
Il Santuario di Nostra Signora dei Dolori di Kibeho, in Ruanda è speciale perché è il primo riconosciuto dalla Chiesa Cattolica in Africa. Le apparizioni sono accadute a tre ragazze di un collegio di Kibeho: Alfonsin, Nathalie e Marie-Claire. I loro messaggi speciali per il Ruanda hanno un significato profetico per la storia nazionale del Paese, che ha subito il genocidio nel 1994 e nel 1995.
- Inizialmente, il Rwanda era abitato dagli HUTU, agricoltori.
- Successivamente arrivarono i TUTSI, pastori e guerrieri, che instaurarono una forte monarchia fino all’Ottocento.
- Nel 1885, il Congresso di Berlino assegnò il Rwanda alla Germania.
- Dopo la prima guerra mondiale, il Rwanda passò sotto la tutela del Belgio nel 1919.
- I belgi avviarono un’intensa predicazione cristiana per placare le discordie etniche.
- Il re tutsi si convertì al cristianesimo nel 1943, insieme al suo popolo.
- Durante la Prima Repubblica (1962-1973), crebbero le tensioni tra le due etnie.
- Nel 1973, gli hutu presero il potere con un colpo di Stato, dando inizio alla Seconda Repubblica (1973-1994).
- Nel 1990, i tutsi tentarono di rientrare in Rwanda, scatenando una guerra civile.
- Nel 6 aprile 1994, un attentato all’aereo del Presidente Habyarima pose fine alla Seconda Repubblica e scatenò la rivolta hutu contro i tutsi e gli hutu moderati.
- I massacri iniziarono la notte tra il 6 e il 7 aprile 1994 a Kigali.
- Marie Claire, una delle veggenti di Kibeho, morì insieme a quattro sacerdoti membri della commissione teologica che indagava su Kibeho.
- Il 4 luglio 1994 il Fronte Patriottico Rwandese (FPR), guidato da Paul Kagame, occupò la capitale Kigali, ponendo fine al genocidio.
- Nuovi genocidi verranno poi perpetrati nel 1995 (anche a Kibeho 22-23 aprile 1995, 4.000 e le 8.000 persone, in maggioranza donne, bambini e vecchi), come rivendicazione tutsi.
- Dal 1994 al 2000, furono uccisi 3 vescovi, 124 sacerdoti, 42 religiosi e 73 suore, martiri cristiani.
- Dal 2000 il presidentedella Repubblica Rwandese divenne Paul Kagame.
- Sotto la presidenza di Kagame, il Rwanda ha ottenuto stabilità e una forte crescita economica.
- Kagame è stato accusato di autoritarismo e di reprimere il dissenso politico.
- Kagame è rimasto presidente del Rwanda fino al 2017.
- Nel 2015, papa Francesco ha dichiarato che la Chiesa considera i massacri di Kibeho un genocidio.
- Papa Francesco ha descritto i massacri come “il frutto di un’ideologia distorta che manipolava le divisioni etniche per giustificare la violenza”.
- Nel 2017, papa Francesco ha visitato il Rwanda, in quell’occasione i vescovi del paese hanno chiesto perdono per il ruolo della Chiesa nel genocidio.
Il Rwanda è un Paese segnato dalla discordia etnica e dalla violenza, ma anche un Paese che aveva da poco accolto l’annuncio cristiano, raccogliendo nel tempo circa il 50% di adesioni alla fede cattolica, contro il restante 50% ripartito tra animisti, non credenti, protestanti e una minoranza islamica.
Il fatto che la Vergine abbia deciso di apparire in un Paese segnato da divisioni così profonde non può non farci pensare alle apparizioni di Guadalupe, in Messico, dove nel 1531 la Madonna appare per chiamare all’unità due popoli fino ad allora opposti da profondi contrasti: quello degli Indios locali e quello dei conquistatori spagnoli. In Rwanda sembra che la Vergine venga per sanare quelle lacerazioni che invece sono ancora più profonde, poiché interne al tessuto sociale e alla storia del Paese stesso: qui non ci sono infatti conquistatori esterni, ma si scontrano etnie locali, in una lotta civile che pare una figura delle profonde divisioni che albergano al fondo del cuore stesso dell’uomo, diviso in se stesso nel combattimento spirituale che lo porta a dover scegliere tra il Bene e il Male.
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Ma i fatti di Kibeho sono un dono dal Cielo che intende raggiungere il mondo intero, invitando l’umanità a lasciare il peccato e a tornare a Dio, con la penitenza e la preghiera, come ben si intende dalle parole che la Vergine Addolorata, tra le lacrime, consegnò alla veggente Nathalie il 15 agosto 1982:
“Il mondo va assai male, e se voi non fate nulla per pentirvi e per rinunciare ai vostri peccati, guai a voi! E’ proprio questo che continua a farmi male, perché io voglio liberarvi da un baratro perché voi non vi cadiate, ma voi rifiutate. Raddoppiate quindi lo zelo, figlia mia, per la preghiera in favore del mondo, affinché i peccati diminuiscano e siano perdonati a coloro che lo desiderano. Come potrei io essere contenta, allorché vedo i miei figli prendersi gioco di me ed essere sul punto di cadere in un abisso e di perdersi? Sono venuta da voi per comunicarvi un messaggio che vi richiama quello che avete dimenticato: ma voi rifiutate di accoglierlo. Da allora io soffro molto, ma so sopportare tutto con pazienza”.
Da queste parole emerge chiaramente come a Kibeho la Madonna sia venuta per rivolgersi non solo al Rwanda – che non si poteva prevedere sarebbe sprofondato nella tragedia dei genocidi di lì a poco, nel 1994 – ma al mondo intero, sempre più bisogno di tornare a Dio per non perdersi definitivamente.
Andiamo dunque a ripercorrere insieme i fatti di Kibeho. Si tratta di una piccola cittadina, di circa 50.000 abitanti ai tempi delle prime apparizioni, nel 1981, distante circa 30 km da Butare. La parrocchia è dedicata alla Madre di Dio, e questo è un fatto assai rilevante poiché proprio con tale titolo la Vergine si presenterà a una delle veggenti.
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In questa località si trova il collegio denominato “Scuola delle Lettere di Kibeho”, retto dalle Suore Benebikira, che significa “Figlie della Vergine Maria”. Nel 1981 frequentano il collegio circa 120 alunne, hutu e tutsi insieme, per diventare segretarie o insegnanti di scuola primaria. La povertà delle strutture obbligava a utilizzare il refettorio per le preghiere: forse per questa ragione qui avvenne la prima apparizione. Oggi, sul sito del refettorio che non esiste più, sorge il santuario.