salvatore, la predizione del suo sacrificio, la predizione della sua resurrezione.

Il secondo significato della profezia biblica, invece, è meno chiaro per i cristiani e viene spesso confuso con le profezie di tipo magico, come quelle, per esempio, di Nostradamus che costituiscono una sorta di iniziazione demoniaca al fatalismo e alla disperazione: nella profezia di tipo magico il futuro, infatti, è già stabilito e le nostre opere diventano inutili.

Al contrario, quando la profezia biblica ci manda un messaggio sugli avvenimenti futuri lo fa per consegnarci un messaggio di speranza: con le nostre opere possiamo cambiare in senso positivo il nostro futuro e il futuro di tutti gli uomini ( è il caso, per esempio, dell’APOCALISSE il cui compito è quello di aiutare a vivere il vangelo nei “corsi e ricorsi storici”, consegnando un messaggio fondamentale di speranza: il bene vincerà sul male. )

Questo tipo di profezia biblica non significa predire il futuro per venire incontro alla curiosità della ragione, non significa consegnare agli uomini una foto anticipata del futuro del quale nulla può essere più cambiato.
Questa profezia avverte su di un futuro possibile in base all’
interpretazione del presente fatta alla luce della fede: il futuro nasce sempre dal presente ed è fondamentale interpretare i segni del tempo per intervenire sul presente e, intervenendo sul momento presente, volgere la storia del futuro in una direzione positiva.

Quando viene data agli uomini questa proiezione sul futuro, essa viene data per richiamare, sullo scenario che viene presentato, la libertà dell’uomo e per mobilitare le forze del cambiamento in bene.

Questo tipo di profezia- che vuole essere avvertimento e/o consolazione per gli uomini per esortarli al cambiamento – vuole sottolineare l’importanza della libertà dell’uomo, vuole ricordare che il futuro non è affatto determinato in modo immutabile e che noi possiamo cambiarlo.

Il terzo segreto di Fatima, per esempio, rientra in questo tipo di profezia -rivelazione PRIVATA: vuole essere avvertimento e/o consolazione per gli uomini per esortarli al cambiamento

CHE COS’ E’ LA RIVELAZIONE PRIVATA?
” Lungo i secoli ci sono state delle rivelazioni chiamate – private-, alcune delle quali sono state riconosciute dall’autorità della Chiesa…Il loro ruolo non è quello… di completare la Rivelazione definitiva di Cristo, ma di aiutare a viverla più pienamente in una determinata epoca storica””
(Catechismo della Chiesa Cattolica n.67 )

La visione profetica della Vergine sintetizza in modo simbolico gli avvenimenti futuri su un medesimo sfondo: un Vescovo vestito di bianco che sale una montagna ripida e prima di salire, afflitto di dolore e di pena, prega per le anime dei cadaveri che incontra in una città in rovina. Giunto alla cima del monte, in ginocchio ai piedi di una grande croce viene ucciso da un gruppo di soldati e insieme a lui muoiono tanti religiosi.

La visione profetica descrive in modo simbolico la sofferenza dei testimoni della fede dell’ultimo secolo del secondo millennio: è un’interminabile via crucis guidata dai Papi del ventesimo secolo.

I martiri cristiani, in duemila anni, sono stati calcolati in 70 milioni.
La gran parte di questi cristiani non sono stati martirizzati nel Colosseo, ma nell’ultimo secolo da parte soprattutto dei comunisti e dei mussulmani:
esattamente 45 milioni e 500 mila, circa il 65 per cento del totale.

Attualmente, nei paesi mussulmani, vengono uccisi circa 160 mila cristiani ogni anno ( cfr Antonio Socci, I nuovi perseguitati, indagine sulla intolleranza anticristiana nel nuovo secolo del martirio, Piemme 2002 ).

Secondo l’interpretazione della Chiesa, confermata da suor Lucia, il Vescovo vestito di bianco è Giovanni Paolo II: si tratta dell’attentato del 13 maggio 1981, anniversario delle stesse apparizioni della Vergine a Fatima. Maria avverte i tre pastorelli e avverte la Chiesa: grazie ai sacrifici liberamente accettati da Giacinta e Francesco, vengono mobilitate le forze del cambiamento in bene e – una mano materna interviene guidando la traiettoria della pallottola-, permettendo al Papa di fermarsi sulla soglia della morte. Le preghiere e i sacrifici dei pastorelli hanno iniziato a mobilitare le forze del cambiamento in bene: qualcosa è stato fatto e qualcosa è cominciato a cambiare.

Giovanni Paolo II non morì e un periodo di grazia è stato concesso alla Chiesa.

Il regime comunista della – Russia che ha diffuso i suoi errori nel mondo- è misteriosamente crollato appena il Papa, come richiesto dalla Vergine, ha consacrato tutto il mondo e la Russia in particolare alla Madonna.

