Lavoro: quando il colloquio va male per colpa dei social

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Foto di Pixelkult da Pixabay

La “web reputation”, non e’ altro che la reputazione che ci creiamo online attraverso le nostre azioni. Pubblicando un post su Facebook o un video su TikTok, pochi si interrogano quali possano essere le conseguenze anche ad esempio nella ricerca di lavoro.

Uno studio di Adecco, agenzia per il lavoro, ha stabilito che sempre più colloqui di lavoro vanno male per colpa dei Social, perchè i recruiter, coloro che abbinano posti di lavoro e candidati che lo cercano, controllano le tracce digitali dei candidati.
E foto esuberanti e considerazioni un po’ estreme, riducono le chance di trovare un lavoro.

Cosa fanno i recruiter sui social
Come il candidato cerca immediatamente informazioni online sull’azienda così dall’altra ci sono proprio i recruiter che fanno la medesima cosa. Questi ultimi adoperano i social network principalmente per cercare candidati passivi (78,3%), verificare i curricula vitae ricevuti (75,5%) e la rete del candidato (67,1%), controllare i contenuti pubblicati (57,3%) e la digital reputation (50,3%). Sempre per ciò che riguarda i responsabili delle Risorse Umane, più di uno su tre (il 35%) ha dichiarato di aver escluso potenziali candidati dalla selezione in seguito alla pubblicazione di contenuti o foto improprie sui profili social. Cambiare la privacy dei social è quindi fondamentale.
Cambiare i comportamenti e ridurre la nostra esposizione favorirà il nostro futuro lavorativo ancora meglio.

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