Droga, farmaci, internet: dipendenze patologiche

Foto di RenoBeranger da Pixabay

La problematica delle dipendenze patologiche è di costante attualità e in continua evoluzione: ne è una prova la modifica di uno scenario che non è più occupato solamente dall’uso e abuso di sostanze, ma che è caratterizzato da una sempre maggiore rilevanza delle dipendenze cosiddette “sine substantia”, rappresentate in primis dal gioco d’azzardo patologico e, a seguire, dal fenomeno emergente della dipendenza da internet.
Alla complessità della problematica si associa un notevole impatto socio-sanitario, e i numeri lo confermano. Secondo alcune stime sarebbero 2 milioni gli italiani a rischio dipendenza da gioco, mentre superano 2 milioni i consumatori di sostanze stupefacenti, compresi i consumatori occasionali (dati 2011).

Secondo quanto riportato dall’ultima Relazione Annuale al Parlamento del 2014 sull’uso di sostanze stupefacenti e tossicodipendenze in Italia, attraverso un’analisi delle schede di dimissione ospedaliera si evince che il numero di ricoveri ospedalieri droga correlati nell’ultimo decennio si assesta tra i 23.000 e i 26.000 (dei quali il 64% in regime di urgenza), mostrando un trend in leggera flessione, ma con un aumento dei ricoveri dovuti a cannabis e a poli-abuso. Analizzando i dati regionali, il Veneto nel 2012 ha registrato un tasso di ospedalizzazione standardizzato per disturbi droga-correlati di 30 ricoveri per 100.000 abitanti (contro una media nazionale di 36,4 ricoveri per 100.000 abitanti). Sulla scorta di tali dati, nel territorio di Verona e provincia si possono stimare un totale di 300 ricoveri l’anno per disturbi droga-correlati.

Ecco perché occorre intervenire “a monte” per arginare questo fenomeno che colpisce le fasce di popolazione più vulnerabili, quali i giovani adolescenti. Come ben esplicitato dal nuovo Piano Nazionale della Prevenzione 2014-2018, che per la questione dipendenze dedica un importante capitolo, “la prevenzione gioca un ruolo essenziale nell’arginare il fenomeno della dipendenza da sostanze d’abuso e delle dipendenze comportamentali” e tale strategia deve essere applicata sia in ambito scolastico che extra-scolastico, anche in collaborazione con molti servizi territoriali.

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A cura di Chiara Bovo, Direttore Sanitario, Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona.
Tratto da “Formazione continua sulla personalizzazione delle cure”,  Viviana Olivieri, Verona, 2015.

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