
Per chi è fedele alla preghiera, qualunque occasione è buona per venire in contatto con Dio. La preghiera incessante è possibile: ci viene richiesta da Gesù (Lc 18,4) e da Paolo (Ef 6,18; lTs5,17).
1. Anzitutto ogni luogo è buono: a casa. per strada, su un bus.
A M. Deibrél bastavano quattro o cinque fermate del metro di Parigi per entrare in contemplazione.
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Non è necessario tener gli occhi bassi e le mani congiunte: è sempre il cuore che deve contattare Dio.
In viaggio, gli altri – pensierosi o vivaci – possono essere per noi oggetto di preghiera: sono altri figli di Dio. Quando non si ha la frenesia della velocità, chi guida incontra molteplici spunti di preghiera: bambini che giocano, un anziano che stenta a camminare, una giovane mamma col bambino in braccio, una chiesa, una suora…
2. È meraviglioso che l’uomo – piccola, per quanto eccezionale. creatura – possa unirsi a Dio con la preghiera, familiarmente. fiduciosamente. L’essere amati da Dio con un amore infinito ci apre tutte le vie della preghiera.
Se c’è una fede motivata, aggiornata, nutrita, la preghiera è qualcosa di meraviglioso.
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Commuove la donna, inferma da dodici anni, che ottiene la guarigione, mossa dalla fede, toccando il mantello di Gesù (Lc 8,43-48).
E Gesù le dice: “Figlia, la tua fede ti ha salvato. Va’ in pace” (Lc 8,48).
3- Tra le preghiere più recitate c’è quella ripetitiva e la troviamo in diverse religioni. Crea un clima di raccoglimento e porta a Dio e alle necessità del mondo.
Gli indù. per esempio, ripetono formule come questa: “L’adorabile Krisna è il mio rifugio”. I musulmani recitano i 99 nomi di Dio contenuti nel Corano. il centesimo è noto solo a Dio ed è segno della sua trascendenza. Scorrono i nomi di Dio con un grosso rosario.
Diversi gruppi di preghiera, tra i cristiani, hanno adottato questa preghiera degli Orientali: “Gesù. Figlio di Dio, abbi pietà di me peccatore”.
La ripetono ogni giorno centinaia e magari migliaia di volte.
Noi cattolici abbiamo il rosario mariano: è una sintesi del Vangelo.
È la preghiera di milioni di cristiani in ogni parte del mondo e da diversi secoli.
Giovanni XXIII, il “papa buono”, ricevendo in udienza privata la figlia del premier sovietico Krusciov. le offrì un rosario con queste parole: “Signora, è per lei. Chi mi è vicino avrebbe voluto che le regalassi monete o francobolli della Città del Vaticano. Io le dò il rosario, perché noi sacerdoti, oltre la preghiera biblica dei Salmi, abbiamo anche questa forma popolare di unirci a Dio. Per me, papa, sono le quindici finestre. attraverso le quali contemplo – alla luce del Signore – gli avvenimenti del mondo. Io dico un rosario al mattino, uno a mezzogiorno e uno la sera”.
Giovanni Paolo II ha confidato: “II rosario è la mia preghiera preferita per la sua semplicità e profondità. Nella Chiesa dobbiamo essere un popolo in preghiera ed è Maria che ci aiuterà a trovare il tempo per pregare. Col rosario – questa grande preghiera del Vangelo – la Madonna ci fa conoscere Cristo”.
4. Nelle sue apparizioni, la Vergine ha dato un grande incremento alla preghiera del rosario, per es. a Lourdes. Quando apparve a Bernadette l’il febbraio del 1858 e la piccola spontaneamente cavò di tasca il suo rosario, anche la bella Signora teneva un rosario in mano con una grande croce in oro. Non muoveva le labbra, scorreva soltanto i grani, e noi ne comprendiamo il perché: non poteva pregare se stessa.
Lourdes è diventata la città del rosario: moltitudini di pellegrini di tutto il mondo lo recitano giorno e notte: per tutti è una preghiera di pace e di speranza.
La preghiera non si è mai spenta sulla terra, ne mai si spegnerà.
Continua a salire da tutte le parti del mondo, perché il bisogno di Dio è sempre vivo nell’uomo credente e i mali. che ci braccano, ci inducono sempre a pregare.
E si prega in tutte le lingue parlate dall’uomo. “Più l’uomo è uomo. più avverte il bisogno di adorare” (P. Teiihard de Chardin).
La preghiera ricorda il salmo 65: “Tu visiti la terra e la disseti: la ricolmi delle tue ricchezze”. Ricorda anche quel famoso versetto del Cantico dei cantici: “Io dormo, ma il mio cuore veglia” (Ct 5,2).
La preghiera ci colma della presenza di Dio. Se l’uomo non è in Dio, è prigioniero di se stesso, chiuso. L’uomo è in se stesso quando è in Dio, e la preghiera ve lo conduce. Gesù non smette di dirci tre cose: siate sicuri di essere ascoltati da Dio– pregate senza stancarvi – quando pregate, vi ascolta il “padre mio e Padre vostro, il Dio mio e Dio vostro” (Gv 20, 17).
Noi ascoltiamo Dio mediante la preghiera: è un legame che ci unisce.
Dio è amore e l’amore genera fiducia e serenità. Buona preghiera.