
Oltre che per i prodigi eclatanti che lo hanno innalzato alla gloria degli altari, San Domenico Savio è venerato da decenni dalle gestanti di tutto il mondo per le grazie ottenute con il cosiddetto “abitino”. Specie nel caso di parto difficile, si mette al collo della mamma in attesa un’immagine del Santo, racchiuse in una piccola confezione di seta appesa ad un nastro pure di seta, immagine già benedetta ed impreziosita da una reliquia. Questo è l’abitino, fatto di vari colori (rosa, azzurro e bianco) che, sovente, a parte felicemente concluso, viene portato dalle mamme nella basilica torinese di Maria Ausiliatrice, presso la tomba di Domenico, divenuto per questo anche il “Santo delle culle”. Questa usanza gentile nasce da un avvenimento straordinario, riferito sotto giuramento ai giudici ecclesiastici da Teresa Savio, sorella del Santo. Occasione per la devozione dell’abitino, dunque, fu la nascita di una sorellina di Domenico, avvenuta sei mesi prima della sua morte. Nella circostanza, ispirato dalla Vergine di cui era devotissimo, il Santo partì da Torino per far visita alla madre, in grave travaglio e pericolo a causa del parto imminente e le mise al collo di nascosto un nastro rosa cui era attaccato un pezzo di seta piegato in due, con il volto di Maria, cucito come un “abitino”.
Le difficoltà e i problemi della mamma svanirono d’incanto e la sorellina venne felicemente alla luce. L’evento prodigioso operato da Domenico per intercessione della Madonna rivela così un’altra missione, tenera e sublime, affidata da Dio al Santo, iniziata con sua madre e, che per suo espresso volere, continua nel tempo con gli “abitini” indossati dalle partorienti. Purtroppo, il primo prezioso “abitino” del Santo è andato perduto, ma il patrocinio di Domenico per le mamme e per le culle risplende anche oggi. E il “Bollettino Salesiano” segnala mensilmente le grazie più belle ottenute dalle mamme e dai bimbi per intercessione del piccolo grande patrono, evidentemente molto caro al cuore dell’Onnipotente. C’è da aggiungere che gli “abitini” sono a disposizione di chiunque ne faccia richiesta presso le parrocchie e le comunità salesiane, confezionate a cura della Direzione Generale delle Opere di Don Bosco.
E’ ovvio che l’iniziativa è certo un mezzo privilegiato per diffondere la devozione per Domenico Savio ed ottenere, per suo tramite, i favori celesti, ma – come è stato giustamente evidenziato dalla Congregazione Salesiana – la pratica da sola non basta. Perché, lo sappiamo bene, il Signore dell’imprevedibile concede le sue grazie ai cuori che lo implorano con fede e speranza, attraverso la preghiera che sgorga dalla carità e da una vita secondo il Vangelo. Questo non dobbiamo scordarlo mai!