Nuove rivelazioni sullo Jugendamt tedesco

Intervento di Eleonora Evi, Presidente del Gruppo di Lavoro sul “Benessere dei minori” in Commissione Petizioni.

Grazie Presidente.

Intendo innanzitutto ringraziare la presenza odierna dei petitioners e delle autorità tedesche. La questione dello Jugendamt, e del più ampio sistema tedesco correlato, è stato oggetto dell’approfondimento in sede di Working Group in ragione delle problematiche rilevanti incontrate da una pluralità di cittadini europei sollevateci in una molteplicità di petizioni.

L’obiettivo, pertanto, è stato quello di avviare un’analisi di sistema

Uno degli esperti, la Dott.ssa Marinella Colombo, ha sottolineato le specificità del sistema sul diritto di famiglia tedesco in cui esistono figure giuridiche uniche, impossibili da tradurre perché prive di corrispondenza negli altri sistemi giuridici e amministrativi europei, mentre nel codice civile tedesco (BGB) non esiste il Sorgerecht [sorghe-recht], cioè il diritto di affido, bensì soltanto la “cura genitoriale” (elterliche Sorge) costituita dalla cura del patrimonio (Vermögenssorge) e dalla cura della persona (Personensorge).

In tal senso, è stato evidenziato come talune di tali specificità possano entrare in conflitto o possano rappresentare una chiara violazione di diritti fondamentali dei minori e dei loro genitori, specie nel caso del genitore non tedesco.

Il Dott. Trapella ha voluto evidenziare come il legame relazionale tra genitori e figli faccia parte di quell’ordine pubblico europeo, cui la Corte di Giustizia dell’UE ma anche la Corte Europea dei diritti umani sono chiamate a tutelare da ogni possibile abuso o violazione. In tal senso, dato il ruolo dello Jugendamt nell’ambito dei procedimenti familiari, si potrebbe ravvisare una violazione di tale ordine pubblico europeo.

L’Avvocato Muriel Bodin si è invece soffermata sui problemi dei diritti dei minori e dei diritti di difesa nel processi istruiti in Germania sul diritto di famiglia.

Parto dal tema della lamentata assenza di statistiche ufficiali, a livello federale o di Land, dalle quali sia possibile comprendere per le coppie bi-nazionali, nella vasta maggioranza dei casi, quale sia la nazionalità del genitore che ottiene la custodia del minore. Nell’eventuale insussistenza di tali dati sarebbe utile comprenderne le ragioni e capire se possa aver luogo l’avvio di un’attività di indagine in tal senso in Germania, con successivo invio presso la nostra Commissione parlamentare di quanto prodotto.

Lo Jugendamt opererebbe sotto l’egida di un’associazione di pubblico-interesse, la AGJ di Berlino, che agisce come organizzazione ombrello di 16 “Landes-Jugendamter” o Direzioni “Nazionali” dello Jugendamt (in ciascuno dei 16 Lander tedeschi).

Il punto che si pone all’attenzione attiene a comprendere se, a livello federale, è corretto ritenere che uno Jugendamt sia esente da controllo parlamentare. Risulta che lo Jugendamt agisca operativamente nell’ambito dell’autonomia dei comuni (art 28-2 GG) e politicamente nell’ambito delle riunioni chiamate “Familientage”, convocate ogni 1-2, ogni volta in un Land diverso. Lo Jugendamt riferisce soltanto al Landesjugendamt che a sua volta riferisce alla AGJ e.V.

E’ inoltre necessario sapere come lo Jugendamt è organizzato, della collaborazione di quali associazioni si avvale, quanti dipendenti impiega (comprese le associazioni a lui correlate, definite “freie Träger”) e di quale budget annuale dispone.

Per una migliore comprensione vorremmo anche ricevere la statistica relativa al numero di minori oggetti annualmente di provvedimenti dello Jugendamt (compresa la Beistandschaft, la Inobhutnahme, la Verfahrenspflegschaft, ecc..)

Riguardo al ruolo ed al funzionamento dello Jugendamt, si è evidenziato il suo ruolo di terzo genitore in quanto parte in causa in ogni procedimento familiare, così come disposto dal codice sociale tedesco (SGB), libro VIII. Egli pare svolgere il ruolo di “tutore” anche se i genitori sono nel pieno possesso dei loro diritti sui figli, a differenza dunque di quanto avviene negli altri paesi dell’Unione.

Per comprenderne appieno le sue funzioni e le sue finalità è necessario sapere in quale momento del procedimento lo Jugendamt rimette al giudice la sua “raccomandazione” (Empfehlung des Jugendamtes an das Familiengericht) che, come è stato evidenziato da più parti, il giudice non potrà che seguire.

Lo Jugendamt sarebbe altresì responsabile dell’implementazione delle decisioni giudiziarie e può interpretare le stesse in maniera restrittiva o estensiva se ritiene necessario. L’attuazione di tali decisioni giudiziarie può aver luogo talvolta in tempi molti lunghi e sembra che in taluni casi ciò abbia configurato la violazione del diritto all’attuazione di una decisione in un ragionevole periodo di tempo.

