Oggi San Valentino è per tutti la festa degli innamorati e il santo è in realtà solo un pretesto per parlare d’altro, tanto più che la festa dei Santi Cirillo e Metodio, che Papa Giovanni Paolo II ha designato nel 1980 come patrono comune d’Europa, è anche una festa liturgica. Tuttavia, San Valentino è stato un vescovo e un martire e la sua storia merita di essere conosciuta, anche se solo brevemente. San Valentino visse a Terni nel II e III secolo. Divenne vescovo di Terni intorno al 200 e ne rimane tuttora il patrono.
La sua fama si diffuse tra i suoi contemporanei anche perché portava guarigioni. Non a caso è il protettore non solo degli innamorati ma anche degli epilettici. Ciò che colpisce nella sua biografia è il riconoscimento senza mezzi termini che la malattia è essenzialmente un mezzo per riconoscere e pentirsi della sovranità di Dio. Valentino non “ricattava” o battezzava le persone in cambio di miracoli. Chiedeva semplicemente alle persone che incontrava di pentirsi come condizione per la guarigione, perché sapeva che solo la fede può portare guarigione e salvezza, come Gesù ha dimostrato più volte nei Vangeli: “Va’, la tua fede ti ha guarito”. Questo è semplicemente illustrato dall’episodio della guarigione del figlio di un oratore romano di nome Cratone, che in seguito divenne la causa principale del suo martirio. Cratone, sconvolto perché il proprio figlio stava morendo per una misteriosa malattia, sentì parlare del vescovo Valentino e lo mandò a Roma. Valentino rimase nella sua casa ma non fece nulla.
Dopo una lunga e accesa discussione, colse in Cratone la scintilla dell’apertura alla fede. Kratone si convertì, insieme a tutta la sua famiglia, e tre suoi amici di Atene (Proculo, Efibio e Apollonio), accortisi di ciò, vennero a Roma per studiare il latino con Cratone. La fama di Valentino si diffuse in tutta Roma e, con una “mossa” improvvisa, Valentino fu arrestato – soprattutto perché uno dei convertiti era il figlio del prefetto romano – e ricevette dapprima un’ammonizione. In seguito, sotto Aureliano, per ordine del prefetto Giulio Placido, fu portato via dai soldati di notte per evitare la rivolta popolare e decapitato alla periferia della città romana, sulla via Flaminia (che collega Roma a Terni) il 14 febbraio 273. Tre giovani greci del tribunale presero il suo corpo nella sua casa, lo portarono a Terni, lo seppellirono in un cimitero suburbano con una basilica tuttora dedicata alla santa e ne conservarono il corpo (i tre furono poi martirizzati per averne trafugato il corpo). Il culto di San Valentino si diffuse rapidamente, proprio grazie al suo aspetto. Ne è testimonianza l’incontro tra il re Lütpland e papa Zacaria nel 742, quando il re di Lombardia cedette al Papa diverse città dell’Umbria e del Lazio, episodio solitamente indicato come l’inizio dello Stato Pontificio. Il Papa lasciò Roma e andò a incontrare Lutprando, che aveva ottenuto una vittoria in Italia e stava minacciando il Papato. Il re longobardo si trovava a Spoleto e cercò di tendere un’imboscata al Papa davanti alla Basilica di San Valentino a Terni. Secondo le cronache, “si sedettero nella chiesa di San Valentino e, impressionato dalle parole persuasive e sante di [Papa Zaccaria], il re Lombardo restituì al Papa la città che aveva conquistato ai Romani”. E poi c’era la questione dell’amore.
Secondo la tradizione, fu Papa Gelasio I che alla fine del V secolo “incoraggiò” San Valentino come patrono degli innamorati, sostituendo l’antica festa pagana dedicata al dio della fertilità Luperco con riti “ridicoli e osceni”. È facile associare Luperco alla protezione del matrimonio, data la sua fama di protettore dei contratti. Ciò ha dato origine a varie leggende su miracoli che coinvolgevano gli innamorati, e a Terni si conservano ancora i sarcofagi di due giovani, Serapia e Sabino, che furono uniti dai santi per sempre. In ogni caso, la celebrazione del 14 febbraio è uno dei tanti esempi di cristianizzazione delle feste pagane, a differenza della cristianizzazione delle feste cristiane di oggi. È inutile lamentarsi ora dell’industria dei dolciumi e del consumismo dilagante. Solo la nostra conversione può cambiare il corso della storia, sia a livello personale che globale. Come ci ha insegnato San Valentino.

Con la maternità in provetta i genitori divorziano dai figli