La Vergine, a Fatima, indica anche un futuro, possibile avvenimento: – infine il mio cuore Immacolato trionferà -, cioè potrà nascere una nuova società cristiana, un nuovo periodo di pace se gli uomini faranno penitenza.
Maria per tre volte ripete la parola – penitenza-.

Giovanni Paolo II spiega che la penitenza – lungi dall’essere un sentimento superficiale, è un vero capovolgimento dell’anima (.). Fare penitenza vuol dire (.) ristabilire l’equilibrio e l’armonia rotti dal peccato, cambiare direzione anche a costo di sacrificio (.). L’uomo contemporaneo sembra far più fatica che mai a riconoscere i propri sbagli e a decidere di tornare sui suoi passi per riprendere il cammino dopo aver rettificato la marcia; egli sembra molto riluttante a dire – me ne pento – o – mi dispiace -; sembra rifiutare istintivamente, e spesso irresistibilmente, tutto ciò che è penitenza nel senso del sacrificio accolto e praticato per la correzione del peccato ( Gionni Paolo II, Reconciliatio et paenitentia n.26 ).

– Infine il mio cuore Immacolato trionferà: con la parola – infine – si intende, probabilmente, un periodo storico, un tempo più o meno lungo e ogni tempo è caratterizzato da uno scontro fra il bene e il male. Dice il Concilio Vaticano II: – tutta la vita umana, sia individuale che collettiva, presenta i caratteri di una lotta drammatica tra il bene e il male, tra la luce e le tenebre- ( Gaudium et spes n.13 ).

Durante questo tempo saranno possibili nuovi pericoli: su questi pericoli getta una luce il cardinale Joseph Ratzinger che, in un suo saggio del 1992,
scrive: – (.) si è sviluppata un’interpretazione rivoluzionaria dell’Islam, che ha molti punti di contatto con le teologie della liberazione in ambito cristiano e ha reso facile la fusione di terrorismo occidentale, d’ispirazione marxista, e terrorismo islamico. (.)

L’islam viene (.) presentato come il vero soggetto della lotta di liberazione dei popoli oppressi. Su questa falsariga, per esempio, una personalità come R. Garaudy ha trovato la sua via dal marxismo all’Islam. Egli vede in quest’ultimo il rappresentante delle energie rivoluzionarie contro il capitalismo dominante (Joseph Ratzinger, Svolta per L’Europa?, Paoline, Cinisella Balsamo- MI- 1992, pp.138-139 ).

Dopo la fusione del terrorismo marxista con il terrorismo islamico, quali altri pericoli possono esserci per l’occidente cristiano ? Nel messaggio della Vergine a Fatima c’è una frase misteriosa: – in Portogallo si conserverà sempre il dogma della fede -.

Qualunque sia la portata che si dà a questa espressione, è evidente che si riferisce a una crisi della fede. Il dogma della fede si perderà in una estensione così grande che è degno di speciale menzione il fatto che si conservi in Portogallo: nei fedeli, nei pastori, in entrambi?
Ricordo che, quando i Vescovi del Portogallo consacrarono la nazione alla Vergine di Fatima, questo paese fu preservato miracolosamente dalla terribile guerra civile scatenata dal comunismo che colpì la Spagna.

POSSIBILE QUESTA CRISI DELLA FEDE?
Ma non è forse quello che sta succedendo? Riflettiamo, per esempio, sull’oscuramento, nei fedeli, ma anche in molti pastori, di un dogma centrale della fede cattolica: l’indissolubilità matrimoniale.
Se l’amore-sentimento è finito, se il coniuge è stato abbandonato dall’altro, quanti credono ancora nell’indissolubilità senza se e senza ma?

RIPETO:
questa profezia ( la fede che rischia di scomparire, di non conservarsi in molti popoli cristiani.) avverte su di un futuro possibile in base all’interpretazione del presente fatta alla luce del Vangelo: il futuro nasce sempre dal presente ed è fondamentale interpretare i segni del tempo per intervenire sul presente e, intervenendo sul momento presente, volgere la storia del futuro in una direzione positiva.

Quando viene data agli uomini questa proiezione sul futuro, essa viene data per richiamare, sullo scenario che viene presentato, la libertà dell’uomo, in modo che con le nostre opere buone (PREGHIERA, AZIONE, SACRIFICIO, PENITENZA ) possiamo cambiare in senso positivo il nostro futuro e il futuro di tutti gli uomini:

Il giorno 11 ottobre 1992 Giovanni Paolo II, dopo aver consultato i Vescovi del mondo intero, ha approvato e promulgato Il Catechismo della Chiesa Cattolica – espressamente scritto per i Vescovi perché serva loro come testo di riferimento sicuro e autentico per l’insegnamento della dottrina cattolica ( SI TRATTA DI UNA VERA E PROPRIA GRAMMATICA DELLA FEDE ): è questo un fatto unico nella storia della Chiesa.
Il Catechismo Tridentino, infatti, era stato scritto per i parroci e il catechismo di San Pio X era un riassunto del catechismo di Trento per la diocesi di Roma.

