
Si può analizzare la tipologia dei permessi di soggiorno di cui erano titolari, al 1° gennaio 2019 e 2018, i cittadini della comunità ecuadoriana e il complesso dei cittadini non comunitari, distinguendo tra “permessi di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo” (rilasciati a tempo indeterminato) e permessi di soggiorno soggetti a rinnovo. È evidente come la comunità in esame sia giunta ad uno stadio di stabilizzazione piuttosto avanzato: la quota di lungosoggiornanti al suo interno è, infatti, pari al 76,8%, una percentuale decisamente superiore a quella rilevata sul complesso dei non comunitari (62,3%). La comunità in esame risulta seconda (dopo la moldava), tra le principali non comunitarie, per incidenza dei lungosoggiornanti.
Rispetto al 1° gennaio 2018 si registra un incremento della quota di titolari permessi di lungo periodo sia nella comunità in esame (+1,2 punti), che sul complesso dei non comunitari (+0,5).
In riferimento ai motivi delle presenze alla data del 1° gennaio 2019, vi è la prevalenza tra i permessi di soggiorno soggetti a rinnovo, relativi al complesso della popolazione non comunitaria, dei motivi familiari, cui è legato il 43,7% dei titoli, un valore in crescita di circa un punto percentuale rispetto all’anno precedente, a segnalare – insieme all’incremento della quota di lungosoggiornanti – un progressivo e costante processo di stabilizzazione sul territorio dei migranti.
Basti pensare che considerando i soli minori, i ricongiungimenti familiari coprono una quota pari al 93% circa dei titoli soggetti a rinnovo.
Il lavoro rappresenta la seconda motivazione di soggiorno, con un’incidenza pari al 31% sui titoli soggetti a scadenza, percentuale inferiore di 2,6 punti a quella registrata l’anno precedente.
Di tutto rilievo anche la quota di permessi di soggiorno legati a richiesta o detenzione di una forma di protezione: 18,7% a fronte del 17,1% registrato al 1° gennaio 2018.
Il grafico 3 evidenzia come i motivi familiari rappresentino la principale motivazione di soggiorno in Italia anche per i cittadini ecuadoriani, interessando il 56% dei titoli soggetti a rinnovo dei migranti appartenenti alla comunità.
Particolarmente elevata la quota di ricongiunti tra i minori: 98,1%.
I permessi per motivi di lavoro ammontano invece a 7.169, pari al 40,6% del totale dei permessi a scadenza. I motivi di studio danno diritto di soggiorno in Italia all’1,2% dei cittadini ecuadoriani titolari di permessi di soggiorno soggetti a rinnovo; il 2% dei permessi è stato rilasciato per altri motivi (cure mediche, motivi religiosi etc.), mentre solo un esiguo 0,2% è motivato da richiesta o detenzione di una forma di protezione.
Rispetto all’anno precedente il numero di permessi di soggiorno soggetti a rinnovo, relativi alla comunità in esame, è diminuito di oltre 6 punti percentuali. A cambiare è stata anche la distribuzione per motivi di rilascio: si riduce la quota di titoli legati a motivi di lavoro (passati dal 43,1% al 40,6%), mentre aumentano – in termini percentuali – i titoli legati a motivi familiari, la cui quota incrementa del 2,6%.
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Il confronto con il complesso dei non comunitari regolarmente soggiornanti evidenzia quale elemento distintivo della comunità in esame una maggiore incidenza dei permessi di soggiorno per motivi di famiglia, 56% contro 43,7%, e di quelli per lavoro, mentre si rileva una quota ridottissima di titoli legati a richiesta o detenzione di una forma di protezione: 0,2% a fronte del 18,7%.
Fonte: Rapporto annuale sulla presenza dei migranti 2019