Modalità e motivi della presenza in Italia della comunità cinese (2019)

Foto di Dim Hou da Pixabay

Si può analizzare la tipologia dei permessi di soggiorno di cui erano titolari, al 1° gennaio 2019 e 2018, i cittadini della comunità cinese e il complesso dei cittadini non comunitari, distinguendo tra “permessi di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo” (rilasciati a tempo indeterminato) e permessi di soggiorno soggetti a rinnovo. Per la comunità in esame, la quota di lungosoggiornanti è pari al 56,9%, una percentuale inferiore a quella rilevata sul complesso dei non comunitari di oltre 5 punti percentuali. Tuttavia, come per il complesso della popolazione non comunitaria in Italia si registra una crescita della quota di lungosoggiornanti (da 61,7% a 62,3%) nell’ultimo anno, anche all’interno della comunità in esame si rileva una lieve variazione positiva di circa un punto percentuale.

In riferimento ai motivi delle presenze alla data del 1° gennaio 2019, il grafico 3 mette in evidenza la prevalenza tra i permessi di soggiorno soggetti a rinnovo, relativi al complesso della popolazione non comunitaria, dei motivi familiari, cui è legato il 43,7% dei titoli, un valore in crescita di circa un punto percentuale rispetto all’anno precedente, a segnalare – insieme all’incremento della quota di lungosoggiornanti – un progressivo e costante processo di stabilizzazione sul territorio dei migranti.
Basti pensare che considerando i soli minori, i ricongiungimenti familiari coprono una quota pari al 93% circa dei titoli soggetti a rinnovo.

Il lavoro rappresenta la seconda motivazione di soggiorno, con un’incidenza pari al 31% sui titoli soggetti a scadenza, percentuale inferiore di 2,6 punti a quella registrata l’anno precedente.
Di tutto rilievo anche la quota di permessi di soggiorno legati a richiesta o detenzione di una forma di protezione:
18,7% a fronte del 17,1% registrato al 1° gennaio 2018.
Il grafico 3 evidenzia come il lavoro rappresenti la principale motivazione di soggiorno in Italia per i cittadini cinesi, interessando il 61% circa dei titoli soggetti a rinnovo dei migranti appartenenti alla comunità. I permessi per motivi familiari ammontano invece a 41.217 pari al 30,1%, quota che raggiunge il 99,1% considerando i soli minori.
I permessi per motivi di studio danno diritto di soggiorno in Italia al 7,5% dei cittadini cinesi titolari di permessi di soggiorno soggetti a rinnovo; solo lo 0,6% è rilasciato per motivi umanitari e asilo, mentre lo 0,8% dei permessi è stato rilasciato per altri motivi (cure mediche, motivi religiosi etc.).
Rispetto all’anno precedente i permessi di soggiorno soggetti a rinnovo, relativi alla comunità in esame, hanno subito un lieve incremento (+0,8%), mentre è rimasta pressoché invariata la distribuzione per motivazione di soggiorno.

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Il confronto con il complesso dei non comunitari regolarmente soggiornanti evidenzia quali elementi distintivi della comunità in esame l’alta incidenza dei permessi di soggiorno per motivi di lavoro, di circa 30 punti percentuali più elevata rispetto a quella registrata sul complesso dei non comunitari, nonché dei motivi di studio, che raggiungono una percentuale doppia rispetto alla media non comunitaria. La quota di cinesi sul totale dei migranti soggiornanti per motivi di lavoro è pari al 19,2%; mentre l’incidenza dei permessi per studio rilasciati ai cittadini della comunità in esame sul totale dei permessi di tale tipologia è del 23,3%.

Analisi dei nuovi ingressi

In relazione alla comunità in esame i nuovi titoli di soggiorno rilasciati nel 2018 ammontano a 11.367, numero in diminuzione del 5,5% rispetto all’anno precedente. La comunità cinese si colloca in terza posizione per numero di nuovi permessi di soggiorno rilasciati nel 2018.
Analizzando le caratteristiche socio-demografiche dei cittadini cinesi cui è stato rilasciato un permesso di soggiorno nel corso del 2018, si registra un lieve disequilibrio di genere a favore delle donne (57,6%); si tratta soprattutto di giovani: i titolari di nuovi permessi di soggiorno cinesi sono minori nel 31,8% dei casi, mentre il 46,2% ha un’età compresa tra il 18 e i 29 anni.

In riferimento ai motivi di rilascio dei nuovi permessi di soggiorno ai cittadini cinesi che hanno fatto ingresso nel Paese nel 2018, si evidenzia la prevalenza dei permessi per motivi familiari, pari al 49,6% del totale, in calo del 12% rispetto all’anno precedente. Il 63% di coloro che sono entrati per motivi familiari erano minori: 3.551, ovvero il 98,3% degli under 18 cinesi entrati durante lo stesso periodo.
I permessi rilasciati per motivi di studio rappresentano il 40,1% del totale e fanno registrare un incremento del 5,9% rispetto all’anno precedente, dato che caratterizza la comunità in esame. I motivi di lavoro interessano invece solo il 5% delle autorizzazioni al soggiorno per i cittadini cinesi, mentre è legata a residenza elettiva, religione e salute una quota pari al 3,2%, in lieve calo rispetto al 2017 (-0,8%). Infine, i permessi rilasciati per motivi di asilo/richiesta di asilo/ragioni umanitarie rappresentano solo il 2,2% del totale dei rilasci, in diminuzione del 43,5% rispetto all’anno precedente.
Nel confronto col complesso dei non comunitari appare evidente la maggior incidenza, tra i motivi di rilascio dei nuovi titoli relativi alla comunità cinese, dei permessi per studio (40,1% a fronte del 9,1%), nonché la scarsa rilevanza dei permessi per motivi di asilo, richiesta d’asilo e ragioni umanitarie (2,2% a fronte del 26,8%). Tutti gli altri motivi registrano quote inferiori rispetto al totale dei comunitari.

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Fonte: Rapporto annuale sulla presenza dei migranti 2019

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