
Alcune note sull’omosessualità femminile
La psicologa Andria Sigler-Smalz, ex lesbica, oggi coniugata, così descrive la natura dei legami omosessuali femminili:
“” La relazione fra due donne tende all’esclusività sociale, fino alla crescente riduzione dei contatti con le famiglie di origine e le amicizie preesistenti.
Questa graduale tendenza della coppia a chiudersi in se stessa garantisce una forma di controllo e protegge dall’isolamento e dai pericoli che minacciano il loro fragile legame…
La spinta propulsiva delle relazioni lesbiche dipende dalla carenze affettive e di cura da parte di un individuo dello stesso sesso.
Normalmente, questi bisogni non sono così sessualizzati come avviene nell’omosessualità maschile; per la donna omosessuale, l'””attrazione emotiva”” svolge un ruolo assai più rilevante dell’attrazione sessuale…..
Nelle relazioni lesbiche si evidenzia la capacità di un forte attaccamento, anche se un’analisi più attenta rivela gli atteggiamenti tipici di un legame fragile, dominato dall’ansia e dalla paura: assistiamo, ad esempio, alla paura dell’abbandono e/o del fallimento della coppia, alle lotte per il potere e il controllo dell’altra persona, al desiderio di legarsi profondamente per sentirsi sicure e importanti.
Anche se i legami fra lesbiche tendono ad essere più stabili e duraturi dei legami omosessuali maschili, sono spesso densi di intensità emotiva e caratterizzati da sentimenti negativi come la gelosia e l’iperpossessività e da vari atteggiamenti di manipolazione.
Nel corso della relazione, gli “alti” sono molto alti, e i periodi conflittuali sono portati all’estremo. Il troppo tempo trascorso insieme, le frequenti telefonate, l’esagerata abitudine di scambiarsi regali e messaggi scritti, la fretta di andare a vivere insieme e di mettere tutto in comune, anche da un punto di vista economico, sono i segnali di questo timore dell’abbandono o del fallimento.
In questo tipo di relazione appare evidente la fragilità dell’attaccamento affettivo, che diventa dipendenza emotiva ed eccessiva esclusività.. Vi è spesso una componente di disperazione nell’attrazione affettiva fra donne alle prese con il lesbismo.””
Scrive la famosa psicologa Diane Eller-Boyko, ex lesbica, oggi coniugata:
“” Le parole delle mie pazienti lesbiche sono più o meno sempre queste:”
Attraverso il legame con un’altra donna mi sembra di appagare un intenso desiderio antico. E’ come tornare finalmente a casa (…); Quando c’ è il coinvolgimento sessuale, è l’unico momento in cui mi sento oggetto di amore e attenzioni”” ( …) Dentro di loro manca qualche aspetto della femminilità.
L’ideale femminile- la donna creativa, espressiva, intuitiva, ricettiva, empatica, sintesi perfetta di spirito e materia- è forse andato perduto.
Innamorarsi di un’altra donna significa cercare di mettersi in relazione con se stesse. Se osserviamo il lesbismo dal punto di vista dello sviluppo, possiamo affermare che si tratta del tentativo di ricongiungersi all’archetipo della – buona madre -.Nell’unione con altre donne, la lesbica cerca di riunirsi a se stessa, con la propria natura femminile, ma questo tipo di legame non riesce a sanare la sua psiche ferita.
Con un’altra donna può avere solo l’illusione della completezza.
L'””Ombra””, vale a dire gli autentici bisogni dell’età dello sviluppo che non sono stati mai soddisfatti, continuerà a perseguitarla.””.
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( Bruto Maria Bruti )
Ovviamente ci possono essere situazioni differenti dipendenti dalla grande varietà degli esseri umani. Sarebbe interessante poter studiare a livello scientifico questo aspetto del lesbismo abbastanza nascosto, per aiutare le persone a trovare pace di fronte alle difficoltà.