Testimonianza d’amore

Mi chiamo Edoardo Boscaro e sono un papà felice di un bambino con sindrome di down di 10 anni di nome Alessandro, un “mongoloide” come a volte viene definito. Non avrei mai immaginato in vita mia di poter vivere un’esperienza del genere tramite un figlio, oltretutto essendo genitore di un altro ragazzo di 14 anni di nome Gianmaria del tutto normale.

All’inizio sembrava un’esperienza di dolore, una “maledizione” per alcuni, una disgrazia per altri, un marchio di sofferenza stampato addosso per tutta la vita dovuto anche alla propaganda in negativo che questi bambini subiscono fin dal grembo materno. Ci siamo chiesti in questi anni che cos’hanno questi bambini che spesso non possono vivere, che non possono crescere e diventare adulti come gli altri? Forse perché non sono come gli altri? E’ questa la risposta: sono diversi! E’ la diversità che fa la differenza per queste persone, solo che questa diversità diventa per loro sinonimo di emarginazione se non di condanna a morte.

Sappiamo infatti che il 70% dei concepiti con sindrome di Down non supera la griglia dell’aborto, il 72% nel NordEst. Vorremmo per una volta allora parlare del valore del bambino Down visto che nei mass-media “normo dotati” non lo si fa quasi mai. I bambini Down sono tra le altre cose anche intelligenti. Può sembrare strano ma è così: conoscono con la mente e con il cuore l’ambiente che li circonda. “Sentono” la sensibilità e la verità che c’è nelle persone. La loro affettuosità – spesso la gente dice sono “affettuosi” – non è un ripiego, perché sono deficienti mentali, ma una vocazione della quale spesso noi ci vergogniamo perché, parafrasando una pubblicità di una volta, noi siamo quelli che “non devono chiedere mai”, che hanno molto look, ma che sono lontani dal cuore, che non conoscono l’amore.

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Abbiamo bisogno delle persone Down perché abbiamo bisogno di pace, quella con la P maiuscola. Loro la offrono, loro la portano e non solo ai loro familiari, ma a tutti quelli che incontrano. Se il mondo fosse un po’ più Down, sarebbe più pulito, più sereno, più gioioso, ed invece è triste, angosciato, invaso dalla violenza, da un numero tale di dipendenze che non si riescono più a fronteggiare.

Abbiamo smarrito la gioia di vivere perché abbiamo rinchiuso la vita dentro degli schemi predefiniti da noi e non accettiamo variazioni di nessun tipo, rifiutando dunque la vita per come essa é. Per questo diventiamo sempre più aggressivi. Paradossalmente il bene della vita si acquisisce vivendo con i deboli più deboli e non per altre vie, e le persone Down hanno questo potere e lo trasmettono con il loro sorriso, perché tu sei importante per loro, perché esaltano la tua paternità e la tua maternità sepolte sotto le macerie del vivere quotidiano.

Benediciamo nella nostra famiglia Alessandro perché è cosi, forse è un egoismo ma il bene che riceviamo da lui è talmente grande che non lo vorremmo diverso.
fonte:  http://www.missioneinweb.it

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