San Nicola di Bari tra leggenda, storia e tradizione (Prima parte)

Tra il 5 e il 6 dicembre, in tutto il mondo si celebra la festa tradizionale di San Nicola. Durante questa festa, si svolgono solenni eucarestie, processioni con la statua del santo vescovo di Myra e si accendono grandi falo in suo onore. Le tradizioni e i racconti legati a San Nicola sono numerosi e variano da paese a paese, includendo miracoli compiuti sia in vita che dopo la morte.

San Nicola, realmente esistito, è noto per continuare a portare doni ai bambini di tutto il mondo, tradizionalmente inserendoli nel camino, nella calza o perfino nelle scarpe. Questa usanza persiste fino ai giorni nostri. Si racconta che San Nicola si occupi dei bambini buoni, tenendo nota durante l’anno di chi si è comportato bene. In alcune nazioni il suo aiutante, che assume nomi e sembianze diverse a seconda della regione geografica, invece, lascia del carbone a chi non è stato bravo e buono.

Il 6 dicembre in Olanda, San Nicola e il suo compagno Zwarte Piet girano per le strade di Amsterdam su un cavallo bianco, distribuendo dolci e regali ai bambini. In Austria, San Nicola sfila con personaggi chiamati Krampus, minacciando di portare via i bambini disobbedienti. A Trieste, Gorizia e in Trentino Alto Adige si tramanda la leggenda secondo cui San Nicola regalò a tre bambini poveri tre mele rosse che si tramutarono in oro. Questa tradizione continua oggi con i bambini che scrivono lettere al santo, lasciate sul tavolo della cucina dove trovano il giorno seguente una cesta piena di frutta, cioccolato, mandorlato e giocattoli.

Nella storia di San Nicola, il numero tre è ricorrente. Viene rappresentato con tre sacchetti di monete o tre palle d’oro, in riferimento alla vicenda delle tre figlie di un cittadino di Patara, salvate dal santo che fece trovare loro borse piene d’oro per evitare la prostituzione.

La figura di San Nicola ha dato origine a Santa Claus, portato a New York dai coloni olandesi e successivamente trasformato da scrittori americani, come Clement Clarke Moore, che lo descrisse come un “vecchio elfo paffuto e grassottello” in un racconto per bambini nel 1822. L’immagine moderna di Babbo Natale venne consolidata nel 1931 da Haddon Hubbard Sundblom per una campagna pubblicitaria della Coca Cola. Tuttavia, Babbo Natale è sempre San Nicola.

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A Natale (Giovanni Paolo II)