Lavoro e condizione occupazionale nella comunità cinese in Italia (2018)

Foto di Dim Hou da Pixabay

La comunità cinese ha saputo farsi strada nel mondo del lavoro italiano, posizionandosi solidamente in settori strategici dell’economia. La distribuzione degli occupati appartenenti alla comunità tra i settori di attività è piuttosto diversa da quella dei non comunitari complessivamente considerati. In particolare, il settore degli altri servizi pubblici, sociali e alle persone, prioritario per i lavoratori provenienti da Paesi Terzi, accoglie poco più del 9% dei lavoratori appartenenti alla comunità.

Il commercio è il settore di impiego prevalente per la comunità, assorbendo il 35,6% circa degli occupati. Altri due settori raggiungono un’ incidenza di tutto rilievo tra i lavoratori cinesi: il settore ricettivo, che dà lavoro al 32% degli occupati cinesi e l’industria in senso stretto, cui afferisce un quinto degli occupati della comunità. La comunità cinese nel nostro Paese ha un’ottima posizione nel mercato del lavoro: il tasso di occupazione è pari al 72,7%; la comunità cinese è, inoltre, quella che fa rilevare il tasso di disoccupazione più basso, 4,5%.

Benché si rilevino delle differenze rispetto al tasso di occupazione maschile (78,9%), la comunità cinese si colloca in terza posizione, dopo la filippina e l’ecuadoriana, per il più elevato tasso di occupazione femminile (66,7%) ed è quella con il più basso tasso di disoccupazione femminile.

Per i beneficiari cinesi la principale forma di sostegno al reddito è stata la disoccupazione agricola, che è stata riconosciuta a 1.115 lavoratori cinesi. Anche tra i percettori di integrazioni salariali elargite dall’INPS risulta piuttosto ridotto il numero di cittadini cinesi, complessivamente l’1,1% dei beneficiari di cittadinanza extraeuropea.

La comunità cinese nel nostro Paese si caratterizza per un’ elevata propensione all’imprenditoria: terza per numero di presenze in Italia tra i cittadini di Paesi non comunitari, essa, con 52.075 imprese individuali (pari al 13,9% del totale) si colloca, infatti, al secondo posto nella graduatoria delle nazionalità dei titolari di imprese individuali. Vi è, inoltre, un’ elevata presenza di donne tra i titolari di imprese individuali nati in Cina: il 46,4.

Tratto da “La comunità cinese in Italia, Rapporto annuale sulla presenza dei migranti”, a cura del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, 2018

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