
Si può analizzare la tipologia dei permessi di soggiorno di cui erano titolari, al 1° gennaio 2019 e 2018, i cittadini della comunità bangladese e il complesso dei cittadini non comunitari, distinguendo tra “permessi di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo” (rilasciati a tempo indeterminato) e permessi di soggiorno soggetti a rinnovo. È evidente come il processo di stabilizzazione della comunità in esame sia ancora al suo stadio iniziale: la quota di lungosoggiornanti al suo interno è, infatti, pari al 55,9%, una percentuale inferiore a quella rilevata sul complesso dei non comunitari di oltre 6 punti percentuali. Anche per la comunità in esame, come per il complesso della popolazione non comunitaria in Italia (da 61,7% a 62,3%), si registra una crescita della quota di lungosoggiornanti nell’ultimo anno, pari al +1%.
In riferimento ai motivi delle presenze alla data del 1° gennaio 2019, vi è la prevalenza tra i permessi di soggiorno soggetti a rinnovo, relativi al complesso della popolazione non comunitaria, dei motivi familiari, cui è legato il 43,7% dei titoli, un valore in crescita di circa un punto percentuale rispetto all’anno precedente, a segnalare – insieme all’incremento della quota di lungosoggiornanti – un progressivo e costante processo di stabilizzazione sul territorio dei migranti.
Basti pensare che considerando i soli minori, i ricongiungimenti familiari coprono una quota pari al 93% circa dei titoli soggetti a rinnovo.
Il lavoro rappresenta la seconda motivazione di soggiorno, con un’incidenza pari al 31% sui titoli soggetti a scadenza, percentuale inferiore di 2,6 punti a quella registrata l’anno precedente.
Di tutto rilievo anche la quota di permessi di soggiorno legati a richiesta o detenzione di una forma di protezione: 18,7% a fronte del 17,1% registrato al 1° gennaio 2018.
Si evidenzia un prospetto piuttosto differente per quanto riguarda le motivazioni di soggiorno in Italia dei cittadini bangladesi. I motivi di lavoro interessano infatti la quota maggiore dei permessi a scadenza (37,8%)
e ammontano a 24.304. I motivi familiari rappresentano invece la seconda motivazione di soggiorno e interessano il 35% dei migranti appartenenti alla comunità (a fronte del 43,7% dei non comunitari). Tra i minori, risulta invece nettamente maggioritaria la quota di ricongiunti, che è pari al 97,8%.
Di tutto rilievo è la quota di permessi di soggiorno per motivi umanitari e asilo, che danno diritto di soggiorno in Italia al 26,5% dei cittadini bangladesi; solo lo 0,2% è rilasciato per motivi di studio e lo 0,5% per altri motivi (cure mediche, motivi religiosi etc.).
Rispetto all’anno precedente i permessi di soggiorno soggetti a rinnovo, relativi alla comunità in esame, sono aumentati del 2,2%. Tale incremento si lega anche ad una variazione nella distribuzione per motivi di rilascio
dei titoli. In particolare, si riduce la quota di titoli legati a motivi di lavoro (passati dal 44,8% al 37,8%), mentre si registrano incrementi significativi sia per i titoli legati a motivi familiari (da 31% a 35%) che a motivi umanitari e
asilo (da 23,2% a 26,5%). Sostanzialmente stabili le percentuali relative ai motivi di studio e altre motivazioni.
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Il confronto con il complesso dei non comunitari regolarmente soggiornanti evidenzia quale elemento distintivo della comunità in esame l’alta incidenza dei permessi di soggiorno per motivi di lavoro, di 7 punti percentuali più elevata rispetto a quella registrata sul complesso dei non comunitari e soprattutto la maggior quota rilasciata per richiesta o titolarità di una forma di protezione. La quota di bangladesi sul totale dei migranti soggiornanti per motivi di lavoro è pari al 5,6%. mentre l’incidenza dei permessi umanitari e asilo rilasciati ai cittadini della comunità in esame sul totale dei permessi di tale tipologia è del 6,5%.
Analisi dei nuovi ingressi
In relazione alla comunità in esame i nuovi titoli di soggiorno rilasciati nel 2018 ammontano a 13.189, numero in diminuzione del 7,3% rispetto all’anno precedente. La comunità bangladese si colloca in sesta posizione per numero di nuovi permessi di soggiorno rilasciati nel 2018. Analizzando le caratteristiche socio-demografiche dei cittadini bangladesi cui è stato rilasciato un permesso di soggiorno nel corso del 2018, si registra un disequilibrio di genere (donne: 30,3%); si tratta soprattutto di giovani:
i titolari di nuovi permessi di soggiorno bangladesi sono minori nel 23,9% dei casi, mentre il 48,6% ha un’età compresa tra il 18 e i 29 anni.
In riferimento ai motivi di rilascio dei nuovi permessi di soggiorno ai cittadini bangladesi (tabella 4) che hanno fatto ingresso nel Paese nel 2018, si evidenzia la netta prevalenza dei permessi per asilo/richiesta di asilo/ragioni umanitarie (50,3%) e per motivi familiari (47,1%). Questi ultimi fanno registrare un incremento del 46,5% rispetto all’anno precedente. Il 48,3% di coloro che sono entrati per motivi familiari erano minori: 3.000, ovvero il 95,2% degli under 18 entrati durante lo stesso periodo.
I permessi rilasciati per motivi di lavoro interessano solo lo 0,4% delle autorizzazioni al soggiorno per i cittadini bangladesi, mentre residenza elettiva, religione e salute raggiungono nel 2018 quota 2%, in sensibile diminuzione rispetto al 2017. I permessi rilasciati per studio rappresentano infine solo lo 0,2% totale.
Nel confronto col complesso dei non comunitari appare evidente la maggior incidenza, tra i motivi di rilascio dei nuovi titoli relativi alla comunità bangladese, della richiesta o detenzione di una forma di protezione (50,3% a fronte di 26,8%), mentre nettamente inferiori alla media sono i motivi di studio (0,2% a fronte del 9,1%) e lavoro (0,4% a fronte del 6%).
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Fonte: Rapporto annuale sulla presenza di migranti 2019