Stanno facendo il giro del mondo le affermazioni di Mons. Henryk Hoser – l’arcivescovo polacco nominato da Papa Francesco per studiare la situazione pastorale sul “fenomeno Medjugorje” – rivelate durante un’intervista all’agenzia di stampa polacca KAI e riprese da moltissimi organi di stampa (https://cruxnow.com/global-church/2017/08/19/vatican-delegate-every-indication-medjugorje-will-recognized-perhaps-later-year/ e http://www.total-croatia-news.com/lifestyle/21339-papal-envoy-medjugorje-apparitions-could-be-recognized-this-year e http://www.rp.pl/Kosciol/170819142-Abp-Hoser-Wszystko-wskazuje-na-to-ze-objawienia-w-Medjugorje-beda-uznane.html).
“Tutto indica che le apparizioni saranno riconosciute – ha detto mons. Hoser – forse già quest’anno. Non dimentichiamo che la Congregazione per la Dottrina della Fede sta lavorando. Difficilmente ci potrà essere una decisione diversa, perché è impossibile che sei veggenti abbiano mentito per 36 anni. Sono stati accuratamente visitati da specialisti, psichiatri e psicologi. Non c’è alcuna malattia”.
Sulle critiche fatte da qualcuno circa i troppi messaggi che la Madonna – giudicata troppo “chiacchierona” – avrebbe dato e il numero delle volte che sarebbe apparsa (oltre 40mila secondo la diocesi di Mostar, da cui dipende Medjugorje), mons Hoser ha risposto: “Anche santa Faustina Kowalska ha parlato quotidianamente con Gesù per un certo numero di anni. Non dovrebbe essere un problema”.
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Mons. Hoser ha detto anche che la sua relazione su Medjugorje si è conclusa “positivamente”. “Credo – ha detto – che tutto stia andando nella giusta direzione (del riconoscimento). La mia missione non aveva il compito di chiudere il caso Medjugorje, ma soltanto di valutare la pastorale locale e verificare l’adesione del fenomeno con gli insegnamenti della Chiesa”.
Attendiamo quindi fiduciosi nella Chiesa e nella sua prudenza.