
I dati mostrano con chiarezza il processo di progressiva e marcata stabilizzazione della comunità: infatti, si assiste ad un costante aumento della quota di titolari di un permesso per soggiornanti di lungo periodo, pari al 78,6%, mentre il 21,4% dispone di un permesso soggetto ad essere rinnovato. Si tratta di un dato significativo per la comunità moldava, che ne indica la significativa anzianità migratoria e il crescente radicamento nel nostro Paese. Benché la prevalenza di lungosoggiornanti caratterizzi il complesso della popolazione non comunitaria in Italia (62,3%), va evidenziato come all’interno della comunità in esame la quota di titolari di tale titolo di soggiorno sia superiore di circa 16 punti percentuali rispetto al totale dei non comunitari e la comunità risulta prima, tra le principali non comunitarie, per incidenza di lungosoggiornanti.
In riferimento ai permessi di soggiorno soggetti a rinnovo di cui sono titolari i cittadini moldavi alla data del 1° gennaio 2019, il grafico 3 mostra come i motivi di famiglia rappresentino la principale motivazione, interessando quasi il 56% dei soggetti, sebbene con un’incidenza in forte diminuzione rispetto all’anno precedente.
Anche la percentuale relativa ai permessi per motivi di lavoro è fortemente diminuita (-4,2 punti), arrivando a rappresentare il 42,4%, valore comunque più rilevante rispetto a quello registrato sul totale dei non comunitari (31%); come sono diminuiti i permessi per motivi di studio (-32,2%). In aumento la percentuale dei permessi per richiesta di asilo o titolarità di una forma di protezione, che comunque rappresentano un esiguo 0,4%.
Fonte: Rapporto annuale sulla presenza dei migranti (2019) Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali
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