
“Con una decisione sconcertante la Federazione degli Ordini dei
Medici (Fnomceo) ha di fatto rinnegato il giuramento di Ippocrate, che
obbliga il medico a non effettuare mai atti finalizzati a
provocare
la morte (art 17)”, così il neurochirurgo Massimo Gandolfini, presidente
del Family Day, commenta l’aggiornamento del Codice Deontologico che si
adegua alla sentenza della Corte Costituzionale, che, giudicando il
caso Cappato – Dj Fabo, ha depenalizzato l’aiuto al suicidio.
“Come medico con oltre 40 anni di professione alle spalle, vivo oggi un giorno tristissimo: si rinnegano migliaia di anni di principi deontologici per adeguarsi ad una cultura mortifera che colpirà i più fragili, che, mortificati dall’abbandono terapeutico e dalle esigenze di risparmio, richiederanno di farla finita. D’altra parte la sentenza della Consulta consente l’aiuto al suicidio anche per ‘sofferenze psicologiche intollerabili’. Dovere dei medici era quello di non piegare la testa ai diktat di una società dello scarto, votata ad un auto determinazione che si traduce nell’eliminazione del più debole”, conclude Gandolfini.
Roma, 06 febbraio 2020
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