
Le nuove schiave, La tratta del 2000, I poveri di oggi, La nuova criminalità. Titolano così le grandi testate quotidiane
spingendo l’acceleratore sull’aspetto cui il lettore occidentale è più sensibile: la novità, la nuova moda, la nuova era sociologica. Portando l’atteggiamento all’estremo, operare nella lotta alla prostituzione diverrebbe una sorta di start-up del no-profit, un ideare modelli e risposte rigorosamente indipendenti e svincolati da quella “piaga” cui il figlio della globalizzazione pare decisamente allergico: la tradizione.
A questa miope lettura del fenomeno come una nuova e repentina tendenza, si frappone un’altra verità, ineccepibile a livello storico e fondativo a livello ideale per chi opera nel settore come noi Amici di Lazzaro: l’opera di San Girolamo Emiliani (Venezia, 1486 – Somasca, 8 febbraio 1537), fondatore dei Padri Somaschi.
“Fu così che, tanto a Milano quanto a Como e nelle altre città e diocesi sopra nominate furono realizzati, con la partecipazione di Girolamo e di molti altri, simili centri di accoglienza, alcuni dei quali anche per le donne convertite.” (cfr. Bolla del Papa Paolo III, 1540).
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Noi siamo piccoli di fronte alla statura morale e spirituale di San Girolamo, rubando un’espressione agli storici del Rinascimento: lavoriamo nella speranza di essere “nani sulle spalle dei giganti del passato”, capaci almeno di aggiungere un mattone alle pietre angolari del costruttore.
San Girolamo Emiliani come un incendiario percorse, camminò, abitò quelle strade di giorno e di notte. E intorno a lui, in mezzo a quelle strade cominciarono a raccogliersi spiriti e forze. Laiche e religiose, plebee e patrizie. Un anonimo amico che ne fu biografo dirà “I loro nomi non voglio pubblicare, perché i loro nomi sono noti allo Spirito Santo e i loro nomi sono scritti nel libro della vita”. Un taccuino, conservato fino ai primi anni dell’Ottocento, che conteneva un elenco di quasi trecento persone: prelati, ecclesiastici, nobili, avvocati, medici, mercanti, contadini.
Un esempio di santità nascosta, di impegno lontano dai riflettori.
PREGHIERA A SAN GIROLAMO EMILIANI
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O Dio che in San Girolamo Emiliani, padre e sostegno degli orfani,
hai dato alla Chiesa un segno della tua predilezione verso i piccoli e i poveri, concedi anche a noi di vivere nello spirito del Battesimo,
per il quale ci chiamiamo e siamo realmente tuoi figli.
Te lo chiediamo per Cristo nostro Signore.
Per i meriti e l’intercessione di S. Girolamo,
ci benedica e ci protegga sempre Dio onnipotente,
Padre, Figlio e Spirito Santo. Amen
PREGHIERA A SAN GIROLAMO
I. O San Girolamo che durante la tua vita terrena hai accolto lo sguardo misericordioso del Signore e con l’aiuto materno di Maria Vergine ti sei rinnovato alla vita di grazia, effondi su di noi la tua protezione e ottienici dal Signore una vera conversione al Vangelo di salvezza.
Gloria
II. O San Girolamo che sei stato fiamma del divino amore per gli orfani e i bisognosi, alleviandone ogni miseria e pena, fa che sul tuo esempio possiamo anche noi accogliere il nostro prossimo con la stessa carità con cui ci ha amato Cristo Signore.
Gloria
III. O San Girolamo che nella tua vita hai rivelato agli uomini la misericordia e la tenerezza del Padre celeste accogliendo i fanciulli e i giovani e insegnando loro la via del cielo, accogli, custodisci e proteggi la nostra gioventù da ogni male.
Gloria
IV. San Girolamo, che nella tua vita mortale, come Buon Samaritano, molte volte ti sei chinato con amore di padre su ogni uomo piagato nello spirito e nel corpo, aiuta con le tue preghiere e la tua paterna intercessione i nostri fratelli ammalati, dona loro la forza e il coraggio per affrontare e vivere con fede questo momento di sofferenza, possano superare presto la malattia e riacquistare la serenità e la salute, per lodarti nella tua Chiesa con cuore riconoscente e grato.
Gloria