Non si giunge a comprendere il disinteresse per un testo come il Catechismo della Chiesa Cattolica, senza sospettare notevoli lacune di conoscenza in fatto di religione cattolica.

Una Chiesa che rifiuta o neglige la responsabilità della riflessione è destinata a un rapporto religioso informe e a una unità che può essere politica o di volontariato, ma non è quella prioritariamente voluta da Cristo circa la fede “”( Alessandro Maggiolini, Il Catechismo dimenticato, Il Giornale, 7 ottobre 2002, pp. 1-8 ).

Questo disinteresse verso il testo di riferimento sicuro e autentico per l ‘insegnamento della dottrina cattolica è sicuramente un – segno preoccupante del tempo – che stiamo vivendo.

La Parola di Dio e il Magistero del Papa sono indissolubilmente legati:
senza l’insegnamento del Papa non può esistere una fede autentica e solo chi segue l’insegnamento del Papa segue Nostro Signore Gesù Cristo.

CERCHIAMO DI INTERPRETARE I SEGNI DEL TEMPO ALLA LUCE DEL VANGELO:

Nella Chiesa assistiamo a questo – disinteresse – per il magistero del Papa e nel mondo occidentale e cristiano assistiamo ad un vero e proprio – letargo – della coscienza.

IL CROLLO DELL’IMPERO SOVIETICO NON HA PORTATO AD UNA VERA RICONCILIAZIONE CON DIO.

Si sono creati spazi di libertà per l’evangelizzazione ma al relativismo aggressivo del comunismo ha fatto seguito un relativismo seduttivo e democratico.

Il materialismo ideologico ha lasciato il posto ad un diffuso materialismo pratico dove la vita interiore degli uomini è atrofizzata: l’uomo non si chiede più il significato della vita e della morte, non cerca più il vero e il bene, ma è ridotto alle sue sensazioni e sono le sensazioni del momento che determinano le sue azioni.

Maria, a Fatima, insegna che le guerre, la fame e le persecuzioni alla Chiesa e al Santo Padre sono conseguenza dei nostri peccati.

Il primo attacco terroristico, che ha colpito l’occidente cristiano l’11 settembre 2001, è stato un vero terremoto in grado di scuotere le coscienze dei popoli che hanno conosciuto il Vangelo ma non sembra che il crollo delle torri gemelle sia stato fonte di timore di Dio e quindi inizio di saggezza, DI PENITENZA E DI RICONCILIAZIONE CON DIO.

Sono sempre attuali e ancora più attuali di allora le parole della beata Giacinta:- le guerre non sono altro che il castigo per i peccati del mondo (.) i peccati del mondo sono molto grandi – (1)

( Bruto Maria Bruti )

Bibliografia

sul significato della Profezia biblica e sul messaggio di Fatima:
Congregazione per la dottrina della fede, Il Messaggio di Fatima, supplemento a L’Osservatore Romano n.147 del 26-27 giugno 2000; Avvenire, supplemento n.147 del 27 giugno 2000, La storia con gli occhi di Fatima; Cardinale Angelo Sodano, parole pronunciate al termine della Santa Messa celebrata dal Papa a Fatima il 13 maggio 2000

1) cfr Antonio Borelli Machado, Le apparizioni e il messaggio di Fatima, cristianità, Piacenza 1977 p. 49 e 51

Bruto Maria Bruti
LA NOSTRA SESSUALITÀ
Felicità, desiderio e piacere nell’essere umano

pp. 168 – € 15,50
ISBN 978-88-7198-593-0

Questo libro è un sollievo. Il professor Bruti ci parla di cose belle, grandi, importanti. Ci parla di amore, di un progetto personale che si compie nell’unione con l’altro, del desiderio di potersi abbandonare nel completo godimento di un eterno abbraccio. È un sollievo, dicevo, leggere di noi stessi, della nostra sessualità e della persona che amiamo in questi termini. Dopo anni in cui gli «esperti» hanno tentato di convincerci che la gioia è «nient’altro che» un «orgasmo», che la persona amata è «nient’altro che» un «oggetto sessuale», che il sesso è «nient’altro che» un «meccanismo relativamente semplice che provvede alla reazione erotica quando gli stimoli fisici e psichici sono sufficienti», finalmente qualcuno ci dice che in realtà dell’altro ci sarebbe: il nostro desiderio di sentirci amati in modo unico, esclusivo, incondizionato, per sempre (dalla Presentazione di Roberto Marchesini).

Il libro si puo’ trovare e chiedere (talvolta ordinandolo) in qualsiasi libreria.
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IBS La nostra sessualità. Felicità, desiderio e piacere nell’essere umano – Bruto M. Bruti – Libro – SugarCo – Argomenti | laFeltrinelli
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La nostra sessualità – Felicità, desiderio e piacere nell’essere umano libro, Bruti Bruto M., SugarCo, giugno 2010, Sessualità e morale – LibreriadelSanto.it

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