
Abbiamo chiesto a Medua Boioni Dedè, già Presidente e tra i fondatori della confederazione italiana centri regolazione naturale fertilità, di fare chiarezza sui termini del tema della fertilità di coppia e della procreazione responsabile
Quando si tratta il tema della regolazione della
fertilità di coppia troppo spesso vengono usati
come sinonimi dei termini che tali non sono! Noi insegnanti
della regolazione naturale della fertilità (i c.d. metodi
naturali) ci scontriamo quotidianamente, anche nell’ambito
delle nostre comunità ecclesiali, con il problema di un
corretto linguaggio per trasmettere i valori presenti in
questa proposta di vita.
I termini in questione sono: “i mezzi contraccettivi o
anticoncezionali” e “i metodi di regolazione
naturale della fertilità o metodi naturali”.
Già a partire dai termini “mezzi” e “metodi”
ci troviamo di fronte a significati profondamente diversi.
Un mezzo è qualcosa che serve al raggiungimento di
un determinato fine e quindi è funzionale al risultato. Al
contrario un metodo è un percorso dell’agire umano
basato su princìpi e regole.
Quindi, il primo – il mezzo – richiama alla mente la
tecnologia, ed è logico attribuirlo alla contraccezione,
mentre il metodo richiama la scienza (si parla infatti di
metodo scientifico!) e fa riferimento specificatamente ai
metodi naturali.
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Riflettendo su questi significati si può cogliere
già una prima differenza di prospettiva delle due
proposte. E’ quindi una vera contraddizione in termini
parlare di “metodi contraccettivi”.
Il termine di contraccettivo fa chiaramente
riferimento a ciò che è contro il concepimento (v. trad.
inglese) e in italiano richiama anche ciò che è contro l’accettazione.In
sintesi quindi un mezzo contraccettivo è uno strumento
tecnico, artificiale, esterno al corpo con la funzione di
manipolare la fertilità per evitare un concepimento. E’
espressione di una mentalità anti-vita che vede nel
concepimento, e quindi nel bambino che ne è il frutto, un
pericolo da evitare se non addirittura da eliminare (v. iud
o spirale, pillola del giorno dopo, RU 486, aborto
volontario…senza dimenticare che anche la normale pillola
contraccettiva può, talvolta, agire anche come abortivo).
Il metodo naturale è invece uno
strumento di conoscenza, cioè un modo che la coppia
ha di conoscere quando è presente la fertilità e quando è
assente. A partire da questa conoscenza la coppia può
scegliere liberamente e responsabilmente di realizzare il
gesto sessuale in periodo fertile o meno, secondo le
finalità che intende realizzare in tema di procreazione.
Anche sul termine di naturale si incorre spesso in
equivoci che riducono il significato ad una semplice
prospettiva ecologica (assenza di danni fisici per la
salute), oppure viene inteso in senso psico-sessuologico
(assenza di mezzi di barriera nel rapporto sessuale).
Il termine “naturale” è invece più pregnante: sta a significare una piena rispondenza del metodo alle caratteristiche proprie della natura umana, e si realizza in una scelta di vita in cui la coppia impegna tutti i dinamismi spirituali che costituiscono il carattere personale dell’essere umano: ragione, volontà, libertà, autodominio, chiamati a guidare le pulsioni istintuali, le passioni, le emozioni e i sentimenti per porli a servizio del bene della persona e della coppia.
Pertanto i metodi di regolazione della fertilità sono naturali perché rispettosi della biologia dell’uomo e della donna, della loro libertà, della loro dignità, della capacità dell’uomo e della donna di essere padroni di sé, perché si conoscono e cercano di vivere in armonia con la propria natura umana, secondo il progetto di Dio inscritto in loro.
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Già da quanto fin qui affermato possiamo comprendere quanto le due scelte siano profondamente diverse tra loro sul piano antropologico ed etico.Per concludere: la proposta dei metodi naturali è un valido strumento di paternità responsabile a disposizione delle coppie?
La mia esperienza di 32 anni di insegnamento di questi metodi mi ha permesso di constatare la estrema validità scientifica dello strumento conoscitivo che le coppie possono avere a disposizione, purché l’apprendimento avvenga in modo corretto, attraverso una delle circa 800 insegnanti di questi metodi che svolgono il loro servizio sul territorio nazionale, e il comportamento sessuale delle coppie sia in sintonia con le loro scelte in tema di procreazione.
di Medua Boioni Dedé
già Presidente e tra i fondatori della Confederazione italiana centri regolazione naturale fertilità