
Fra le tante idee circolate in questi ultimi tempi sulle unioni civili, e la possibilita’ di avere figli per le coppie omosessuali, c’e’ quella che i bambini delle coppie omogenitoriali starebbero meglio con “due” mamme (che con “due” papà). I bambini in queste “coppie” hanno un vissuto alquanto problematico già dall’inizio: concepiti in provetta con seme o ovulo estraneo alla coppia, impiantati in utero (in affitto per i due uomini) con il rischio altissimo di morire, strappati alla madre gestante e dati a due uomini o senza sapere chi è il padre nel caso di due donne e, non ultimo, sballottati fra loro in caso di divorzio.
In materia, un tribunale inglese dovrebbe fare scuola perché ha emesso una sentenza su due bambine avute da un donatore di sperma omosessuale, cresciute poi con la madre biologica e la compagna. Le bambine hanno vissuto tra le due donne e il padre biologico unito al suo compagno, fino a quando i rapporti tra i quattro adulti si sono rotti. Ovviamente ognuna delle coppie voleva le bambine per sé. Il giudice le ha affidate alle due donne sostenendo però che i due uomini debbano avere una relazione seppur minima con le bambine «perché è necessario per ogni bambino avere durante la crescita rapporti anche con figure maschili e non soltanto femminili. C’è un vuoto esistenziale nelle bambine», si legge nella sentenza, «che è dovuta alla mancanza di una relazione significativa con figure maschili». Il tribunale inglese ammette che l’assenza della figura paterna nella crescita di un bambino (e lo stesso vale per l’assenza materna), compresi i casi di divorzio dei genitori, è causa di grosse difficoltà di crescita.
Il prof. W. Bradford Wilcox, docente di Sociologia presso l’Università della Virginia, ha rilevato che questi bambini hanno «quasi il doppio delle probabilità di finire delinquenti rispetto ai ragazzi che hanno buoni rapporti con il padre». Il sociologo David Popenoe, della Rutgers University, ha osservato che «i padri sono importanti per i loro figli come modelli di ruolo. Essi contribuiscono a mantenere l’autorità e la disciplina. E sono importanti per aiutare i loro figli a sviluppare sia l’autocontrollo che sentimenti di empatia verso gli altri». La psicologa americana Trayce Hansen dice che: «Uomini e donne portano la diversità nella genitorialità, ciascuno dà un contributo prezioso per la crescita dei figli che non può essere replicato dagli altri: madri e padri semplicemente non sono intercambiabili, due donne possono essere entrambe buone madri, ma non possono essere un buon padre.
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L’amore materno e quello paterno, anche se ugualmente importanti, sono qualitativamente diversi: ciascuna di queste forme di amore senza l’altra può essere problematica, perché ciò di cui un bambino ha bisogno è l’equilibrio complementare che i due tipi di amore dei genitori forniscono». Parole.….sante diremmo noi, ma inascoltate o addirittura accusate di essere al limite dell’omofobia. Daniel Paquette, docente di Psicologia presso l’Università di Montreal, ha rilevato che «i padri svolgono un ruolo particolarmente importante nello sviluppo di apertura dei bambini per il mondo. Tendono ad incoraggiare i bambini a correre dei rischi, mentre allo stesso tempo garantiscono la loro sicurezza, permettendo così ai bambini a imparare ad essere più coraggiosi in situazioni non familiari, nonché di stare in piedi da soli. I padri svolgono un ruolo importante nel proteggere i loro figli dalle minacce dell’ambiente». Ricordiamo che il Canada è stata una delle prime Nazioni ad introdurre le nozze gay con utero in affitto, e per questo gli studi sono numerosi sull’argomento.
Inoltre l’assenza paterna è citata da più studiosi come il fattore di rischio più grande per la gravidanza in età adolescenziale delle ragazze (Rob Palkovitz).
Il prof. Wilcox ha messo a disposizione dei grafici riassuntivi che riportano i tassi di gravidanza adolescenziale nelle ragazze che hanno rapporti di alta qualità con i loro padri, rapporti di media qualità, rapporti di bassa qualità o che vivono con una madre single. Quelle ragazze che hanno rapporti di alta qualità col padre hanno meno gravidanze in adolescenza di quelle con bassa qualità o che vivono con una madre single. Anche i tassi di depressione hanno una relazione con la presenza del padre per ragazzi (maschi). Chi ha un alto rapporto di qualità col padre ha meno probabilità di cadere in depressione di quelli che hanno un basso rapporto di qualità o che vivono con una madre single.
Il dott. Alberto Villani, vicepresidente della Società Italiana di Pediatria ha recentemente detto che: « È chiaro che nella formazione, nella crescita di un bambino, il ruolo materno e il ruolo paterno sono fondamentali. Noi dobbiamo prevedere per il bambino quella che è la sua situazione ottimale …. ». I politici dovrebbero tener conto di questi studi ed esperienze. Le leggi vietano tante pretese dei cittadini (dal divieto di fumo nei locali pubblici al divieto dei cellulari in auto… solo per fare qualche esempio) e quindi non suonerebbe strano se la legge vietasse l’adozione o la “compra-vendita” di un bambino al di fuori della famiglia naturale.
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di Gabriele Soliani