Lin, mamma cinese. Liberata e scomparsa

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Foto di Jeff Juit da Pixabay

Si trasferì in Cina e dopo due anni di matrimonio diede alla luce l’unico figlio permesso dal governo. Inizialmente il marito era gentile, ma poi cominciò a bere, a giocare d’azzardo e ad associarsi con cattive compagnie. Ogni sera tornava a casa e malmenava Huan, costringendola a dargli soldi. Alla fine, il marito la costrinse a partire affidandola a persone che le promisero un lavoro in Italia e la possibilità di mandare denaro al marito per mantenere il figlio.

Arrivata a Prato, coloro che l’avevano aiutata a partire l’hanno costretta a lavorare in un capannone per molte ore al giorno, a mangiare e dormire sullo stesso tavolo da lavoro. Distrutta e esausta, Huan ha trovato “benevolenza” dagli stessi sfruttatori, che le hanno offerto un lavoro in un centro massaggi e non solo.

Dopo aver accettato questo cambio, Huan si è ritrovata sfruttata non solo come lavoratrice, ma anche nella prostituzione. Fortunatamente, grazie all’intervento delle forze dell’ordine, è riuscita a fuggire da questa situazione, ma non si sa dove sia finita, dopo la denuncia scomparve.
Non si sa se nascondendosi per paura o se abbia fatto ritorno in Cina.

Certo è che la realtà della prostituzione cinese è invisibile e piena di violenza nascosta.

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