In tal senso è lecito chiedersi sulla base di quale presupposto normativo e di quali modalità le autorità tedesche possano intervenire per evitare tali violazioni ed assicurare la salvaguardia di precisi diritti.

Lo Jugendamt si troverebbe anche nella condizione giuridica di poter emettere una decisione sulle misure temporanee da adottarsi prima dell’implementazione di una decisione giudiziaria, prescindendo da considerazioni correlate alla situazione dei genitori.

In tal senso esiste per uno o entrambi i genitori la possibilità di contestare immediatamente tali misure o è necessario attendere l’udienza nel merito che avviene solo dopo mesi e quindi a situazione di fatto già consolidata?

E’ emerso, altresì, che i servizi di uno Jugendamt possano valutare la performance dei giudici nei casi giudiziari correlati al diritto di famiglia.

Oltre a chiedervi contezza di tale assunto, sottolineo se ciò non rappresenti una chiara influenza sul percorso di carriera dei giudici.

Ulteriore elementi al vaglio hanno riguardato le audizioni dei minori in Germania nell’ambito dei processi sulle questioni familiari, esperibili sin dall’età di tre anni del minore, in difformità con quanto avviene in altri Paesi europei, nonché come tali interviste avvengano in assenza di registrazioni, con l’impedimento tanto per i genitori quanto per gli avvocati di parte di assistervi.

I genitori riceverebbero esclusivamente un breve sunto.

Chiedo chiarimenti, altresì, sul fatto che il riconoscimento di decisioni giudiziarie emesse all’estero sia sistematicamente rifiutato dalle autorità tedesche nei casi in cui il minore non sia stato ascoltato (anche nella situazione in cui esso sia molto piccolo).

Un generale rilievo attiene alla definizione ed interpretazione di “Kindeswohl”, che è apparso alquanto problematico. Tale concetto può dar luogo ovviamente a discussioni senza fine ma dovrebbe ad ogni modo correlarsi ad una valutazione caso per caso.

In base a quale principio agisce lo Jugendamt e, se si tratta del Kindeswohl, come lo definisce?

E’ stato evidenziato come sulla base dell’ordine pubblico europeo, le autorità pubbliche debbano rispettare la privacy familiare nonché l’autonomia genitoriale sulle modalità di crescere i figli. Pertanto una richiesta di negazione della custodia o del diritto di visita di uno dei genitori andrebbe adeguatamente fondata sul presupposto del chiaro pericolo per il benessere del minore e non su presunzioni.

Oggetto di analisi degli esperti sono stati il “VERFAHRENSBEISTAND” e [ferfarens-baisch-tand] e la “BEISTANDSCHAFT” [baisch-tand-schaft] nell’ambito dei procedimenti riguardanti dispute familiari, molto spesso contestati dai petitioners come potenzialmente in violazione dei diritti dei genitori e dei bambini.

I petitioners affermano che il Verfahrensbeistand, in quanto “assistente del procedimento” (e NON  “avvocato del bambino”) sia più preoccupato di mantenere il bambino sotto giurisdizione tedesca, anche cancellando un genitore, piuttosto che di assicurare il contatto del bambino con entrambi i genitori, entrambe le lingue e le culture.

La BEISTANDSCHAFT si qualificherebbe invece come procedura che consente unilateralmente allo Jugendamt di adottare attraverso atti amministrativi, e prima di una decisione giudiziaria, una serie di misure vincolanti. Sarebbe idoneo comprendere se i genitori hanno la possibilità di appellare/contestare tali misure e se, in caso di minore binazionale residente all’estero anche il genitore non-tedesco residente all’estero può godere degli importi pagati dallo Jugendamt nell’ambito della Beistandschaft.

A tale aspetto, in ultima istanza, si correla inoltre la pratica dei parte dei Tribunali tedeschi di non provvedere alla traduzione, all’atto della notifica (che avverrebbe nella sola lingua tedesca), degli atti giudiziari ed extragiudiziali relativi a questioni transfrontaliere che coinvolgono particolarmente minori bi-nazionali, non redatti in una lingua compresa dal destinatario non tedesco o similmente non redatti nella lingua ufficiale dello Stato Membro a cui è inviata la notificazione o la comunicazione. Se a tale notifica o comunicazione il destinatario si oppone richiedendo la traduzione di tali atti, i Tribunali tedeschi condannerebbero il destinatario medesimo al pagamento delle spese sostenute per la traduzione, ravvisandosi pertanto una potenziale violazione del Regolamento 1393/2007.

Sulle questioni suesposte, sinteticamente illustrate, chiedo pertanto un preciso chiarimento atto a coadiuvare il lavoro non solo del Working Group ma dell’intera Commissione PETI.

Commissione Petizioni del Parlamento europeo
Seduta del 10 novembre 2016

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